Manovra 2025, confermate le 3 aliquote e il taglio del cuneo fiscale

Le modifiche alla riforma dell'Irpef previste dalla Manovra mirano a semplificare le tasse ai cittadini e ridurre il carico complessivo

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Andrea Celesti

Giornalista economico-sportivo

Giornalista esperto di economia e sport. Laureato in Media, comunicazione digitale e giornalismo, scrive per diverse testate online e cartacee

Pubblicato: 21 Dicembre 2024 18:16

La nuova Manovra approvata alla Camera comporta importanti modifiche alla riforma dell’Irpef. Confermate le tre aliquote e il taglio del cuneo fiscale al fine di semplificare le tasse dei cittadini e diminuire il carico fiscale.

Manovra 2025: le novità sulle aliquote

Il governo, con la Manovra approvata dalla Camera, ha intrapreso un percorso di riforma dell’Irpef, mirato a rendere il sistema fiscale più equo e sostenibile.

Tra le novità spicca la conferma delle tre aliquote: il 23% fino a 28mila euro; tra 28mila e 50mila euro il 35%; oltre i 50mila euro si paga il 43%. Le modifiche introdotte comporteranno un alleggerimento del carico fiscale per coloro che percepiscono un reddito inferiore ai 40mila euro, come confermato dalle analisi dell’Ufficio parlamentare di bilancio.

Nonostante i benefici per le fasce di reddito più basse, è importante notare che per i redditi compresi tra 32mila e 40mila euro ci sarà un aumento dell’aliquota marginale. Ciò significa che la porzione eccedente i 32mila euro sarà tassata a un’aliquota più alta rispetto alla parte inferiore. Tuttavia, secondo il Ministero dell’Economia, i benefici fiscali aggiuntivi potrebbero bilanciare l’aumento dell’aliquota marginale, offrendo un quadro complessivo favorevole.

Il taglio del cuneo fiscale

La Manovra apporta una novità nel sistema del cuneo fiscale: viene introdotta una detrazione Irpef fissa al posto della riduzione diretta dei contributi per i redditi tra 20mila e 40mila euro. Una scelta che rende strutturale l’intervento e modifica profondamente il modo in cui viene erogato il beneficio.

Il beneficio fiscale è legato al reddito complessivo del contribuente. Ciò significa che chi ha altri redditi oltre lo stipendio, come ad esempio un affitto, vedrà diminuire la detrazione in base al guadagno. Considerando ad esempio la fascia 32mila-40mila euro, chi guadagna 33mila euro avrà una detrazione di 875 euro, mentre chi arriva a 39mila euro avrà solo 125 euro.

Nel 2025 il beneficio viene esteso anche a chi supera i 35mila euro, seppur con una detrazione ridotta. Tuttavia, bisogna ricordare che la detrazione è calcolata sul reddito complessivo, e quindi redditi aggiuntivi possono incidere negativamente sull’importo finale.

Vantaggi e svantaggi dei nuovi scaglioni Irpef

Grazie a un investimento di 3 miliardi di euro nel 2025, la riforma porterà significativi vantaggi ai lavoratori con redditi medio-bassi, in particolare a coloro che percepiscono un reddito compreso tra 15mila e 28mila euro. Con la riduzione della seconda aliquota Irpef e al taglio del cuneo fiscale, per questi contribuenti ci sarà una riduzione delle tasse sul lavoro, con il conseguente aumento del loro reddito netto.

Le nuove aliquote 2025 potrebbero però essere svantaggiose per tutti quei lavoratori con reddito medio e i dipendenti: per i primi la combinazione di detrazioni decrescenti e passaggio alla seconda fascia Irpef potrebbe comportare un aumento significativo dell’imposta effettiva fino al 56%; per i secondi l’incremento dell’imposta per i redditi medio-alti potrebbe limitare o annullare gli effetti positivi della riforma. Ad essere svantaggiati potrebbero essere anche coloro che appartengono alla terza fascia, con un aumento dell’imposta netta con la riduzione delle detrazioni.