Si chiude una settimana all’insegna degli acquisti per i titoli del comparto immobiliare, quotati a Piazza Affari e, in Europa, con l’attenzione degli investitori puntata sulle banche centrali che muovono i tassi con effetti sul settore. La BCE, come atteso, ha mantenuto lo status quo, nel consiglio direttivo di giovedì, 11 settembre. La prossima settimana sarà, invece, la volta della Federal Reserve da cui è atteso il primo taglio dei tassi dell’anno, dopo la revisione sui numeri sul lavoro americano. Aspettative rafforzate anche alla luce del dato sui prezzi alla produzione, inaspettatamente in calo e, dall’inflazione in aumento sopra le attese. Il mercato prevede che la Fed taglierà i tassi di almeno 25 punti base.
BCE conferma ancora i tassi e la forward guidance
Il Consiglio direttivo della BCE ha deciso di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento. I tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale rimarranno invariati al 2,00%, al 2,15% e al 2,40%, rispettivamente. Francoforte ha confermato anche la forward guidance: le decisioni saranno prese riunione per riunione e saranno dipendenti dai dati, senza alcun impegno a seguire un sentiero predeterminato. “L’inflazione è al livello che vogliamo”, ha dichiarato la presidente Christine Lagarde, sottolineando che le prospettive per i prezzi rimangono “più incerte del solito” a causa della volatilità del contesto commerciale. “I rischi per la crescita economica sono diventati più bilanciati“, ha affermato, evidenziando che “mentre i recenti accordi commerciali hanno ridotto l’incertezza, un ulteriore peggioramento delle relazioni commerciali potrebbe frenare ulteriormente le esportazioni e trascinare investimenti e consumi”. Le proiezioni trimestrali aggiornate hanno mostrato che i prezzi al consumo aumenteranno dell’1,7% il prossimo anno, più vicini all’obiettivo rispetto alla precedente previsione dell’1,6%. Ma nel 2027 aumenteranno dell’1,9%, meno di quanto previsto in precedenza. Si prevede che il PIL aumenterà dell’1,2% quest’anno (rivisto al rialzo) e dell’1% nel 2026 (rivisto al ribasso).
L’andamento del settore in Borsa
Il settore immobiliare sulla piazza milanese ha chiuso l’ottava in rialzo con l’indice FTSE Italia All Share Real Estate che porta a casa una salita di oltre l’1%. Positivo anche l’andamento del comparto, a livello europeo, con l’indice Stoxx 600 Real Estate in aumento dello 0,9% circa.
I titoli immobiliari quotati a Milano
Fra le società immobiliari quotate a Piazza Affari, Brioschi è il miglior titolo con un rialzo di oltre 4 punti percentuali. Bene, inoltre, AbitareIn in salita del 3,2%. Seguono IGD (+1,3%) e Aedes (+1,5%). Dal lato dei ribassi, Gabetti e Risanamento cedono circa l’1%.
I dati macroeconomici
Nella settimana al 5 settembre, rimbalzano le domande di mutuo negli Stati Uniti. L’indice che misura il volume delle domande di mutuo ipotecario registra un incremento del 9,2%, dopo il -1,2% registrato la settimana precedente. L’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è aumentato del 12,2%, mentre quello relativo alle nuove domande è cresciuto del 6,6%. La Mortgage Bankers Associations (MBA) ha indicato che i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,49% dal 6,64% precedente.
Studi di settore
Il secondo trimestre 2025 conferma la ripresa delle compravendite di abitazioni sul territorio nazionale. Secondo l’analisi di Abitare Co. – società di intermediazione e servizi immobiliari specializzata in nuove costruzioni – sulla base dei dati dell’Osservatorio sul Mercato Immobiliare (OMI) dell’Agenzia delle Entrate, da aprile a giugno 2025 le compravendite residenziali sono aumentate del +8.1% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con ben 201.344 scambi.
I valori delle compravendite crescono in quasi tutte le principali città metropolitane, eccetto Napoli che ha segnato -0,3% e 2.146 transazioni. Tra le altre città, gli aumenti maggiori si registrano a Torino (+11,3% e 4.325 transazioni) e Palermo (+10,0% e 1.899 transazioni). Positive anche Milano (+6,6% e 6.491 transazioni) Bologna (+6,1% e 1.596 transazioni), Genova (+5,6% e 2.466 transazioni), Roma (+4,1% e 9.839 transazioni) e Firenze (+3,9% e 1.273 transazioni).
Cosa accade sul fronte dei prezzi? Secondo i dati elaborati da Abitare Co., a giugno 2025, rispetto a giugno 2024, sono cresciuti a livello nazionale del 2,2%, con Milano che guida la classifica della città più cara con oltre 5mila euro al metro in media.