Nuovi fondi in arrivo per il Ponte sullo Stretto. Nel pacchetto delle proposte di modifica alla manovra, riformulate dal governo per l’approvazione, figura un emendamento della Lega che incrementa di 1,4 miliardi di euro le risorse destinate all’infrastruttura rispetto agli 11,6 miliardi previsti dalla precedente legge di bilancio, portando la dotazione complessiva fino al 2032. Tuttavia, la cifra approvata risulta inferiore rispetto ai 3 miliardi originariamente ipotizzati nell’emendamento presentato dal capogruppo leghista Riccardo Molinari.
Quanto ci costa il Ponte
L’emendamento per il Ponte sullo Stretto prevede uno spostamento di fondi dal bilancio dello Stato al Fondo Sviluppo e Coesione (FSC), riducendo la quota a carico dello Stato da 9,3 miliardi a circa 6,9 miliardi di euro. Parallelamente, le risorse del FSC per il periodo 2021-2027 vengono incrementate di 3,88 miliardi di euro, che si aggiungono ai 2,3 miliardi già previsti nella Manovra 2024. Inoltre, vengono stanziati ulteriori 500 milioni di euro per le opere connesse alla realizzazione del collegamento.
Nel complesso, i fondi destinati al Ponte sullo Stretto raggiungono così poco più di 13 miliardi di euro, di cui quasi metà che provengono dal Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027, mentre l’altra metà è attribuita al Fondo per gli investimenti del Ministero delle Infrastrutture.
Ora la palla passa al Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile presieduto dal Presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, che dovrà dare il via libera al progetto definitivo del Ponte sullo Stretto entro la fine dell’anno. Senza questo visto, la progettazione esecutiva della maxi opera non può partire. Nel 2025, invece, inizieranno le prime attività sul territorio, come confermato dall’Ad dello Stretto di Messina, Pietro Ciucci, con l’apertura del traffico sul Ponte che dovrebbe essere avviata a partire dal 2032.
Ancora tante le contestazioni
Non sono mancati i commenti dell’opposizione: “Salvini si fa il regalo di Natale; in un nuovo emendamento alla legge di bilancio nei prossimi anni alle infrastrutture vengono sottratti fondi per finanziare il Ponte sullo stretto. Opera inutile, costosa e pericolosa che oggi viene finanziata con risorse che potevano essere utilizzate per strade, ferrovie e infrastrutture diffuse”. Lo dichiara Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.
Numerosi i comitati di cittadini contrari al Ponte sullo Stretto, ma il ministro Matteo Salvini ha risposto con determinazione: “Il Ponte sullo Stretto serve, stiamo navigando nella giusta direzione anche se qualcuno vuole che la barca affondi. C’è gente che vuole il male dell’Italia. Tecnicamente non ci sono motivi ostativi, ma in Italia si fa ideologia su tutto, anche sulle opere pubbliche, dalla Torino-Lione a una fermata dell’alta velocità.”
Per Salvini, il progetto è solido e concreto, destinato a diventare “un moltiplicatore di sviluppo”. Il leader della Lega ha concluso con una previsione ottimistica: “Quando sarà inaugurato, non ci sarà più nessuno contrario”.