Quella appena conclusa è stata una settimana ad alta tensione e volatilità sui mercati finanziari, iniziata con un crollo dei mercati nella giornata di lunedì, con pesanti vendite innescate dai crescenti timori di una recessione negli Stati Uniti dopo le deludenti letture del mercato del lavoro (con la Fed vista in ritardo sull’allentamento della restrizione monetaria), dal rafforzamento dello yen per l’aumento dei tassi deciso dalla BoJ (con la corsa a chiudere le posizioni di carry trade) e dai realizzi sui big tecnologici (con Warren Buffet che ha dimezzato la propria posizione in Apple). Nelle sedute successive i listini hanno poi recuperato terreno, soprattutto negli Stati Uniti, con altri dati macroeconomici che hanno stemperato le preoccupazioni per il ciclo USA.
Questi movimenti hanno però ancora di più alzato l’attesa per le mosse delle banche centrali di settembre, con Fed e BCE che sono viste ora sicuramente abbassare i tassi di interesse, con benefici anche per il mercato immobiliare, frenato ormai da tempo dall’alto costo del denaro.
I principali indici
Il settore immobiliare ha vissuto una settimana negativa a livello europeo, dove l’indice STOXX Europe 600 Real Estate ha fatto segnale un -1,2% su base settimanale, mostrando un andamento peggiore del mercato, visto che l’indice STOXX Europe 600 ha chiuso sulla parità.
Una performance migliore è stata messa a segno dall’Italia, dove l’indice FTSE Italia All Share Real Estate ha portato a casa un aumento superiore al 4%, superando nettamente l’indice di mercato FTSE MIB che ha ceduto circa il 4%.
I titoli immobiliari su Borsa Italiana
Fra le società immobiliari quotate a Pizza Affari, si è registrata una settimana positiva per Risanamento, in rialzo di quasi il 10%, e IGD (oltre il 6%). Poco mossa Abitare In. Giù Gabetti e Aedes (cali tra l’1 e il 2%). Ancora peggio Brioschi (-3%), Next Re (-4%) e Dotstay (-4%).
Pochi gli spunti operativi durante la settimana, con il mese di agosto che tipicamente vede l’assottigliarsi degli scambi in Borsa e una mancanza di comunicazioni aziendali, anche considerato che la stagione delle trimestrali è giunta al suo termine (per quelle società che comunicano tra fine luglio e inizio agosto i risultati al 30 giugno).
I dati macroeconomici
Le indicazioni più interessante su fronte macroeconomico sono arrivate dagli Stati Uniti. Giovedì è emerso che le domande di mutuo negli Stati Uniti (nella settimana al 2 agosto) hanno registrato un incremento del 6,9%, dopo il -3,9% della settimana precedente. Scendendo nei dettagli, l’indice relativo alle richieste di rifinanziamento è aumentato del 15,9%, mentre quello relativo alle nuove domande registra un incremento dello 0,8%. Secondo i dati della Mortgage Bankers Associations (MBA), inoltre, i tassi sui mutui trentennali sono scesi al 6,55% dal precedente 6,82%.
Giovedì la Freddie Mac, impresa privata statunitense con sostegno governativo che è specializzata nell’emissione di mutui ipotecari e nella loro rivendita sul mercato secondario, ha comunicato che il mutuo a tasso fisso a 30 anni ha raggiunto in media il 6,47% negli Stati nell’ultima settimana. “I tassi dei mutui sono crollati questa settimana al livello più basso in oltre un anno a seguito della probabile reazione eccessiva a un rapporto sull’occupazione non proprio favorevole e alle turbolenze del mercato finanziario per un’economia che rimane su solide basi”, ha spiegato Sam Khater, capo economista di Freddie Mac.
Le ricerche di mercato
Negli scorsi giorni sono usciti anche dei dati interessanti sull’Italia, benché riferiti allo scorso anno. L’Istat ha infatti riferito che nel 2023 il mercato immobiliare, con 933.919 convenzioni notarili di compravendita, ha registrato un andamento in ribasso rispetto all’anno precedente (-8,1%). La flessione interessa il settore abitativo (-8,9%), con variazioni negative superiori alla media nazionale al Centro (-11,6%) e nel Nord-ovest (-11,3%); più lieve il calo nel Nord-est (-8,4%) e al Sud (-6,2%), mentre le Isole rimangono sostanzialmente stabili (+0,4%). Il settore economico cresce complessivamente del 6,8%, trainato dal Nord-est (+12,0%); l’espansione è più moderata nelle altre aree territoriali: +7,2% Isole, +6,2% Sud, +5,8% Nord-ovest e +2,9% Centro. Inoltre, le convenzioni notarili per mutui, finanziamenti e altre obbligazioni con costituzione di ipoteca immobiliare (308.910 nell’anno 2023) sono in calo del 27,1% rispetto al 2022. La diminuzione interessa soprattutto il Nord-ovest (-30,0%) e il Centro (-29,2%), seguiti da Nord-est (-24,8%) Sud (-23,8%) e Isole (-20,1%).
L’attenzione dei centri studi si è poi rivolta al periodo vacanziero. Secondo i dati elaborati da SoloAffitti, quella in corso è un’estate salata anche per gli affitti delle case-vacanza: quest’anno si è registrato un aumento medio delle prenotazioni pari al 13% e una crescita dei prezzi pari all’8% rispetto all’estate 2023, con un prezzo medio a notte che si attesta a 210 euro a persona. Il 25% degli intervistati ha segnalato come la stagione sia iniziata in ritardo rispetto all’anno precedente: il meteo incerto del mese di giugno ha infatti rallentato la partenza della stagione turistica in molte località e la tendenza sempre più diffusa a prenotazioni last minute amplifica l’effetto del meteo e degli eventi contingenti sull’andamento delle prenotazioni. Anche quest’anno si conferma il trend, ormai da tempo consolidato, della vacanza mordi e fuggi: per quasi la metà delle prenotazioni (il 48,6%), infatti, la durata media dei soggiorni è riferita al solo weekend o comunque a non più di 3 notti; seguono, con il 28,6%, prenotazioni riferite alla settimana, mentre il 14,3% delle prenotazioni abbraccia un intero mese; meno diffuso il “taglio” delle 2 settimane di soggiorno, che rappresenta solo l’8,6% dei soggiorni prenotati.