La big dei videogiochi Electronic Arts (EA) torna privata, grazie ad un’offerta avanzata dal fondo sovrano saudita ed altri investitori, che hanno messo sul piatto la cifra record di 55 miliardi di dollari per rilevare la società. Un deal che si rivela molto interessante per gli azionisti, che incasseranno un bel premio, mentre lo stesso non può dirsi dei gamers, le cui aspettative sono state già deluse in passato.
I termini dell’operazione
EA ha annunciato che sarà acquisita contanti dal Fondo di investimento sovrano dell’Arabia Saudita (PIF), assieme ad altri investitori quali Silver Lake e Affinity Partners, per un valore di 55 miliardi di dollari, pagati in contanti. Gli azionisti riceveranno 210 dollari ad azione, ricevendo un premio del 25% rispetto al prezzo di 168,32 dollari alla chiusura del mercato il 25 settembre 2025, ultimo giorno di negoziazione prima dell’annuncio del deal, ed un premio del 17% rispetto al massimo storico di EA di 179,01 dollari, registrato la scorsa estate (14 agosto).
E’ prevista però una finestra temporale di 45 giorni per l’arrivo di eventuali altre proposte, anche se gli analisti sono convinti che l’accordo si concluderà con il fondo saudita, senza alcun ostacolo normativo o politico, considerando anche i buoni rapporto che Riad intrattiene con il Presidente Trump. L’operazione si concluderà entro l’anno fiscale 2027.
Wall Street festeggia ma non i gamers: i motivi
Se Wall Street ha ampiamente festeggiato l’accordo, ritenuto molto vantaggioso per gli azionisti, che hanno venduto il titolo al di sopra dei massimi storici, incassando un premio più che congruo, non è così per i gamers, che in passato hanno sofferto la mancanza di novità e gli scarsi investimenti in innovazione della gestione.
Per anni, i giocatori hanno criticato la mancanza di innovazione e le aggressive tattiche di monetizzazione di EA, che ha in portafoglio asset come EA Sports FC (ex FIFA), The Sims e Battlefield. Nel 2012 e 2013, EA è stata votata come “peggior azienda d’America” da Consumerist, mentre nel 2018, è stata classificata da USA Today al quinto posto tra le aziende più odiate negli Stati Uniti.
I gamers hanno sempre criticato la strategia del management di correre dietro ai sequel piuttosto che innovare e registrare nuove proprietà intellettuali.
La società rassicura: ci saranno nuove opportunità
“I nostri team creativi hanno offerto esperienze straordinarie a centinaia di milioni di fan, creato alcune delle IP più iconiche al mondo e creato un valore significativo per la nostra azienda. Questo momento è un forte riconoscimento del loro straordinario lavoro”
ha dichiarato il CEO Andrew Wilson, annunciando l’operazione.
“Guardando al futuro, continueremo a spingere i confini dell’intrattenimento, dello sport e della tecnologia, aprendo nuove opportunità. Insieme ai nostri partner, creeremo esperienze trasformative per ispirare le generazioni future. Sono più entusiasta che mai per il futuro che stiamo costruendo”.