Banca d’Inghilterra mantiene i tassi d’interesse fermi al 4%

La decisione, votata con una maggioranza di 5-4, era largamente attesa dagli analisti. I quattro membri dissidenti avrebbero preferito un taglio dei tassi di 25 punti base

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Redazione

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La Banca d’Inghilterra ha deciso oggi di lasciare invariato il costo del denaro, in considerazione di un’inflazione ancora elevata, ma prossima al suo picco. Il Comitato di Politica Monetaria della Bank of England ha votato con una maggioranza di 5 a 4 il mantenimento del tasso d’interesse di riferimento al 4%. Quattro membri hanno votato, invece, la riduzione del tasso di 25 punti base al 3,75%.

Rischi iniflazione più bilanciati

La politica monetaria resta impostata per bilanciare in modo sostenibile i rischi legati al raggiungimento dell’obiettivo d’inflazione del 2%. “Il rischio derivante da una maggiore persistenza dell’inflazione – spiega lo statement della Bank of England – è diventato di recente meno pronunciato, e il rischio d’inflazione a medio termine derivante da una domanda più debole è diventato più evidente, tanto che nel complesso i rischi sono ora più bilanciati. Tuttavia, sono necessarie ulteriori prove su entrambi i fronti”.

L’andamento dell’inflazione e della crescita

La Banca centrale ritiene che l’inflazione abbia raggiunto il picco e che continuino a manifestarsi progressi nella disinflazione di fondo, sostenuti dall’orientamento ancora restrittivo della politica monetaria. Ciò si riflette in un allentamento della crescita salariale e dell’inflazione dei prezzi dei servizi. La disinflazione di fondo. allo stesso tempo,  è sostenuta da una crescita economica contenuta e dal crescente ristagno di liquidità nel mercato del lavoro.

L’inflazione si è attestata del 3,8% ad agosto e settembre, riflettendo in parte l’andamento dei prezzi alimentari ed amministrati. È probabile che questo rappresenti il ​​picco. – spiega la banca centrale – Al di là dei dati principali, le pressioni di fondo su prezzi e salari hanno continuato ad allentarsi. È probabile che l’inflazione scenda fino a quasi il 3% all’inizio del prossimo anno, per poi tornare gradualmente verso l’obiettivo del 2% nel corso dell’anno successivo.

Future decisioni ancorate a dati

La restrizione della politica monetaria si è allentata con la riduzione del tasso d’interesse e l’entità di ulteriori riduzioni – ribadisce la banca centrale britannica – dipenderà dall’evoluzione delle prospettive di inflazione. Se i progressi nella disinflazione continueranno, è probabile che il tasso continui a seguire un percorso di graduale discesa. Prima di poter tagliare nuovamente il tasso di interesse di riferimento, il Comitato di politica monetaria ha bisogno di ulteriori prove che l’inflazione sia sulla buona strada per tornare al target del 2%.

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