Borsa di Milano in rialzo grazie alle banche, lo spread non cala: ancora sopra i 150 punti

In apertura la Borsa di Milano fa segnare un rialzo in linea con il resto d'Europa ma lo spread continua a rimanere alto

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Matteo Runchi

Editor esperto di economia e attualità

Redattore esperto di tecnologia e esteri, scrive di attualità, cronaca ed economia

Dopo le chiusure per il fine settimana riaprono i mercati finanziari, con Milano che si allinea all’incertezza del resto d’Europa. Le Borse sono caute aspettando l’evolversi della situazione politica in Francia. Ovunque si registrano aumenti sotto il punto percentuale, con Piazza Affari trainata dagli ottimi risultati del settore bancario.

Rimane attorno a quota 150 punti base lo spread tra i titoli di stato decennali italiani e quelli tedeschi, anche in questo caso in linea con il recente passato. Lo scossone delle elezioni europee ha fatto aumentare il divario di circa 10 punti sui mesi precedenti, con i rendimenti che però rimangono comunque inferiori al 4%.

Borsa italiana in lieve rialzo: bene i titoli bancari

La Borsa di Milano in riapertura dopo il fine settimana si allinea agli altri principali listini europei. Un rialzo di poco inferiore al punto percentuale, sopra i 33.630 punti, trascinato principalmente dai titoli bancari. Si fanno notare su tutti Bper Banca, a +3,57%, Monte dei Paschi di Siena, +2,59%, Unicredit, +2,23% e Banca Popolare di Sondrio, +2,18%.

Presenti anche alcuni significativi ribassi, come quello di Hera, a -1,35%. Rimane sostanzialmente stabile o in leggero rialzo il settore energetico, Eni, Saipem e Tenaris che reggono poco sopra la parità. Male invece Poste, che perde in apertura lo 0,7% del valore delle proprie azioni. IN parziale difficoltà anche Erg, -0,4%, e Nexi, -0,2%.

Anche il resto d’Europa sembra essere allineato a questo andamento, anche se buona parte degli altri listini si mantengono più lontani dal punto percentuale di crescita rispetto a Milano. Si tratta di una situazione di incertezza dovuta soprattutto all’andamento della campagna elettorale in Francia. Dopo un momento critico, il partito del Presidente Macron ha rapidamente recuperato consensi, mentre la coalizione di sinistra sta insidiando la posizione del Rassemblement National di estrema destra, vincitore delle Elezioni europee.

Lo spread rimane stabile: ancora sopra i 150 punti

Proprio a seguito del voto continentale, lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi si era ampliato raggiungendo prima i 140 e poi i 150 punti base. L’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato del nostro Paese aveva seguito quello dei principali partner europei, ma la traiettoria di discesa è stata più lenta. Per questa ragione il differenziale è rimasto alto anche settimane dopo il voto.

La traiettoria in discesa dei rendimenti è comunque condivisa dai titoli di Stato italiani con il resto di quelli europei. Il picco di oltre il 4%, raggiunto quando lo spread era più basso, a 140 punti, rimane infatti il punto più alto a cui gli interessi sui Btp decennali sono riusciti ad arrivare. Ad oggi si attestano infatti al 3,91%, contro il 2,4% di quelli tedeschi.

Una buona notizia per il governo, che dovrà trovare risorse per 10 miliardi circa in modo da rientrare all’interno dei parametri di debito e deficit richiesti dall’Unione europea. Una riduzione del costo del debito pubblico dovrebbe aiutare, anche se la manovra correttiva sembra essere oramai un’eventualità quasi inevitabile. I risparmi dovranno essere mantenuti in maniera costante per diversi anni prima che l’Italia possa completare il suo percorso di rientri all’interno dei parametri negoziati con l’Unione europea.