Immobiliare: settimana debole in Borsa in attesa della BCE

Riflettori su quello che è successo durante l'ultima settimana nel comparto immobiliare, partendo dalle aziende quotate a Piazza Affari e dai dati di settore

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Redazione

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Settimana debole per il settore immobiliare in Borsa, in attesa della riunione della Banca centrale europea (BCE) della settimana prossima. Gli analisti prevedono che la BCE lascerà i tassi di interesse invariati, senza fornire segnali di politica monetaria significativi per i mesi a venire. Con l’inflazione tornata al 2% su base sostenibile e l’economia che sta resistendo alla tempesta dei dazi statunitensi più elevati, le nuove previsioni macroeconomiche mostreranno probabilmente un quadro molto simile a quello di giugno. I dati dell’area euro usciti questa settimana hanno ampiamente confermato che l’economia rimane sulla buona strada: il tasso di disoccupazione è sceso al 6,2% a luglio dal 6,3% di giugno e l’inflazione è rimasta vicina all’obiettivo della BCE; la stima dell’inflazione complessiva è al 2,1% ad agosto, in aumento solo marginalmente dal 2% di luglio, mentre l’inflazione di fondo è rimasta stabile al 2,3%.

L’andamento del settore in Borsa

Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate che è sceso dell’1,9%, sotto-performando l’andamento dello Stoxx Europe 600 (+0,3%).

Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha mostrato un andamento in calo dello 0,5% su base settimanale, meglio di quello dell’indice FTSE MIB (-1,1%).

I titoli immobiliari quotati a Milano

Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, si è registrata una settimana positiva per Brioschi (+1,6%). Poco mosse Gabetti (+0,3%) e Risanamento. Negative Next Re (-5%), Abitare In (-1,3%), Aedes (-1%) e IGD (-0,6%).

I dati macroeconomici

Sul fronte macroeconomico, l’Istat ha fatto sapere che il quarto trimestre ha chiuso l’anno 2024 con 284.812 compravendite immobiliari in Italia. I volumi intermediati sono aumentati del 2,7% rispetto al quarto trimestre 2023, velocizzando la crescita appena accennata che si era registrata l’anno precedente (+0,5% sul IV trimestre 2022). Le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (98.608 nel IV trimestre 2024) sono aumentate del 16,9% rispetto allo stesso periodo del 2023, quando i mutui avevano segnato un calo quasi diametralmente opposto (-14,5 rispetto al quarto trimestre 2022).

prezzi delle case nel Regno Unito sono saliti dello 0,3% ad agosto 2025 (rispetto allo +0,4% di luglio e al +0,3% atteso dagli analisti), secondo l’Halifax House Price Index. Il prezzo medio degli immobili è ora di 299.331 sterline, un nuovo record. La crescita annuale si attesta al +2,2%, dopo il +2,5% del mese precedente e contro attese per un +2%.

Gli studi di settore

In settimana sono arrivati dati interessanti da Idealista, che ha appurato che la proprietà più cara d’Italia è un castello situato sulle colline toscane, nel comune di Castelfiorentino, ed è in vendita su idealista al prezzo di 42 milioni di euro. Il castello di Castelfiorentino, che si trova a circa trenta chilometri da Firenze, è circondato da 22 ettari di terreno, dispone di una piscina di 250 metri quadri e di un lago privato di 5.000 metri quadri. La proprietà comprende anche una cappella privata, una corte interna, un agriturismo, un’azienda agricola e un vigneto che produce Chianti DOCG. Al secondo posto della classifica si trova un altro castello, situato a Val di Chy, in provincia di Torino, e proposto in vendita per 31 milioni di euro. Si tratta del Castello di Partone, risalente al IX secolo e dichiarato monumento nazionale nel 1981. Il terzo gradino del podio è occupato da una grande tenuta a Massa, immersa nella verde campagna toscana, che si trova a breve distanza dal mare e dalla città.