Bonus casa 2025, come cambiano gli incentivi dal prossimo anno

Dal 2025 addio ai bonus edilizi ad alta aliquota: regole più stringenti per ristrutturazioni, mobili ed efficienza energetica. Settore in mutamento

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 19 Dicembre 2024 09:04

Il 31 dicembre 2024 si spegnerà l’epoca dorata dei bonus edilizi ad alta aliquota. Strumenti che hanno trasformato per anni l’approccio alla riqualificazione energetica e alle ristrutturazioni immobiliari saranno presto archiviati, lasciando spazio a nuove sfide normative e operative.

I bonus con aliquota minima del 50% sono stati fondamentali per svecchiare edifici, abbattere consumi energetici e rilanciare il settore edilizio. Ma ora, con il loro tramonto, imprese e proprietari si trovano davanti a un futuro segnato da regole meno generose.

Il taglio agli incentivi riscriverà le regole del gioco per il settore edilizio. Interventi come la riqualificazione energetica e i lavori strutturali su condomini potrebbero subire un forte rallentamento, penalizzati dalla riduzione delle aliquote. Al contrario, le ristrutturazioni su abitazioni principali avranno ancora un margine di respiro grazie alle agevolazioni residue. Con meno fondi disponibili, i progetti dovranno puntare su obiettivi concreti e ad alto valore aggiunto, privilegiando interventi davvero utili e ben pianificati.

Ristrutturazioni e mobili: cosa cambia nel 2025

Dal prossimo anno, la detrazione fiscale per i lavori di ristrutturazione edilizia subirà una brusca riduzione. L’articolo 16-bis del d.P.R. 917/1896 abbassa l’aliquota al 36%, mantenendo un limite massimo di spesa di 48.000 euro per unità immobiliare. A partire dal 2028, l’agevolazione scenderà ulteriormente al 30%, riducendo l’appeal di questi interventi.

Anche il bonus mobili, pensato per incentivare l’acquisto di arredamento ed elettrodomestici efficienti, è destinato a esaurirsi. Fino al 2024, rimarrà attiva una detrazione del 50% per spese fino a 5.000 euro, ma dal 2025 l’agevolazione non è stata confermata, lasciando in sospeso molte famiglie che contavano su questo sostegno per completare i propri progetti.

Superbonus: addio ai fasti del 110%

Il Superbonus, fiore all’occhiello delle politiche edilizie recenti (ma fortemente avversato dal governo e dal ministro Giorgetti), vedrà la sua aliquota ridotta al 65% nel 2025. La platea dei beneficiari si restringerà ulteriormente, includendo solo condomini e proprietari di edifici fino a quattro unità.

Per accedere al bonus nel 2025, sarà indispensabile rispettare scadenze precise: aver presentato la Cilas o la delibera condominiale entro il 15 ottobre 2024. Gli interventi che non rispetteranno questi termini saranno esclusi. Questa rigidità normativa rischia di frenare molti progetti ancora in fase preliminare.

Legge di Bilancio 2025: le nuove regole

La bozza della Legge di Bilancio introduce alcune novità significative per i bonus edilizi:

  • Ecobonus: dal 2025, detrazioni ridotte al 36% e al 30% per gli anni successivi. Tuttavia, chi effettua interventi sulla propria abitazione principale potrà beneficiare di aliquote più alte, rispettivamente al 50% e al 36%.
  • Ristrutturazioni e sismabonus: le stesse regole si applicheranno anche a questi incentivi, con un tetto di spesa fissato a 96.000 euro per unità immobiliare. Gli interventi sulle prime case godranno di detrazioni incrementate.
  • Bonus mobili: confermata la proroga al 2025, ma senza modifiche a limiti di spesa e aliquota.

Detrazioni 2023: una soluzione dilazionata

Per chi ha sostenuto spese nel 2023 legate al Superbonus, viene introdotta la possibilità di ripartire la detrazione in dieci anni. Questa opzione è irrevocabile e richiede una dichiarazione integrativa. Nonostante la buona volontà, resta da vedere se questa misura potrà davvero sbloccare il nodo delle cessioni di crediti.