Fiducia dei consumatori in crescita, ma c’è timore per disoccupazione e capacità di risparmiare

Cresce la fiducia dei consumatori in Italia a luglio, ma persistono paure di vario genere tra gli italiani

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

A luglio 2024 è ancora in calo la fiducia delle imprese, mentre invece sale per i consumatori. Lo afferma il report Istat; l’indice di fiducia dei consumatori è in aumento, passando da 98,3 a 98,9, mentre l’indicatore composito della fiducia delle imprese scende da 94,5 a 94,2.

Il clima di fiducia delle imprese continua così a scendere per il quarto mese consecutivo, collocandosi al di sotto della media degli ultimi 12 mesi. Un calo che secondo l’istituto è attribuibile al deterioramento della situazione nei settori delle costruzioni e, soprattutto, nei servizi di mercato. Al contrario, l’indice di fiducia dei consumatori continua a crescere ininterrottamente dal maggio scorso, raggiungendo il livello più alto dal febbraio 2022.

Positività per il futuro, ma c’è timore per l’acquisto di beni durevoli

Nel mese di luglio 2024, l’indice complessivo del clima di fiducia raggiunge un valore di 98,9, segnando così una conferma della tendenza al rialzo che si era già manifestata nei mesi precedenti. Questo incremento generale si riflette in modo significativo in vari aspetti del clima di fiducia, evidenziando un miglioramento nelle percezioni economiche dei consumatori.

In particolare, l’indice del clima economico, che misura la percezione della situazione economica complessiva, sale a 105,6, un valore che indica una visione più ottimistica e positiva dell’economia. Allo stesso modo, il clima personale, che riflette la percezione della situazione economica a livello individuale, aumenta a 96,5, suggerendo un miglioramento della fiducia personale.

Anche l’indice del clima corrente, che valuta la percezione della situazione economica attuale, raggiunge il valore di 98,5, indicando una percezione relativamente positiva del presente. Inoltre, l’indice del clima futuro, che rappresenta le aspettative per il futuro economico, si attesta a 99,4, suggerendo un’aspettativa complessivamente positiva riguardo alle prospettive future.

Nonostante questi segnali positivi, alcune variabili all’interno dell’indice mostrano delle eccezioni. Le attese riguardo all’aumento della disoccupazione sono in crescita, con il saldo che raggiunge +15,6, evidenziando preoccupazioni crescenti su questo fronte. Inoltre, le opinioni sull’opportunità di risparmiare hanno mostrato una leggera diminuzione, con il saldo che scende a +142,4 rispetto al +145,9 registrato nel mese precedente. Questo riflette una certa cautela o incertezza nei consumatori riguardo alla capacità o alla necessità di risparmiare. Infine, le aspettative riguardo all’acquisto di beni durevoli rimangono negative, con un saldo di -69,9. Questo dato indica una continua cautela nei consumatori riguardo agli acquisti di beni durevoli, suggerendo che le spese di questi potrebbero essere percepite come meno urgenti o necessarie in questo periodo.

La fiducia per le imprese a luglio

Per quanto riguarda il settore delle imprese, l’indice di fiducia mostra un calo nei settori delle costruzioni e dei servizi di mercato, mentre si registrano segnali positivi dalla manifattura e dal commercio al dettaglio. In particolare, la fiducia nelle costruzioni e nei servizi è in diminuzione, con l’indice che scende rispettivamente da 104,5 a 103,6 e da 97,1 a 95,9. Al contrario, la manifattura e il commercio al dettaglio vedono un miglioramento dell’indicatore, con aumenti da 86,9 a 87,6 e da 102,2 a 102,6, rispettivamente.

Analizzando le componenti specifiche degli indici di fiducia, nella manifattura si osserva un miglioramento nei giudizi sugli ordini, accompagnato da un lieve incremento delle scorte. Le attese di produzione mostrano un incremento marginale. Al contrario, nel settore delle costruzioni tutte le variabili evidenziano un’evoluzione negativa.