A partire dal 2025, il costo del biglietto per il trasporto pubblico a Roma salirà a 2 euro, in concomitanza con l’anno del Giubileo. La richiesta di aumento, inviata dal Campidoglio alla Regione Lazio, mira a rafforzare il budget di Atac e a garantire il rispetto degli obiettivi contrattuali. Nella lettera, il sindaco Roberto Gualtieri sottolinea anche il problema dei fondi statali insufficienti destinati alla Capitale, come riportato dal Messaggero.
Di quanto aumentano i biglietti del trasporto pubblico
Previsti aumenti anche per i biglietti giornalieri e a lungo termine:
- biglietto giornaliero: passa da 7 a 9,30 euro
- biglietto 2 giorni: da 12,50 a 16,70 euro
- biglietto 72 ore: da 18 a 24 euro
- biglietto settimanale: da 24 a 32 euro
- biglietto annuale agevolato Roma Capitale: da 91 a 103,85 euro
- biglietto Birg: da 10,13 a 13,50 euro
- biglietto Btr: da 24,22 euro a 32,20
- biglietto Cirs: da 36,17 a 48,22 euro.
Restano invariati invece gli abbonamenti più utilizzati dai pendolari. Con il Giubileo e l’afflusso di milioni di turisti, l’aumento dei ticket potrebbe generare fondi aggiuntivi per la città.
Il Campidoglio cerca di raccogliere almeno 22 milioni di euro attraverso l’aumento del biglietto, evitando di gravare sul bilancio comunale. La richiesta avanzata prevede una revisione tariffaria, in attesa di un adeguamento delle risorse per i servizi di trasporto pubblico, in linea con l’incremento del Fondo Nazionale per la Regione Lazio.
L’amministrazione intende proteggere le fasce più deboli dall’aumento del biglietto, mantenendo le agevolazioni per 166.000 cittadini, tra cui over 70, under 19, disoccupati e chi ha un reddito Isee sotto i 15.000 euro. Inoltre, l’abbonamento annuale sarà ridotto, invece di aumentare, per agevolare chi utilizza il trasporto pubblico quotidianamente e redistribuire i costi sugli utenti non residenti in città.
L’aumento del biglietto a 2 euro, previsto dopo quasi vent’anni, allinea Roma alle altre grandi città italiane, ma con un servizio decisamente meno efficiente, caratterizzato da guasti e corse saltate. L’assessore alla Mobilità, Eugenio Patanè, ha suggerito la possibilità di ulteriori aggiustamenti futuri, come l’introduzione di tariffe differenziate per turisti e residenti, sul modello di Venezia.
Contrario il Codacons
La notizia della richiesta di Gualtieri ha suscitato la protesta del Codacons, che in passato aveva già criticato l’aumento delle tariffe taxi. Sebbene la decisione finale spetti alla Regione Lazio, il presidente Carlo Rienzi attacca il Comune per il previsto aumento dei biglietti di bus, metro e tram, definendolo una “stangata” per i cittadini. Rienzi sottolinea che l’incremento colpirà una vasta parte degli utenti, non solo i turisti, poiché solo una minoranza dei viaggiatori abituali di Roma possiede un abbonamento annuale.
“Ma il paradosso è che il prezzo del biglietto aumenta a fronte di un servizio in costante peggioramento – prosegue Rienzi – Come Codacons non siamo contrari a priori a un ritocco delle tariffe, ma questo potrà avvenire solo dopo che il trasporto pubblico della capitale sarà stato potenziato e migliorato, in termini di puntualità e frequenza delle corse, e dopo che il Comune avrà adottato misure davvero efficaci per combattere l’evasione e recuperare risorse. Aumentare le tariffe senza incrementare il servizio non favorisce l’uso dei mezzi pubblici, ma al contrario spinge i cittadini ad utilizzare l’auto privata, aggravando la disastrosa viabilità della capitale” conclude Rienzi.