Sei milioni di azioni Hermès, valutate oltre 12 miliardi di euro, sono sparite. Da quasi un anno, Nicolas Puech, uno dei più influenti eredi della maison francese, è convinto di essere vittima di quella che chiama la “truffa del secolo”. La denuncia di Puech, una figura di spicco nel patrimonio familiare Hermès, si concentra su Eric Freymond, l’uomo che ha gestito le sue finanze per vent’anni. Ma nonostante le sue accuse, la Corte di Ginevra ha chiuso il caso per ben due volte, lasciando il mistero intatto e il patrimonio senza un volto.
Un’inchiesta che non smette di suscitare domande
A dare nuova linfa al caso, ci ha pensato un recente reportage del Wall Street Journal, che ha spostato l’attenzione sul piccolo villaggio di Ferret, tra le Alpi svizzere, dove vive Puech. Interrogato sulle azioni sparite, Puech ha scelto di non rispondere, mentre il suo avvocato, Jörn-Albert Bostelmann, ha confermato l’intenzione del suo cliente di evitare dichiarazioni: “Il mio cliente non ha intenzione di entrare nei dettagli. È un uomo di 81 anni che preferisce che le cose si svolgano in modo pacifico”.
Il ribaltone ereditario: da una fondazione al giardiniere
Nel 2023, la stampa svizzera ha svelato un cambio radicale nei piani ereditari di Puech: un passo che ha sorpreso molti, specie considerando l’enorme valore in gioco. L’erede ha infatti comunicato l’intenzione di revocare il contratto con la Fondazione Isocrate e di lasciare il suo patrimonio, valutato attorno ai 10,4 miliardi di euro, al suo ex giardiniere, un cittadino di origini marocchine.
La notizia ha provocato un immediato scalpore, portando una “persona vicina” a Puech a denunciare la questione alle autorità di protezione. Secondo questa fonte, la scelta sarebbe legata non solo a un legame personale ma anche all’età e alla vulnerabilità del miliardario. Per alcuni, si tratta di una manovra per eludere la tassazione ereditaria e per annullare il vincolo con la fondazione. Quando ci sono patrimoni di mezzo, i colpi di scena non mancano, come nel caso infinito dell’eredità Agnelli.
Il sospetto coinvolgimento di Arnault e l’ombra dei rapporti con Freymond
E in tutto ciò non poteva mancare l’uomo più ricco di Francia e uno dei più benestanti al mondo. Dietro la trama finanziaria, emerge anche un sospetto legame con Bernard Arnault, magnate di Lvmh, il rivale per eccellenza di Hermès. Puech accusa Freymond di aver approfittato della sua posizione per avvantaggiare Arnault nella costruzione di una posizione solida all’interno di Hermès. È cosa risaputa, infatti, che Arnault vorrebbe inglobare i produttori di Birkin al suo enorme impero di marchi di lusso.
Dall’altra parte, alcuni esponenti della famiglia Hermès ipotizzano che sia stato proprio Puech a cedere le sue azioni ad Arnault, che nel 2010 aveva annunciato a sorpresa di possedere una quota pari al 14,2% della maison. Puech, in una delle sue azioni legali, ha chiesto alla giustizia di convocare Arnault, per scoprire quanto possa sapere su queste azioni sparite.
Titoli al portatore: il nodo che rende tutto più difficile
Scoprire cosa sia accaduto alle azioni non sarà semplice. Si tratta infatti di titoli al portatore, strumenti finanziari che non portano il nome di un proprietario, ma appartengono a chi li possiede fisicamente.
Questa particolarità rende impossibile tracciare un legame preciso tra Puech e i suoi beni scomparsi, lasciando il mistero aperto e il capitale bloccato in una zona d’ombra che pare difficile rischiarare.