Nuova bolla speculativa in arrivo? L’allarme

C’è un settore che ogni giorno attira numerosi investitori, ma potrebbe riservare amare sorprese

Foto di Giorgio Pirani

Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Valutare l’opportunità di investire nell’intelligenza artificiale potrebbe comportare rischi a lungo termine. L’attrazione degli investitori verso il settore ad alta tecnologia, in particolare la robotica e l’intelligenza artificiale, è in crescita grazie alla sua performance. Anche il rinomato investitore Warren Buffet, conosciuto come l'”oracolo di Omaha”, ha dimostrato interesse investendo in questo ambito, il che sottolinea l’appeal del settore.

Tuttavia, Mike Coop, il Chief Investment Officer di Morningstar Investment Management, mette in guardia dai pericoli legati alla “sovraconfidenza” dei partecipanti di mercato che ritengono di poter “anticipare gli impatti a lungo termine dell’intelligenza artificiale”. Questo eccesso di fiducia potrebbe portare a sorprese amare.

Differenze e somiglianze con la bolla speculativa del 1999

Indubbiamente, al momento l’industria dell’intelligenza artificiale sta offrendo risultati notevoli agli investitori. Un esempio è la startup Nvidia, in cui anche Buffet ha investito, la quale ha registrato un aumento del 190% nelle negoziazioni di giovedì. Inoltre, Meta Platforms, la casa madre di Facebook, ha visto un incremento superiore al 154%, mentre Tesla è salita del 99%.

Ciò che desta preoccupazione tra gli analisti, inclusi quelli come Coop, è il parallelismo tra l’andamento attuale del settore e quanto accaduto con la bolla speculativa delle Dot-com nel 1999. Sono evidenti alcune similitudini e differenze tra le situazioni, e di seguito sono forniti alcuni consigli per affrontare l’investimento in modo informato e responsabile.

Nonostante l’attuale percezione di sicurezza nei confronti del settore dell’IA come un’area stabile per gli investimenti, potrebbero emergere insidiose sorprese nel futuro. L’analisi di Morningstar ha individuato similitudini tra la concentrazione di valutazioni enormi attuali e la bolla delle Dot-com nel 1999.

A partire dalla fine degli anni ’90, c’è stato un rapido aumento nella capitalizzazione dei mercati dovuto al crescente valore delle aziende operanti nel campo dell’Internet e settori correlati. Quel periodo è stato caratterizzato dalla fondazione di numerose nuove imprese nell’ambito informatico, noto come “Dot-com”, e dai conseguenti fallimenti.

Queste compagnie erano caratterizzate da una bassa capitalizzazione, erano di dimensioni ridotte e quindi molto vulnerabili in un settore che era stato fortemente sovrastimato, creando così le basi per bolle speculative. Tuttavia, Coop ha sottolineato che la “caratteristica distintiva dell’attuale trend è rappresentata dal fatto che le aziende al centro di questo fenomeno sono colossi affermati con notevoli vantaggi competitivi”.

Le nostre analisi aziendali dimostrano chiaramente che le imprese che hanno avuto successo quest’anno vantano solidità finanziaria, sono redditizie e possiedono vantaggi competitivi sostenibili. Questo rappresenta un contrasto con la situazione del 1999, quando c’erano numerose aziende speculative. Pertanto, esistono fondamenta più stabili.

L’elemento di maggiore preoccupazione per Coop riguarda l’eccessiva certezza da parte degli investitori nell’anticipare l’impatto dell’IA. La vera incognita, quindi, risiede nel fatto che gli effetti a lungo termine non possono essere previsti con sicurezza, come già spiegato anche da Buffet. Inoltre, l’attenzione concentrata degli investitori su questo settore ha portato a una focalizzazione del mercato negli Stati Uniti su un unico tema, il che costituisce sempre un rischio.

Come investire in maniera consapevole

Dinanzi a tale panorama, dove prevedere gli effetti a lungo termine dell’IA risulta sfidante, Coop ha voluto offrire alcune direttive per un investimento ponderato.

Innanzitutto, è cruciale comprendere ciò che è realisticamente prevedibile, soprattutto quando si considera l’acquisto di asset ad un prezzo elevato e si sta valutando lo “scenario ottimale per un titolo”. Coop espone che, data l'”accelerazione del tasso di cambiamento tecnologico”, la capacità di anticipare il futuro non può essere così assicurata.

In secondo luogo, la diversificazione dei portafogli è fondamentale. Si dovrebbe puntare su azioni che possano isolare il portafoglio dai rischi di una recessione e che presentino una valutazione “scontata per uno scenario negativo”, in modo da offrire un solido valore associato alle obbligazioni.

Coop ha sottolineato, come conclusione, che è di massima importanza che gli investitori siano pienamente consapevoli dell’entità del prezzo pagato per le promesse legate a ciò che l’IA può o non può apportare alle singole aziende.