Industria ancora in negativo, -3,7% su base annua: ingrosso e riparazione di auto affossano i dati

Su base tendenziale, il fatturato dell’industria registra una flessione sia in valore (-3,7%) sia in volume (-3,3%)

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

A giugno il fatturato dell’industria sale dello 0,1% in termini di valore, mentre in volume si osserva una diminuzione dello 0,7%. Su base tendenziale a giugno 2024, il fatturato dell’industria, corretto per gli effetti di calendario, registra una flessione sia in valore (-3,7%) sia in volume (-3,3%). Lo affermano i nuovi dati Istat.

Sul mercato interno si rilevano cali dell’1,0% in valore e dell’1,6% in volume, mentre sul mercato estero si registrano aumenti del 2,2% in valore e dell’1,0% in volume. Nel settore dei servizi, si nota una riduzione dello 0,7% in valore e dell’1,0% in volume.

I dati nel settore industriale

A giugno 2024, l’andamento del fatturato dell’industria estrattiva e manifatturiera, così come quello dei servizi, ha mostrato dinamiche contrastanti tra i valori e i volumi, sia su base mensile che tendenziale.

Per quanto riguarda il settore industriale, i dati destagionalizzati indicano che il fatturato dell’industria estrattiva e manifatturiera ha registrato una leggera crescita in valore (+0,1%) rispetto a maggio 2024, ma ha subito una moderata flessione in volume (-0,7%). Le attività estrattive hanno mostrato un significativo calo sia in valore (-9,4%) che in volume (-30,9%), mentre le attività manifatturiere hanno visto un lieve aumento in valore (+0,2%) rimanendo stabili in volume.

Guardando ai dati corretti per gli effetti di calendario, su base annuale (giugno 2023-giugno 2024), il fatturato dell’industria estrattiva e manifatturiera ha subito un calo sia in valore (-3,7%) che in volume (-3,3%). Tuttavia, le attività estrattive, nonostante la flessione congiunturale, hanno registrato una crescita tendenziale significativa in valore (+15,0%) e in volume (+12,1%), mentre le attività manifatturiere hanno evidenziato una diminuzione in valore (-4,0%) e in volume (-3,6%).

I servizi: male trasporto e ristorazione

Nel settore dei servizi, il totale del comparto ha subito una contrazione sia in valore (-0,7%) che in volume (-1,0%) rispetto a maggio 2024. I settori maggiormente colpiti sono stati il trasporto e magazzinaggio, con una flessione dell’1,1% in volume e dell’1,0% in valore, e le attività dei servizi di alloggio e ristorazione, che hanno visto una diminuzione dell’1,6% in volume e dell’1,4% in valore.

Su base tendenziale, i dati corretti per gli effetti di calendario indicano che il fatturato del settore dei servizi ha subito una flessione dell’1,5% in valore e del 2,6% in volume rispetto a giugno 2023. Tra i settori più colpiti, il commercio all’ingrosso, commercio e riparazione di autoveicoli e motocicli ha registrato una riduzione del 3,4% in valore e del 3,1% in volume.

In sintesi, a giugno 2024, l’industria estrattiva e manifatturiera ha mostrato una leggera ripresa in termini di valore rispetto al mese precedente, ma ha subito un calo in volume, mentre il settore dei servizi ha registrato flessioni in entrambe le dimensioni. Su base tendenziale, entrambi i comparti hanno evidenziato un calo sia in valore che in volume, con un impatto più marcato nel settore industriale.

Unc: “Dati preoccupanti, -4,4% su dicembre 2023”

L’Unione nazionale dei consumatori esprime preoccupazioni: “Dati preoccupanti! Il flebile e impercettibile rialzo del fatturato sul mese precedente, +0,1%, non solo è dovuto all’inflazione più bassa, ma dipende dalla domanda estera. Il mercato interno, infatti, segna un crollo, anche in valore, dell’1%. Il confronto con lo scorso anno, poi, è ancor più allarmante, con il mercato interno che precipita del 6 per cento” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Se poi confrontiamo il fatturato di oggi con quello di dicembre 2023, attualmente, secondo la nostra elaborazione, è inferiore, nei dati destagionalizzati, del 4,4%, -5,4% quello interno” conclude Dona.