Che differenza c’è tra oro bianco e platino

Qual è la differenza principale tra oro bianco e platino? Due elementi composti in maniera differente e aventi un valore sul mercato diverso

Foto di Pierpaolo Molinengo

Pierpaolo Molinengo

Giornalista economico-finanziario

Giornalista specializzato in fisco, tasse ed economia. Muove i primi passi nel mondo immobiliare, nel occupandosi di norme e tributi, per poi appassionarsi di fisco, diritto, economia e finanza.

Pubblicato: 30 Giugno 2020 10:54Aggiornato: 26 Marzo 2024 17:31

L’oro bianco e il platino potrebbero sembrare uguali, ma in realtà sono due materiali molto differenti tra di loro. Proprio per la loro somiglianza, per un occhio e una mano inesperti può sembrare difficile riuscire a distinguerli l’uno dall’altro.

La confusione tra l’oro bianco e il platino potrebbe essere facilitata dalla rodiatura: nel caso in cui sia stata appena fatta, li rende entrambi molto lucidi e quindi difficilmente distinguibili. La differenza che intercorre tra i due metalli preziosi, però, risiede nel loro stato naturale. Mentre il platino ha un colore naturalmente bianco, l’oro è in realtà giallo. Perché l’oro possa diventare bianco è necessaria una combinazione con leghe e placcatura in radio, che permette di ottenere la lucentezza bianca. La quale, soprattutto negli anelli, permette di rendere più brillante il diamante.

Le differenze tra l’oro bianco e il platino

Una prima differenza che c’è tra oro bianco e platino la si può trovare nella composizione dei due materiali e nella loro reperibilità. L’oro bianco non lo si può trovare in natura perché non è un metallo puro ma formato dall’agglomerarsi di altri materiali. Questo infatti è principalmente composto da diversi metalli quali oro puro, (di 14 o 18 carati) nichel e palladio. Naturalmente la percentuale di ogni singolo metallo usato per creare questa lega è particolarmente mutevole.

Il 75% della lega è composta da oro puro mentre la percentuale rimanente, ossia il 25% è composto da palladio, nichel o in alternativa argento. È da sottolineare che l’utilizzo dell’oro con una maggiore o minore caratura è determinato dal tipo di lavoro che si va a svolgere. Per i lavori più comuni che richiedono poca lavorazione, solitamente viene utilizzato l’oro a 18 carati. Per tutti quei lavori che richiedono di manipolare maggiormente il metallo invece, viene usato l’oro a 14 carati. Un esempio di lavoro particolarmente impegnativo è senz’altro quello che prevede l’incastonatura delle pietre preziose negli anelli.

Come distinguere il platino dall’oro bianco

L’utilizzo degli altri due metalli, ossia il palladio e il nichel, fanno sì che la lega che si va a formare diventi molto resistente alla corrosione. Il platino, uno dei più pregiati metalli preziosi che vi si possa trovare al mondo, viene estratto allo stato solido in vari giacimenti. Principalmente di colore grigio, questo metallo è molto conosciuto per la sua capacità di essere immune all’ossidazione e alla corrosione. La seconda differenza che c’è tra oro bianco e platino, risiede nel diverso utilizzo che si fa di questi due materiali. Il platino è famoso per essere un metallo facile da lavorare.

Inoltre grazie alle proprietà precedentemente citate, tale metallo viene impiegato per la realizzazione di diversi oggetti destinati ad utilizzi completamente diversi tra loro. Con il platino per esempio vengono fabbricati moltissimi gioielli, strumenti adatti per la chirurgia, cristalli liquidi presenti negli schermi delle tv e dei personal computer e vari componenti situati nelle auto e nelle moto. L’oro bianco invece viene utilizzato esclusivamente per creare vari gioielli di diverso valore. Quest’ultimo fattore varia in base alla quantità di oro puro usata nella creazione dell’oggetto.