Durante la scorsa settimana, che è stata giustamente battezzata “Crypto Week”, il mercato delle criptovalute ha superato per la prima volta nella sua storia una capitalizzazione di 4 trilioni di dollari, in base ai dati diffusi da CoinGecko, attestandosi attorno ai 3,92 trilioni prima della chiusura di venerdì 18 luglio 2025. Un segnale importante di maturità del settore, che aspira ad abbandonare la sua aura speculativa per inserirsi a pieno titolo nel panorama della finanza globale. In questa direzione sta operando il legislatore Usa, che sta completando la regolamentazione di questo mercato, ultima la legislazione delle stablecoin.
Il ruolo della regolamentazione Usa
Una spinta determinante è arrivata dal passaggio alla Camera dei Rappresentanti Usa della prima legge federale che regolamenta le cosiddette stablecoin, le monete digitali ancorate a all’andamento del dollaro, ora diretta al presidente Trump per la firma. Essendo infatti stata già approvata in Senato, la legge entrerà in vigore nel momento in cui ci sarà la firma di Trump, che è un grande sostenitore delle criptovalute.
Si tratta del cosiddetto “Genius Act”, una normativa storica che sancisce la regolazione federale e statale di stablecoin ancorate al dollaro. L’obiettivo è duplice: da un lato stabilire trasparenza e sicurezza – con riserve verificate e obblighi di rendicontazione – e dall’altro promuovere l’adozione su larga scala.
All’esame del legislatore Usa vi sono anche altre due proposte di legge, approvate dalla Camera ed ora in attesa del passaggio in Senato: una è relativa ad una nuova struttura di mercato per le criptovalute e l’altra punta a vietare alla Federal Reserve di emettere una nuova valuta digitale.
Dinamica dei prezzi
Contemporaneamente, le criptovalute continuano a segnare nuovi record. Il Bitcoin ha infranto il muro dei 120.000 dollari, toccando nuovi massimi assoluti, mentre Ether ha più che raddoppiato il suo valore nell’ultimo trimestre. Bernardston, broker di peso, ha stimato che Bitcoin potrebbe raggiungere i 200.000 dollari entro la fine del 2025. È evidente che gli occhi degli investitori, soprattutto istituzionali, sono puntati su questi asset, che vengono spesso visti come asset rifugio in periodo di incertezza del mercato azionario o come leve speculative nel lungo termine.
Investimenti istituzionali e mercato equity correlato
Sempre più aziende quotate stanno destinando parte del proprio capitale di riserva al Bitcoin, consolidando la fiducia nel settore come “bene rifugio”. Anche il mercato azionario riflette questo slancio: azioni come Coinbase e Robinhood hanno toccato record storici, grazie al rally del mondo crypto.
Inoltre la crescita fulminea di titoli legati a Ether – e più in generale alle altcoin – testimoniano un ecosistema in piena espansione. Si tratta quindi di un momento di svolta: una volta marginale, il settore appare sempre più integrato nei circuiti regolamentari e finanziari tradizionali.