Investire con il market timing conviene davvero? I rischi e le alternative

Cos’è il market timing, perché è definito come una tecnica complessa, a quali rischi si va incontro utilizzandolo e quali sono le alternative

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Alessandra Di Bartolomeo

Giornalista di economia

Giornalista esperta di risparmio, ha maturato una vasta esperienza nella divulgazione di questioni economiche.

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Il market timing è una strategia di investimento con la quale si cerca di battere il mercato acquistando azioni o altre tipologie di asset quando si prevede che saliranno e venderle prima di una loro possibile discesa. L’obiettivo è guadagnare dalle oscillazioni di prezzo invece di basare i propri profitti su un investimento a lungo termine.

Tale soluzione potrebbe sembrare ottima per minimizzare le perdite e massimizzare i guadagni ma in realtà non lo è. Si tratta infatti di una tecnica molto insidiosa e difficile da mettere in pratica con successo.

Il market timing è una tecnica complessa

Cercare di capire quali sono i momenti migliori per acquistare e vendere strumenti finanziari, ecco cos’è il market timing. Questa tecnica può sembrare semplice ma in realtà non lo è e il motivo è che si basa su ipotesi e previsioni che possono anche non avverarsi.

Il motivo è che i mercati spesso si muovono seguendo delle logiche che non sono prevedibili perché le crisi internazionali, il cambio di politica monetaria o gli improvvisi crolli di fiducia possono modificare inaspettatamente l’andamento dei prezzi.

Proprio per questo il market timing è una tecnica che richiede non solo capacità di analisi ma anche un’elevata gestione delle proprie emozioni.

Cosa sono il market timing tattico e passivo

Ci sono vari modi di fare market timing che variano in base a quanto l’investitore vuole intervenire sul portafoglio. I più utilizzati sono quelli:

  • tattico;
  • passivo.

Il market timing tattico è un metodo attivo in quanto l’investitore modifica il portafoglio quando vede segnali chiari del mercato con l’obiettivo di provare a migliorare i rendimenti. Questo approccio richiede analisi, una buona preparazione tecnica e attenzione.

Nel market timing passivo, invece, è il mercato a cambiare il peso degli investimenti. Nel caso il titolo perda di valore in automatico occuperà una parte più piccola del portafoglio mentre in caso di crescita la sua quota aumenterà.

Utilizzare quest’ultimo approccio non significa lasciar fare tutto al mercato, perché ignorarne completamente i movimenti può far crescere il rischio o far perdere delle eccellenti occasioni.

A quali rischi si va incontro

Uno dei rischi principali del market timing è l’imprevedibilità dei mercati: le oscillazioni dei prezzi sono spesso irregolari e perfino gli investitori più esperti possono sbagliare nel distinguere i segnali veri da quelli falsi.

Un altro elemento da considerare riguarda i costi operativi, dato che ogni compravendita prevede:

  • commissioni;
  • spread;
  • spese di gestione.

Nel caso in cui l’operatività sia alta, il rischio è quello che una parte significa dei profitti perché uscire dal mercato durante un ribasso potrebbe far perdere anche la successiva ripresa dei prezzi.

Un problema ancora più grave, evidenzia Wells Fargo Investiment Advisors, è che la maggior parte dei guadagni più significativi dei mercati azionari si è concentrato negli ultimi 30 anni (dal 1° luglio 1995 al 30 giugno 2025) in pochi giorni.

Ciò lo dimostra uno studio S&P 500 dal quale si evince che chi ha lasciato il denaro investito sempre ha ottenuto un rendimento medio annuo dell’8,4% mentre chi ha perso solo i 30 giorni migliori ha ottenuto un rendimento del 2,1%.

Questo dato mette in evidenza ancora di più quanto possa essere pericoloso il market timing anche se si dispone di un piano ben studiato e il motivo per il quale molti esperti suggeriscono di privilegiare delle strategie di investimento disciplinate e costanti evitando di prevedere invece ogni crollo o picco.

Infine, si deve considerare anche il fattore psicologico ovvero l’avidità quando i mercati salgono e la paura quando scendono.

Tale altalena emotiva porta infatti a fare delle scelte impulsive comprando nei momenti sbagliati e vendendo troppo in fretta. Chi invece segue una strategia stabile e continua nel tempo ottiene risultati che sono migliori proprio perché si evita di prendere delle decisioni dettate dall’ansia o dall’entusiasmo.

Si può battere il mercato con il market timing?

Battere il mercato con il market timing è molto difficile e ciò l’ha confermato anche Warren Buffet che è forse l’investitore più noto del mondo.

Secondo il guru della finanza non ha senso trascorrere il tempo a indovinare quando i mercati saliranno e quando scenderanno perché nessuno è in grado di prevedere i movimenti con costanza. Raccomanda invece di investire in imprese solide e di tenerle per lungo tempo senza farsi distrarre dalle fluttuazioni quotidiane dei mercati.

È inoltre difficile battere il mercato perché quest’ultimo è guidato da molti fattori come gli eventi politici, economici e i cambiamenti imprevisti che rendono i trend imprevedibili.

Ci sono alternative al market timing?

Un’alternativa al market timing è l’investimento sistematico noto anche come Dca ovvero dollar cost averaging con il quale si accetta l’imprevedibilità dei mercati versando la medesima cifra a intervalli regolari e si elimina la necessità di fare previsioni.

In questo modo:

  • si riduce il rischio emotivo;
  • si limitano gli errori di valutazione;
  • si favorisce un accumulo costante.

Sicuramente la più potente alternativa al market timing non è un’altra strategia ma un cambio completo di mentalità. È necessario infatti abbracciare la filosofia del compounding che è la presenza costante nel mercato. Il fine non è quello di prevedere quando ci saranno crolli o picchi ma di sfruttare la capitalizzazione degli interessi per una crescita esponenziale.

Quando il market timing può avere senso

Come spiega anche Eurizon Capital nel suo documento di educazione finanziaria del 2024, seguire il mercato non è sempre la scelta migliore. Questo, però, non significa che il market timing va escluso del tutto. In diversi casi, infatti, può essere utile provare a individuare il momento giusto per entrare o uscire dal mercato. Questo, però, solo se ci si affida a dati solidi e ad analisi veramente accurate.

Ci si può affidare al market timing, ad esempio, se si ha liquidità per acquistare in periodi di forte volatilità o quando ci sono segnali economici chiari. Tali operazioni, però, si devono svolgere con calma ed è necessario essere in possesso di informazioni affidabili e non di supposizioni.

Perché spesso si sbaglia con gli investimenti

L’eccessiva fiducia degli investitori di poter prevedere i mercati è l’errore più comune per il quale si fallisce nel market timing. Tale convinzione errata, chiamata overconfidence, infatti, può tradursi in operazioni finanziarie troppo aggressive a causa delle quali si sottovaluta la probabilità di eventuali eventi estremi sia positivi che negativi.

Per evitare errori, quindi, è importante che gli investitori valutino l’idea di affidarsi a professionisti del settore. Queste figure conoscono infatti gli strumenti finanziari e monitorano continuano l’andamento dell’economia.

Inoltre, potrebbe essere una buona idea scegliere prodotti diversificati per affrontare al meglio la volatilità dei mercati e ridurre il rischio di valutazioni sbagliate.

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