Prosegue la sfida per Warner Bros Discovery: Paramount rilancia con garanzia Ellison

David Ellison mette sul piatto una garanzia personale del padre Larry da 40 miliardi per ribaltare il parere del board di Warner Bros. Discovery (WBD)

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Redazione

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Paramount Skydance ha presentato una versione emendata della sua offerta da 30 dollari per azione interamente in contanti per acquisire il 100% di Warner Bros. Discovery (WBD). Per superare le resistenze del board di Warner, Larry Ellison, fondatore di Oracle e azionista di controllo di Paramount, ha fornito una garanzia personale irrevocabile da 40,4 miliardi di dollari. L’impegno prevede che Ellison non revochi il trust di famiglia né trasferisca asset strategici, inclusi 1,16 miliardi di azioni Oracle, durante la transazione. David Ellison, Ceo di Paramount, ha definito la proposta “l’opzione superiore” per gli azionisti, estendendo il termine per l’adesione al 21 gennaio 2026 e alzando la penale di risoluzione a 5,8 miliardi di dollari.

La posizione di Warner

Il consiglio di amministrazione di WBD la scorsa settimana aveva respinto l’offerta di Paramount, definendola “ostile” e priva di adeguate garanzie, preferendo l’accordo già sottoscritto con Netflix. Il board aveva inoltre accusato Paramount di aver fornito informazioni fuorvianti sulla reale natura dei finanziamenti, giudicando l’offerta da 27,75 dollari per azione di Netflix più solida e vincolante sottolineando che l’intesa con il colosso dello streaming, focalizzata su studi cinematografici e HBO Max, non richiede finanziamenti in equity aggiuntivi e promette sinergie di costo per 2-3 miliardi di dollari l’anno, con un impatto positivo sull’utile già dal secondo esercizio.

La risposta di Netflix

Per sostenere l’operazione da 72 miliardi di dollari, Netflix ha già blindato finanziamenti bancari per 25 miliardi di dollari, secondo i documenti depositati presso la SEC. Il pacchetto finanziario comprende una linea di credito revolving da 5 miliardi e due linee di credito senior per 20 miliardi con scadenze a breve termine. A differenza di Paramount, Netflix vanta un bilancio investment grade e una capitalizzazione superiore ai 400 miliardi di dollari. La sua offerta prevede lo scorporo delle reti via cavo di Warner e il mantenimento delle attuali operazioni cinematografiche, mossa che ha spinto il titolo Netflix a guadagnare l’1,5% sui mercati.

Incertezze regolatorie e scenari politici

La partita resta aperta e complessa, influenzata da dubbi sulla solidità finanziaria di Paramount — che porterebbe il rapporto debito/Ebitda a 6,8 volte — e dalle incognite regolatorie. Entrambe le operazioni dovranno passare al vaglio del Dipartimento di Giustizia per valutare l’impatto sulla concorrenza nel settore media. Sullo sfondo restano le incertezze politiche legate alla presidenza Trump: se da un lato sono stati espressi dubbi antitrust sull’operazione Netflix-Warner, dall’altro non sono mancati attacchi diretti verso asset di Paramount, rendendo l’esito finale della battaglia per WBD ancora imprevedibile.