La sicurezza sul lavoro continua a essere un tema delicatissimo in Italia. Nei prossimi giorni ci sarà in Consiglio dei Ministri l’arrivo di un pacchetto di norme a riguardo. L’obiettivo è quello di contrastare ciò che viene definito “lavoro sommerso”. Al tempo stesso l’esecutivo si propone di combattere il caporalato e tutelare la sicurezza nella filiera degli appalti. Ne ha parlato apertamente la ministra del Lavoro Marina Calderone, sospinta dai fatti accaduti nel cantiere di Firenze. Una tragedia che ha rigettato luce sul mondo dei cantieri nel nostro Paese.
Pacchetto norme appalti
Il ministero del Lavoro ha diffuso una nota all’indomani della tragedia consumatasi in un cantiere di Firenze. Come spesso accade, il mondo della politica reagisce ai fatti di cronaca e, in generale, a quelli di maggior scalpore. Basti pensare all’immediata risposta al caso Ferragni.
In arrivo in Consiglio dei Ministri un pacchetto di norme per la sicurezza sul lavoro. Ecco le parole della ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Marina Calderone: “Nessun passo indietro sulla sicurezza sul lavoro. Andremo avanti per attuare quanto già adottato dall’insediamento del governo. Sarà però fatto altro. Questo è il momento del cordoglio per i lavoratori che hanno perso la vita, della vicinanza alle loro famiglie e dell’accertamento dei fatti”.
Nella citata nota si fa inoltre riferimento ai diversi interventi già adottati nell’arco degli ultimi 16 mesi da parte del governo di Giorgia Meloni, al fine di rendere i luoghi di lavoro più sicuri. In particolare si sottolineano gli 1.5 miliardi di euro stanziati per il 2024, il doppio rispetto al 2023, al fine di finanziare formazione e prevenzione nelle aziende virtuose.
È inoltre previsto che nel corso dei prossimi mesi si raggiungerà quota 100mila ispezioni nei luoghi di lavoro, a fronte delle 70mila precedentemente previste. Ciò grazie all’ingresso in organico di 850 ispettori tecnici.
Ddl lavoro
Attualmente è in discussione in Parlamento il Ddl lavoro. In merito a quest’ultimo il ministero ha voluto precisare come “non ci saranno arretramenti”. Il riferimento va all’eliminazione dell’obbligo di badge per gli operai in cantiere.
Quanto riportato da alcuni organi di stampa, spiega il dicastero, non corrisponderebbe alla realtà. Qual è dunque l’intenzione del governo Meloni in merito? “La norma intende semplificare il quadro normativo, abrogando norme pressoché identiche in materia di tessere di riconoscimento”.
Per quanto riguarda il resto, è tutto in fase di sviluppo e discussione. Si lascia intendere chiaramente come non sia questo il giorno dell’azione. C’è da fronteggiare ancora un faccia a faccia con le parti sociali in merito alle 16 ore obbligatorie di formazione, ha spiegato il ministero. Non esiste al momento alcuna modifica Stato-Regioni.
“Si mira a raggiungere un accordo relativo a una migliore valutazione del rischio e la conseguente individuazione delle ore di formazione da svolgere sulle specifiche attività”.
Ciò si traduce nell’assenza di uno standard generale e uguale per tutti. Ci sarà una profilazione della formazione necessaria, con modifiche a seconda dei campi specifici e dei ruoli. Ad oggi il ministero rigetta al mittente qualsiasi accusa, ribadendo i traguardi raggiunti, come l’estensione dell’assicurazione a carico dello Stato di ogni attività svolta per studenti, docenti e personale scolastico. A ciò si aggiungono norme stringenti sui programmi di alternanza scuola-lavoro e un fondo di risarcimento per i familiari delle vittime di infortuni connessi alle attività scolastiche.