Manovra 2025, patrimoniale fuori dagli obiettivi del governo: parola del ministro Ciriani

"Non sarà una Manovra lacrime e sangue", parola del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani che getta acqua sul fuoco dopo i "sacrifici per tutti" evocati da Giorgetti

Foto di Mauro Di Gregorio

Mauro Di Gregorio

Giornalista politico-economico

Laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Palermo. Giornalista professionista dal 2006. Si interessa principalmente di cronaca, politica ed economia.

Pubblicato: 6 Ottobre 2024 13:00

No alla patrimoniale e basta ai soldi ”gettati dalla finestra”. Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, parla della Manovra 2025 e cerca di raddrizzare la barra dopo le recenti polemiche che hanno infiammato la maggioranza. Ciriani ha parlato ai microfoni de Il Caffè della domenica, condotto da Maria Latella su Radio 24, intervenendo dopo le recenti dichiarazioni del responsabile dell’Economia Giancarlo Giorgetti che avena evocato “sacrifici” per tutti. “Non sarà una Manovra lacrime e sangue”, ha invece rassicurato il ministro.

“L’espressione sacrifici per tutti” usata da Giorgetti ”significa semplicemente che un’epoca dei soldi usati allegramente, gettati della finestra, si è chiusa definitivamente”. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento non li cita espressamente ma è facile pensare al Superbonus edilizio, che verrà definitivamente spento nel 2025 dopo essere stato progressivamente depotenziato, e al Reddito di cittadinanza, che è stato trasformato nell’Assegno di inclusione a fronte di una serie di obblighi.

Nessuna patrimoniale in Manovra

“Questa epoca è chiusa, è iniziata l’epoca della responsabilità e tutti sono chiamati al senso di responsabilità. Non sarà una Manovra lacrime e sangue e poi voglio rassicurare tutti: noi non siamo il governo delle tasse”, ha aggiunto Ciriani. Il ministro in quota Fratelli d’Italia ha poi escluso categoricamente una patrimoniale, rassicurando gli alleati di governo. ”Fortunatamente non siamo in Francia e non abbiamo i problemi enormi che hanno il governo e la politica francesi. Fortunatamente le nostre previsioni di crescita sono buone, l’economia sta bene, nonostante un quadro molto difficile negli ultimi anni. La patrimoniale non è assolutamente all’orizzonte”.

La tabella di marcia

“I tempi della Manovra? Purtroppo negli ultimi anni, per colpa un po’ di tutti, una Camera ha sempre fatto da notaio senza avere la possibilità di approfondire la legge di bilancio. Il mio compito e la mia speranza è che questa volta si possa consentire sia alla Camera che al Senato di poterla esaminare con calma. Vedremo se questo sarà possibile”, ha dichiarato il ministro dialogando con Maria Latella. “Adesso il 9 ottobre viene approvato il Piano strutturale di bilancio e poi alla fine del mese viene inviata alla Camera e poi al Senato la nuova legge di bilancio. Faccio appello a tutti, affinché sia alla Camera che al Senato maggioranza e opposizione possano fare un lavoro calmo e approfondito”, ha aggiunto.

I tagli in Manovra

Ma tornando ai “sacrifici” invocati da Giorgetti, anche i politici dovranno stringere un po’ la cinghia data la scarsità di fondi. Il governo si barcamena fra le poche risorse e le richieste dell’Europa. Al via dunque una spending review che porterà alla riduzione delle spese per le auto blu, le mense e le trasferte dei politici.

Fra le altre ipotesi per contenere i costi, si valuta la pensione a 70 anni (su base volontaria) nel settore pubblico, il taglio alle pensioni più alte e l’aumento delle accise sui carburanti.