I Pic e i Pac sono due diverse modalità di investire denaro in strumenti finanziari. I primi danno la possibilità di effettuare un investimento in un’unica soluzione mentre gli altri, invece, consentono di investire piccole somme periodicamente nel tempo. Gli eventuali guadagni e rischi di tali prodotti dipendono poi da cosa si sceglie di acquistare.
Indice
Che sono i Pic e i Pac e in cosa differiscono
I Pic e i Pac, come spiegato, sono due modi diversi per investire i propri risparmi in strumenti finanziari come le azioni o le obbligazioni. I primi sono dei piani di investimento del capitale in un’unica soluzione mentre i secondi sono dei piani di accumulo del capitale che permettono un investimento dilazionato nel tempo.
Tutte e due le modalità possono servire al medesimo scopo ma sono diverse per svariati motivi. Il primo, come spiegato, riguarda la tempistica dell’investimento perché con i Pic i soldi entrano tutti assieme mentre con il Pac poco alla volta nel tempo.
Differiscono anche per il rischio di timing di mercato in quanto i piani di investimento di capitale espongono quest’ultimo al mercato in modo immediato mentre gli altri danno la possibilità di acquistare quote in momenti diversi.
Anche l’accessibilità è diversa in quanto mentre il Pic richiede solitamente un investimento più alto, il Pac richiede invece una somma più contenuta.
Per quanto riguarda il potenziale rendimento, con i primi si possono ottenere dei risultati migliori se i mercati salgono subito dopo l’investimento. Con gli altri, invece, si ottengono risultati più bassi nel caso di una forte crescita rapida del mercato. Il motivo è che parte del denaro entrerà in gioco in un secondo momento.
Infine, per quanto concerne i costi, per i Pac si dovranno considerare anche i versamenti periodici che potrebbero incidere sul capitale nel caso siano piccoli e ripetuti.
| Pic | Pac | |
|---|---|---|
| Cos’è | Investimento a conferimento unico Si versa tutto subito |
Investimento a rate Si versano importi periodici |
| Momento di ingresso | Ingresso immediato sul mercato | Ingresso graduale nel tempo |
| Rischio di mercato | Più alto, dipende dal timing | Più basso grazie alla diluizione |
| Capitale richiesto | Disponibilità immediata di tutto l’importo | Importi ridotti e programmati |
| Adatto a | Chi ha liquidità e tollera la volatilità | Chi vuole investire in modo disciplinato e graduale |
| Vantaggi | Rendimento pieno se il mercato sale dopo l’ingresso | Riduce l’impatto delle oscillazioni di breve periodo |
| Svantaggi | Rischio elevato se il mercato scende subito | Rendimento potenziale minore se il mercato sale rapidamente |
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi dei Pic
I piani di investimento di capitale possono risultare molto vantaggiosi se il risparmiatore ha già una somma considerevole da investire nell’immediato come la liquidazione o un’eredità, solo per fare un esempio.
Può infatti sfruttare al massimo l’effetto della capitalizzazione composta, ovvero degli interessi che maturano generando altri interessi.
Sono inoltre vantaggiosi se:
- non si ha la necessità di accedere al capitale per cui quest’ultimo può restare investito per un periodo medio-lungo;
- si crede che il mercato si trovi in un momento propizio e si vuole accettare il rischio dell’eventuale ribasso.
Lo svantaggio principale è che se si investe in un momento in cui il mercato è sui livelli massimi di Borsa prima di una correzione, si rischiano perdite. Inoltre il Pic è più rischioso del Pac perché investire tutto quello che si ha in un’unica soluzione non offre la possibilità di beneficiare della diversificazione temporale.
Vantaggi e svantaggi del Pac
Per chi costruisce un percorso di investimento graduale, i piani di accumulo del capitale possono essere un prodotto molto interessante. I principali vantaggi sono infatti:
- la possibilità di iniziare a investire anche con piccole somme, magari ogni mese;
- la possibilità di non dover avere dei grandi capitali nell’immediato;
- la diluzione del rischio temporale;
- la costruzione di un’abitudine di investimento grazie ai versamenti regolari;
- l’essere legato a un piano prestabilito in quanto non si rischierà di vendere tutto per paura se i mercati scendono o di comprare tutto per euforia nel caso salgano.
Così come ci sono dei vantaggi, esistono anche degli svantaggi come i costi ricorrenti o le commissioni sui versamenti che potrebbero incidere se le somme sono molto piccole. Ad esempio ci si potrebbe ritrovare a pagare 10 euro all’inizio e alla fine nonché un euro per ogni rata mensile.
Inoltre, bisogna anche considerare che se il mercato cresce in modo rapido dopo l’investimento iniziale, il denaro non ancora investito potrebbe non beneficiare di tale opportunità.
Cosa valutare prima di scegliere Pic e Pac
Prima di scegliere se optare per un Pic o Pac è importante valutare il proprio profilo di rischio. Nel caso in cui non si voglia rischiare, sarebbe opportuno optare per il Pac mentre in caso contrario e inoltre se si punta su un rendimento potenzialmente più alto allora si dovrebbero scegliere i Pic.
È importante nella propria scelta anche valutare qual è l’orizzonte temporale. Se il risparmiatore ha la possibilità di lasciare investito il proprio denaro per molti anni, anche 20, senza averne bisogno immediatamente, il Pic potrebbe essere la scelta migliore per far crescere al meglio i soldi nel tempo.
Il capitale che si possiede è un altro aspetto da considerare prima di optare per un Pic o un Pac. Se la somma che si ha a disposizione può essere investita subito, allora si dovrebbe scegliere il primo. In caso si abbiano solo piccoli risparmi da destinare ogni mese, la seconda opzione potrebbe risultare più praticabile.
La conoscenza del mercato è un ulteriore elemento da tenere presente. Se si è in grado di scegliere il momento giusto per investire e si è disposti a seguire l’investimento, il Pic potrebbe essere un’ottima soluzione mentre se si è alle prime armi e si vuole rischiare di meno, il Pac potrebbe risultare una soluzione più protetta.
Meglio investire con Pic o Pac?
Scegliere se investire mediante Pic o Pac dipende dal denaro che si ha a disposizione, dal proprio livello di rischio e da quanto si conoscono i mercati finanziari.
Se si parte da zero, meglio iniziare con un Pac: investire un poco alla volta aiuterà gradualmente a costruire un salvadanaio senza stess e senza rischiare di sbagliare.
Se invece si ha esperienza oppure ci si avvale dell’ausilio di un consulente, allora il Pic potrebbe garantire, come detto, risultati migliori.
Gli italiani, intanto, secondo l’ultimo osservatorio di Assogestioni aggiornato a fine 2024 prediligono il Pic ovvero il versamento in un’unica soluzione (62%). L’altra tipologia di investimento, coinvolge invece il 21% degli investitori, una quota che supera però il 50% tra chi ha meno di 40 anni.
Ciò conferma una propensione maggiore dei giovani a pianificare nel tempo con versamenti regolari anche di importo più basso.
Qual è la tassazione sui Pic e Pac?
I Pic e i Pac hanno le medesime regole fiscali. Per chi risiede in Italia, l’aliquota fiscale sui profitti ovvero sulla plusvalenza (guadagni che si ottengono) è del 26% mentre se la medesima persona decide di investire invece in titoli di Stato come il Btp Valore, la tassazione scende al 12,5%.