Durante le festività pasquali, gli automobilisti hanno sperimentato una situazione di disparità nei costi dei carburanti, con la benzina in aumento e il diesel in flessione. Questo fenomeno ha caratterizzato gli spostamenti e le gite dei viaggiatori che hanno optato per l’utilizzo dei mezzi propri. La tendenza al rialzo del prezzo della benzina, osservata da diversi mesi, è proseguita in modo costante, aggiungendo un ulteriore onere sulle spese di trasporto. Al contrario, il gasolio ha registrato una diminuzione, sebbene soggetta a repentini sbalzi dovuti a vari fattori, tra cui il conflitto in Ucraina, che ha contribuito a instabilità nel mercato dei carburanti.
Andamento dei prezzi dei carburanti
Secondo l’elaborazione di Quotidiano Energia basata sui dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit e aggiornati fino alle 8 del primo aprile, il prezzo medio della benzina (di cui ora si può chiedere anche il bonus) in modalità self si attesta a 1,893 euro al litro, in leggero rialzo rispetto al valore precedente di 1,890 euro al litro. Le compagnie indicano prezzi compresi tra 1,885 e 1,910 euro al litro, mentre per le stazioni senza logo il prezzo medio si colloca a 1,883 euro al litro.
Per quanto riguarda il diesel self, invece, il prezzo medio è di 1,798 euro al litro, in leggero calo rispetto al valore precedente di 1,801 euro al litro. Le variazioni nei diversi marchi si attestano tra 1,789 e 1,809 euro al litro, mentre per le stazioni senza logo il prezzo medio è di 1,791 euro al litro.
Passando al servito, il prezzo medio praticato della benzina è di 2,032 euro al litro, in lieve aumento rispetto al dato precedente di 2,029 euro al litro. Per il diesel servito, invece, la media si attesta a 1,941 euro al litro, in leggero ribasso rispetto al valore precedente di 1,944 euro al litro.
Per quanto riguarda gli altri carburanti, i prezzi medi del GPL oscillano tra 0,722 e 0,742 euro al litro, mentre per il metano auto vanno da 1,315 a 1,465 euro al kg.
Oggi, la provincia con il prezzo medio giornaliero stradale più elevato è Nuoro, seguita da Bolzano e Crotone. Al contrario, a Sondrio si è registrato un prezzo medio giornaliero stradale più basso, seguita da Biella e Rovigo. Questi dati mettono in evidenza una variazione nei costi del carburante a livello provinciale, con alcune aree che presentano tariffe più elevate rispetto ad altre.
Perché il prezzo della benzina aumenta
L’andamento dei prezzi dei carburanti è influenzato da una serie di fattori, tra cui le fluttuazioni del mercato internazionale del petrolio, la politica fiscale del governo e le dinamiche competitive tra i gestori di stazioni di servizio.
Solitamente, tra il rialzo dei prezzi all’ingrosso del petrolio e gli aumenti che poi si registrano ai distributori di benzina, si osserva uno scostamento temporale di circa due settimane. La benzina e il gasolio, derivati dalla distillazione del petrolio, subiscono un aumento dei costi quando il prezzo del greggio aumenta. Attualmente, i rialzi sono in parte spinti dai timori di un’interruzione dell’offerta dovuta alle tensioni nel Canale di Suez e nel Mar Rosso. Un altro fattore da tenere in considerazione e che ha decretato nei mesi scorsi l’aumento dei prezzi è il crollo delle scorte di petrolio negli Stati Uniti.