Stangata su benzina e diesel: un dato allarma gli italiani

Il costante aumento dei prezzi dei carburanti ha pesato molto sulle tasche degli automobilisti. E ha giovato alle casse dello Stato, con numeri da capogiro

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Nonostante il recente, per quanto parziale, abbassamento dei prezzi, i rincari di benzina e gasolio registrati negli ultimi mesi hanno avuto un impatto estremamente pesante sulle tasche degli italiani. Con i costi al distributore tornati sotto i due euro al litro, grazie al nuovo decreto sul taglio delle accise, gli automobilisti hanno tirato un po’ il fiato.

A lasciarle tutti senza parole è il dato su quanto hanno speso negli ultimi sei mesi di escalation dei listini dei carburanti. E la cifra che, al contempo, ha incassato lo Stato grazie ai rincari alla pompa (qui abbiamo spiegato quando la benzina potrebbe aumentare di nuovo).

Caro carburanti, prezzi e guadagni: i numeri

C’è un dato su tutti ad allarmare gli italiani: in soli sei mesi abbiamo sborsato oltre 9 miliardi di euro per i maggiori costi di rifornimento alle auto. Una stangata record, che allarga la percezione della crisi economica che ormai da anni pesa su varie fasce della popolazione.

E che fa ancora più impressione se paragonata a quanto, nello stesso periodo e per lo stesso motivo, ha guadagnato lo Stato: oltre 25 miliardi di euro, quasi il triplo, a titolo di Iva e accise su benzina e gasolio. I dati sono estrapolati da un’indagine condotta dall’associazione dei consumatori Consumerismo No Profit e dal Centro Ricerca e Studi di “Alma Laboris Business School”.

L’aumento vertiginoso dei prezzi dei carburanti ha avuto inizio a ottobre 2021, quando si è cominciato a superare la soglia di 1,7 euro al litro. Da quel momento in poi l’avanzata non si è mai più fermata. Mentre il peso delle accise è rimasto invariato rispetto al 2021 (0,728 euro su ogni litro di benzina, 0,617 euro sul gasolio) le entrate garantite dall’Iva sono aumentate grazie ai rincari alla pompa. E hanno garantito alle casse statali un “tesoretto” aggiuntivo che sfiora 1,7 miliardi di euro in metà anno.

Pieno al distributore: quanto è aumentato dall’anno scorso

Prendendo in considerazione il parco auto italiano (uno dei più vecchi d’Europa), i prezzi medi mensili del carburante e una media di 2,5 pieni al mese, gli italiani hanno speso 44,7 miliardi di euro nel semestre ottobre 2021-marzo 2022. Di questi, secondo i dati del Ministero, 23,5 miliardi di euro sono stati utilizzati per i rifornimenti di benzina, 21,1 miliardi per il diesel (qui vi abbiamo parlato della “beffa” della benzina e di quanto ci guadagnano i distributori).

Considerando la media dei prezzi del carburante dello stesso periodo dell’anno precedente, la spesa per gli stessi consumi era stata in tutto di 35,6 miliardi di euro. Il caro carburante è quindi costato, in sei mesi, 9,03 miliardi in più agli italiani: una media di circa 347 euro a famiglia.

Il taglio delle accise: quanto vale il decreto del Governo

L’inversione di tendenza nella tabella dei prezzi dei carburanti si è avuta con il decreto con cui il Governo ha tagliato le accise. Secondo l’Osservatorio sui conti pubblici diretto da Carlo Cottarelli, il peso delle imposte sul prezzo della benzina è così sceso al 25% dal precedente 34%.

Una diminuzione percentuale che, tradotta in euro, ha portato il livello delle imposte sotto la media europea: 0,81 euro/litro in Italia contro gli 0,85 nell’Ue.