L’andamento altalenante dei dell’Oro nell’ultimo periodo indica il raggiungimento di un picco di mercato a breve termine, mentre le convinzioni dei trader si affievoliscono con l’avvicinarsi della fine dell’anno, per la tendenza a contabilizzare i profitti e ridurre l’esposizione. Tuttavia, dato il difficile clima macroeconomico e geopolitico, le minacce di nuovo dazi di Trump ed il rischio di una risalita dell’inflazione, esiste la prospettiva di ulteriori rialzi il prossimo anno. E’ quanto prevedono gli esperto di BG Saxo, joint venture fra Banca Generali e Saxo Bank.
Il trend del prezzo dell’oro
L’andamento del prezzo dell’oro, nell’ultimo mese è stato un po’ altalenante, portando a una correzione di circa 150 dollari rispetto al massimo storico a 2.788 dollari per oncia raggiunto il 30 ottobre 2024. Una correzione relativamente piccola se si considera il consistente rally messo a segno dall’oro dall’inizio dell’anno (+28%).
Secondo le previsioni di BG Saxo, nelle prossime settimane, gli investitori potrebbero sfruttare il rally per abbassare la loro esposizione in vista della fine dell’anno, ma nel complesso, è confermata l’opinione che la soglia dei 3.000 dollari potrebbe essere raggiunta nel 2025.
Ci sarà un rally di Babbo Natale?
Guardando storicamente alle performance di oro ed argento a dicembre, si nota che i due metalli hanno entrambi registrato forti rally negli ultimi sei anni. Ma lo scorso anno l’argento ha fallito, mentre l’oro ha registrato un piccolo guadagno dell’1,3% per chiudere il 2023 a 2062 dollari.
In seguito alla recente correzione, le possibilità che si ripeta sono migliorate in quanto i trader e gli investitori non devono più acquistare sui massimi per prendere posizione. Il maggiore ostacolo rimane il già forte guadagno accumulato dall’oro da inizio anno(+28%), prossimo a quello registrato nel 2010 (+29,6%) e nel 2007 (+31% ). Sebbene le prospettive fondamentali non siano cambiate, un rialzo di questa portata potrebbe attirare prese di profitto e alleggerimenti di posizioni prima della fine dell’anno.
Prospettive per oro e argento per il 2025
L’oro e l’argento – ricorda l’analista Ole Hansen, Head of Commoditiy Strategy di Bg Saxo – sono stati entrambi influenzati positivamente da diversi sviluppi, la maggior parte dei quali riflette un mondo squilibrato in cui gli investitori sono disposti ad acquistare i cosiddetti beni “morti” che non forniscono interessi o dividendi e che costano denaro per lo stoccaggio.
La forza dei metalli preziosi quest’anno è stata ancora più impressionante se si considera la totale mancanza di sostegno da parte del dollaro USA che, rispetto a un paniere di valute principali, è in rialzo del 5,5% sull’anno. L’introduzione di tariffe commerciali sulle importazioni statunitensi il prossimo anno è generalmente considerata positiva per il dollaro USA; tuttavia, gli effetti a catena di un dollaro USA più forte possono ripercuotersi sull’economia globale, fornendo potenzialmente un sostegno continuo agli investimenti alternativi come l’oro e l’argento.
I fattori alla base delle previsioni positive sui metalli nel 2025 vanno dagli acquisti delle banche centrali, alla domanda di beni rifugio, dalla necessità di diversificare l’investimento rispetto ai titoli di Stato più sicuri alla preoccupazione per l’instabilità fiscale dovuta all’aumento dell’indebitamento dei governi di tutto il mondo.