L’ex Ilva è stata ufficialmente messa in vendita. Con la pubblicazione del bando per l’acquisizione di Acciaierie d’Italia, il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, si muove per garantire il rilancio e la sostenibilità di uno dei pilastri dell’industria siderurgica nazionale.
Le aziende interessate all’acquisizione dovranno formalizzare le manifestazioni di interesse entro il 20 settembre, mentre le offerte vincolanti dovranno essere presentate entro la fine di novembre. L’obiettivo è chiudere l’operazione tra la fine dell’anno e i primi mesi del 2025.
Tempistiche e requisiti per le manifestazioni di interesse
Le aziende interessate all’acquisizione di Acciaierie d’Italia dovranno presentare la documentazione necessaria entro il 20 settembre 2024. Data l’importanza e la grandezza dell’acquisto, il bando prevede una certa flessibilità, permettendo ai commissari di accettare manifestazioni pervenute al di fuori delle tempistiche stabilite. Questo approccio flessibile comunque vuole attrarre un ampio spettro di potenziali acquirenti che possano garantire la sostenibilità e la crescita del settore siderurgico italiano.
La vendita comprende i beni e le attività di Ilva e Acciaierie d’Italia, oltre alle società affiliate come Ilva Servizi Marittimi, Ilvaform, Taranto Energia, e altre. Il bando delinea cinque obiettivi principali per la procedura di vendita:
- Sviluppo della produzione siderurgica: Potenziamento della produzione in Italia, favorendo sinergie con altri settori industriali.
- Decarbonizzazione: Implementazione di tecnologie e processi eco-sostenibili per ridurre l’impatto ambientale.
- Tutela occupazionale: Salvaguardia dei livelli occupazionali esistenti, assicurando la continuità lavorativa per i dipendenti attuali.
- Compensazione per le comunità locali: Iniziative a beneficio delle comunità ospitanti, per promuovere il benessere e lo sviluppo economico locale.
- Continuità e rilancio aziendale: Mantenimento della continuità operativa dei complessi aziendali, con l’obiettivo di riportarli rapidamente a livelli ottimali di attività.
La parola chiave per la trasformazione dell’ex Ilva è “discontinuità”. La nuova gestione dovrà allinearsi alle normative ambientali nazionali ed europee, puntando decisamente sulla decarbonizzazione. Un altro aspetto fondamentale sarà la tutela dei livelli occupazionali, che dovrà avvenire in stretta collaborazione con le parti sociali. Gli acquirenti dovranno inoltre impegnarsi in attività di compensazione a favore delle comunità locali, garantendo al contempo la continuità operativa dei complessi aziendali.
Evitare lo “spezzatino” industriale
Uno degli obiettivi principali dei commissari è evitare la frammentazione dell’azienda, il cosiddetto “spezzatino”. Il bando chiarisce che, qualora le offerte ricevute non fossero congrue, si potrebbe considerare la possibilità di trasferire separatamente diversi rami d’azienda. La priorità resta comunque quella di trovare un unico acquirente in grado di preservare l’integrità e la funzionalità dell’intero complesso industriale.
Chi sono gli interessati all’ex Ilva
Il ministro Urso ha rivelato che sei potenziali acquirenti hanno manifestato interesse per l’ex Ilva. Tra questi, due gruppi provengono dall’Ucraina e dal Canada, e due dall’India. Gli ucraini di Metinvest e gli indiani di Vulcan Green Steel e Steel Mont hanno già visitato il sito di Taranto, mentre la canadese Stelco ha da poco espresso il proprio interesse.
In Italia, secondo Milano Finanza, le aziende Marcegaglia e Sideralba hanno visitato gli stabilimenti di Genova e Novi Ligure, e anche loro hanno interesse per l’acquisizione. Anche la cremonese Arvedi potrebbe entrare in gioco, nonostante non abbia formalizzato una proposta.
Apertura del bando per i complessi aziendali di Sanac
Parallelamente, è stato aperto un nuovo invito per l’acquisizione dei complessi aziendali di Sanac, situati ad Assemini, Gattinara, Massa e Vado Ligure. Questo bando rappresenta un’ulteriore opportunità per le aziende interessate a espandere la propria presenza nel settore siderurgico.
Criteri di valutazione delle offerte
La selezione delle manifestazioni di interesse e l’ammissione alla procedura di vendita saranno effettuate dai commissari con criteri discrezionali, previa autorizzazione del ministero delle Imprese e sentito il comitato di sorveglianza. Nella valutazione delle offerte vincolanti, saranno considerati diversi fattori, tra cui il piano industriale, l’affidabilità dell’acquirente, la credibilità e la fattibilità degli interventi ambientali. Importanza sarà data anche al numero di dipendenti, agli interventi previsti per il territorio e, ovviamente, all’offerta economica complessiva.