L’Euro Digitale: vantaggi e costi della moneta virtuale

Lo sviluppo della moneta digitale è entrata in una nuova fase di sviluppo dopo il periodo preparatorio. Secondo Bitpanda non farà concorrenza alle criptovalute e presenta diversi vantaggi

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Redazione

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L’Europa si prepara a compiere un passo decisivo nella direzione della digitalizzazione della propria valuta di riferimento. Il progetto di Euro digitale è ormai in stato avanzato, con tutti i casi d’uso emersi durante la fase di sperimentazione. Un passo necessario nell’ambito do una  finanza che ormai è “innegabilmente digitale” e che ha richiesto un grande sforzo alla BCE, anche di carattere normativo.

Euro digitale: asset concorrente alle criptovalute?

Secondo Bitpanda, la più grande piattaforma europea di criptovalute, che conta circa 2.800 asset, l’Euro Digitale non può essere considerato “una forza concorrente”, ma è “un asset che servirà da potente catalizzatore per una maggiore integrazione finanziaria in tutta l’Eurozona”.

“L’Euro Digitale, garantito dalla Banca Centrale Europea (BCE), offrirà una forma di moneta pubblica sicura, universalmente accettata e accessibile, con un approccio digital-first”, sottolinea Massimo Di Rosa, Country Director di Bitpanda per l’Italia, in merito ai recenti discorsi sull’Euro Digitale.

I vantaggi dell’Euro digitale

Oggi, il panorama dei pagamenti europeo rimane frammentato, affidandosi in gran parte a fornitori e innovazioni extra-europei. L’Euro Digitale presenta una serie di vantaggi. Innanzitutto, la valuta digitale potrà promuovere veri pagamenti paneuropei: in quanto moneta a corso legale elettronica unificata, offrirà un’esperienza di pagamento unica e fluida in tutti i paesi dell’area dell’euro, riducendo la complessità e i costi di transazione sia per le aziende che per i consumatori.

L’Euro digitale potrà poi rafforzare la sovranità monetaria: fornendo una soluzione di pagamento digitale europea, diminuirà la dipendenza da attori esterni, rafforzando l’autonomia strategica della BCE e la resilienza dell’infrastruttura finanziaria dell’Eurozona.

Infine, la moneta digitale consentirà di guidare l’innovazione nel settore fintech: stabilendo un livello di base comune e solido per le transazioni digitali, l’Euro Digitale creerà una piattaforma aperta sulla quale le aziende private potranno costruire nuovi servizi innovativi e casi d’uso. Questa partnership pubblico-privata è fondamentale per accelerare la trasformazione digitale della finanza europea.

Next step: BCE va avanti con il progetto

Il Consiglio direttivo della Banca centrale europea (BCE) la scorsa settimana ha confermato la volontà di passare alla fase successiva del progetto sull’Euro digitale, in seguito al riuscito completamento della fase di preparazione. La decisione del Consiglio direttivo è in linea con la richiesta dei leader europei di accelerare i progressi sull’euro digitale.

Un euro digitale preserverà la libertà di scelta e la privacy dei cittadini europei – ha sottolineato l’Eurotower – e proteggerà la sovranità monetaria e la sicurezza economica dell’Europa. Promuoverà l’innovazione nei pagamenti e contribuirà a rendere i pagamenti competitivi, resilienti e inclusivi in Europa.

Con l’evolvere delle abitudini di pagamento e il calo delle operazioni in contanti rispetto alle transazioni digitali, la necessità di disporre di un mezzo di pagamento digitale pubblico, complementare al contante, è diventata sempre più urgente. L’euro digitale affiancherà il contante e apporterà benefici ai pagamenti digitali: semplicità, privacy, affidabilità, disponibilità in tutta l’area dell’euro.

Il costo dell’Euro digitale

Il costo finale di un euro digitale, sia per il suo sviluppo che per il suo funzionamento, dipenderà dalla sua configurazione definitiva, compresi le componenti e i servizi connessi che devono essere sviluppati. A seguito del lavoro svolto nella fase preparatoria, i costi totali di sviluppo, per le componenti messe a punto esternamente e internamente, sono stimati a circa 1,3 miliardi di euro fino alla prima emissione, attualmente attesa per il 2029. Successivamente i costi operativi si collocherebbero intorno a 320 milioni di euro l’anno a partire dal 2029. La BCE sosterrà tali costi, al pari di quelli per la produzione e l’emissione delle banconote, che sono un bene pubblico come l’euro digitale.