Il Sud cresce più del Nord per effetto del Pnrr: +1,3% di Pil sulla media nazionale

Il Sud cresce più del resto d'Italia, con alcuni parametri che superano quelli del Nord, grazie all'effetto del Pnrr

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Lo Svimez ha pubblicato alcuni dati sulla crescita del Pil nel Sud Italia che sottolineano come le condizioni economiche del Mezzogiorno siano migliorate più velocemente della media del resto del Paese, con alcuni indicatori che lo pongono anche sopra il Nord, solitamente la zona più produttiva.

Buona parte di questa crescita è attribuibile agli investimenti infrastrutturali del Pnrr, finanziati con i fondi europei forniti all’Italia. La spesa nelle opere pubbliche è salita fino a toccare i 13 miliardi di euro, con un incremento di oltre il 50% nelle regioni meridionali del Paese rispetto al 2022. Ancora lenta la crescita degli incentivi alle imprese.

Il Sud meglio del Nord grazie al Pnrr

Secondo i dati pubblicati dallo Svimez, l’associazione per lo sviluppo dell’industria delle regioni meridionali italiane, nel 2023 il Pil del Mezzogiorno è cresciuto più della media nazionale. Se il Paese si attesta attorno allo 0,9% di aumento del prodotto interno lordo, il Sud avanza più velocemente all’1,3%. Importante anche la crescita degli occupati, aumentati del 2,6% su base annua, un dato migliore anche di quello del Nord e nettamente superiore alla media nazionale dell’1,8%.

Secondo l’elaborazione dei dati di Svimez, buona parte di questa crescita è dovuta all’effetto dei finanziamenti del Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr, elaborato dai governi Conte e Draghi dopo la pandemia e finanziato con il fondi europei del Recovery Fund. Gli investimenti pubblici al Sud sono cresciuti in media del 16,8% nel 2023 rispetto al 2022, mentre al Centro e al Nord l’aumento è stato limitato al 7,2%.

Significativo il contributo alla crescita del settore terziario, che ha fatto registrare un incremento del valore aggiunto dell’1,8%. Pesa su questo dato le crescita delle presenze turistiche, pur ridotta rispetto a quella del Nord (8,5% contro 9,7%), ma anche l’espansione dei settori dei trasporti e delle comunicazione, legati anch’essi agli investimenti del Pnrr.

Gli investimenti nelle opere pubbliche spingono il Pil

Il Piano nazionale di ripresa e resilienza è stato cruciale per il Sud nel rafforzare la crescita economica che ha caratterizzato tutto il Paese nel 2023, portandola oltre il punto percentuale e la media nazionale. Fondamentali gli investimenti nelle grandi opere pubbliche, che hanno toccato nella regione i 13 miliardi di euro, contro gli 8,7 miliardi del 2022. Un aumento del 50,1%, decisamente superiore alla crescita degli investimenti nel Centro e nel Nord che si attesta soltanto al 37,6%.

Trascinate da questi investimenti soprattutto le costruzioni, che primeggiano per crescita del valore aggiunto a sistema produttivo del meridione. Dall’analisi dei dati emergono però ancora tutte le fragilità del sistema economico del Sud. Il Pnrr e gli altri investimenti pubblici hanno contribuito a circa mezzo punto percentuale di crescita. Senza questo aiuto, il Mezzogiorno sarebbe rimasto quindi sotto la media nazionale di aumento del Pil.

Altro dato significativo è quello sulla crescita degli investimenti pubblici nelle imprese che pur facendo segnare un aumento importante al sud, +16%, rimane molto più bassa rispetto a quella del Nord Italia, +26%. La ragione di questo divario è principalmente la debolezza del sistema industriale del meridione che di conseguenza attrae meno incentivi e investimenti a causa del ridotto numero di aziende presenti.