Borse, settimana negativa dopo la svolta “hawkish” della Fed

Cosa è accaduto negli ultimi giorni sui mercati, con un focus sulla Borsa italiana

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Redazione

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Pubblicato: 20 Dicembre 2024 19:02

Settimana negativa i mercati azionari, Piazza Affari compresa, con gli investitori che si sono concentrati sul messaggio arrivato mercoledì sera dalla Fed, vista ora più cauta sul ritmo di taglio dei tassi d’interesse. Come previsto, la banca centrale statunitense ha tagliato i tassi di 25 punti base nella riunione di dicembre, con la dichiarazione del FOMC che ha avuto solo un cambiamento sostanziale: il linguaggio forward guidance ora fa riferimento a “l’entità e la tempistica di ulteriori aggiustamenti”, piuttosto che solo a “aggiustamenti aggiuntivi”; nella conferenza stampa, il presidente Jerome Powell ha inoltre chiarito che un ritmo più lento di tagli è il caso di base, sostenendo che l’inflazione è ancora diretta nella giusta direzione e osservando che il mercato del lavoro si sta ancora raffreddando, anche se solo gradualmente.

 

Le altre banche centrali

 

Oggi la Banca Centrale Russa ha mantenuto il tasso d’interesse di riferimento al 21%, contro attese di un nuovo aumento volto a contrastare la crescita dei prezzi, con la decisione che è stata motivata dall’effetto già restrittivo del precedente aumento di 200pb a ottobre. La settimana è stata comunque densa di appuntamenti per le banche centrali. La Bank of Japan ha deciso, con una maggioranza di 8 a 1, di lasciare i tassi di interesse invariati allo 0,25%, centrando le attese degli analisti. La Riksbank, banca centrale svedese, ha deciso di tagliare il tasso di riferimento di 0,25 punti percentuali al 2,50%, per fornire ulteriore supporto all’economia e aiutare l’inflazione a stabilizzarsi al target. La Norges Bank, la banca centrale norvegese, ha deciso di mantenere invariato il tasso di riferimento al 4,5%, ma segnalato che verrà molto probabilmente ridotto a marzo 2025. La Bank of England ha concluso la sua ultima riunione dell’anno con la decisione di lasciare invariati i tassi di interesse (ha già portato il suo tasso chiave dal 5,25% al 4,75% quest’anno in due mosse di un quarto di punto percentuale).

 

Il PCE e gli effetti sulla Fed

 

L’indicazione più importante della settimana in ambito macroeconomico è arrivata quasi alla fine. Venerdì pomeriggio il Bureau of Economic Analysis (BEA) degli Stati Uniti  ha comunicato che i consumi personali (PCE) sono aumentati dello 0,4% a novembre 2024, rispetto al +0,3% del mese precedente e sotto il +0,5% atteso dagli analisti, mentre i redditi personali hanno registrato un incremento dello 0,3%, sotto lo +0,4% stimato dal mercato e rispetto al +0,7% rilevato nel mese precedente. Ma soprattutto il PCE price index core, la misura dell’inflazione preferita dalla Fed, ha evidenziato una variazione positiva dello 0,1% su mese (+0,3% il mese precedente e +0,2% atteso dagli analisti) e del 2,8% su anno, sotto il 2,9% atteso dagli analisti, uguale a ottobre. Ciò ha contributo all’inversione di direzione del mercato azionario statunitense, con Wall Street che – dopo un’apertura in ribasso – è decisamente salita sulle scommesse migliorate sul taglio dei tassi da parte della Fed il prossimo anno.

 

La seduta odierna a Milano

 

Tra i mercati del Vecchio Continente fiacca Francoforte, che mostra un piccolo decremento dello 0,27%, discesa modesta per Londra, che cede un piccolo -0,26%, e pensosa Parigi, con un calo frazionale dello 0,27%.

Chiusura sulla parità per la Borsa di Milano, con il FTSE MIB che si attesta a 33.766 punti; sulla stessa linea, rimane intorno alla linea di parità il FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 35.956 punti. In moderato rialzo il FTSE Italia Mid Cap (+0,69%); sulla stessa linea, leggermente positivo il FTSE Italia Star (+0,26%).

In cima alla classifica dei titoli più importanti di Milano, troviamo Amplifon (+1,64%), Brunello Cucinelli (+1,45%), Italgas (+1,32%) e ERG (+1,29%). I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Saipem, che ha archiviato la seduta a -6,09%. Si concentrano le vendite su Telecom Italia, che soffre un calo del 3,67%. Vendite su Nexi, che registra un ribasso del 2,16%. Tentenna Banca Popolare di Sondrio, con un modesto ribasso dell’1,46%.