Qual è la provincia italiana nella quale si vive meglio e dove la qualità della vita è migliore? È una domanda che tutti ci poniamo e che, una volta l’anno, trova risposta nelle ricerche portate avanti dagli esperti che, analizzando degli indicatori statistici, traducono in numeri la vita nelle città e stilano una speciale classifica che anno dopo anno vede scendere e salire di posizione diversi comuni.
Trasferirsi in una o in un’altra città per lavoro è spesso stressante e chi si trova costretto a farlo si domanda spesso se la nuova vita e la nuova città pronto ad accoglierlo sarà migliore o peggiore rispetto alla strada nota lasciata alle spalle. Con la ricerca sulla qualità della vita de Il Sole 24 Ore tutte le domande trovano una risposta con una chiara classifica di dove, in Italia, si vive meglio.
Indice
Qualità della vita, come cambia la classifica delle città italiane
Secondo il 33° rapporto stilato dal quotidiano di proprietà di Confindustria la qualità della vita nelle città italiane nel 2022 ha risentito pesantemente delle ricadute dei grandi shock dell’anno come la guerra in Ucraina, il caro bollette e l’inflazione. Seguendo questo trend e basandosi su 90 indicatori, è stata stilata una classifica che dà un quadro chiaro di dove la vita è migliore nel nostro Paese.
A conquistare il gradino più alto del podio, guardando tutti dall’alto in basso, c’è Bologna che, rispetto al 2021, ha guadagnato ben cinque posizioni in classifica. Secondo posto per Bolzano, con tre salti in avanti rispetto allo scorso anno, e Firenze al terzo, con otto posizioni guadagnate. Nello specifico, analizzando i dati a livello regionale, risulta che l’Emilia-Romagna mostra un buon posizionamento, col primato di Bologna in classifica che è accompagnato dal 9° posto di Parma e Reggio Emilia al 13°. Le provincie del Trentino Alto Adige restano salde nella top ten, con Bolzano al secondo e Trento al quinto posto. In Toscana sono tre le province presenti in cima alla classifica: oltre a Firenze, le new entry Siena, che arriva al 4° posto (+11 posizioni), e Pisa (+12 posizioni) al decimo posto.
Guardando alle città metropolitane sorprendono i dati su Milano, Roma e Torino. Se Milano nel 2021 era alla seconda posizione, nel 2022 la città meneghina scivola all’ottavo posto, mentre Roma scivola addirittura di 18 posizioni fino al 31° posto, ma di gran lunga meglio di Torino che si posiziona 40esima.
Cagliari sale di due posizioni (18° posto), Genova è al 27° posto (perde solo una posizione). Sul fondo Napoli (98° posto, in discesa di otto posizioni) e Palermo (88° posto, + 7 posizioni). A chiudere la classifica, a livello nazionale, sono Caltanissetta, Isernia e Crotone che, per un altro anno, si conferma maglia nera.
Gli indicatori per la ricerca
Alla base della ricerca ci sono 90 indicatori statistici, di cui 40 aggiornati al 2022, che presentano una serie di novità. Data la crisi vissuta quest’anno, infatti, sono stati aggiunti due indicatori sull’inflazione, un pacchetto di indicatori su energia da fonti rinnovabili/riqualificazioni energetiche/consumi energetici e anche l’indice della partecipazione elettorale alle ultime elezioni del 25 settembre 2022.
Vengono invece confermati indicatori come il valore aggiunto pro capite, i prezzi delle case e l’incidenza dei canoni di locazione sul reddito medio dichiarato, i dati sull’imprenditoria giovanile, il tasso di motorizzazione e l’indice di mortalità da incidenti stradali.