Ocse, Pil nel secondo trimestre sale a 0,5%, ma Italia è la penultima del G7

Stando ai dati diffusi dall’Ocse, il PIL dei paesi aderenti cresce dello 0,5% nel secondo trimestre. L’Italia, nonostante i buoni dati di alcuni giorni fa, rallenta

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

Nuova gatta da pelare per il governo Meloni. Secondo i dati che sono stati appena diffusi dall’Ocse, l’Italia è uno dei paesi che cresce meno. Il rallentamento della crescita risulta evidente sia in relazione con quello degli altri paesi Ocse, sia in riferimento alle previsioni, sia soprattutto rispetto al trimestre precedente. Questi dati sono in un certo senso inaspettati: poco più di una settimana fa, l’Ocse aveva diramato altri dati che lasciavano ben sperare. L’Italia aveva visto crescere il reddito reale pro capite delle famiglie in misura maggiore rispetto a tutti i paesi del G7. Il risultato era stato talmente clamoroso che molti rappresentanti del governo li avevano utilizzati per sottolineare la bontà dell’azione di governo.

I nuovi dati Ocse mostrano un rallentamento dell’economia italiana

Secondo quanto riferito dall’Ocse, nel secondo trimestre il PIL dei paesi aderenti è cresciuto dello 0,5%. Si tratta di un buon risultato nella misura in cui risulta costante rispetto al trimestre precedente e soprattutto in linea con quanto si attendeva. Il PIL dei paesi del G7 ha fatto segnare una crescita con velocità maggiore: il primo trimestre era stata dello 0,2%, nel secondo trimestre si attesta sul +0,5%.

Non si tratta di dati eccellenti o esaltanti, rispetto soprattutto alle economie emergenti, ma il trend è da valutarsi come assolutamente positivo. Non tutti sorridono, però. L’Italia ha visto crescere il proprio PIL appena dello 0,2%, mostrando non solo un risultato complessivo piuttosto deludente, ma anche e soprattutto un trend in calo. L’elemento che deve far riflettere è il calo dallo 0,3% del primo trimestre. Peggio dell’Italia fa soltanto la Germania, che è il paese in maggiore sofferenza a causa della guerra russo-ucraina. Il paese teutonico mostra addirittura un -0,1%.

Certo, se si analizzano sul lungo periodo i dati, nel periodo compreso tra il terzo trimestre 2022 e il primo trimestre 2024 la crescita economica dell’Italia è stata dell’1,8%, al di sotto della media dei paesi del G7 che è stata dell’1,9%, e di quella dei paesi Ocse che si è attestata al 2,8%. Se si analizzano i trend su un periodo un po’ più ampio, allora lo stupore scompare.

Quali ricette per l’economia italiana?

L’effetto propulsivo del Pnrr non è stato come lo si attendeva, e l’Italia continua a mostrare alcune debolezze strutturali che non permettono una crescita maggiore. Il problema riguarda sicuramente le conseguenze della guerra russo-ucraina con il conseguente innalzamento dei prezzi, ma è chiaro che le difficoltà abbiano una radice più profonda.

Eppure, i precedenti dati Ocse, diffusi alla metà di agosto, avevano lasciato intendere che il trend potesse essere positivo: la crescita dei redditi reali familiari pro capite è cresciuto del 3,4% nel primo trimestre e si riteneva che questo potesse rappresentare un volano per la crescita economica. L’Italia si era addirittura posizionata al primo posto tra i paesi del G7.

C’è dunque grande attesa per la manovra finanziaria: le scelte che verranno fatte saranno infatti decisive. Occorrerà trovare un giusto equilibrio tra le richieste del paese reale e quelle degli elettorati specifici. Una prova particolare di maturità è richiesta al governo Meloni.