La Presidente della BCE Christine Lagarde lancia un secondo avvertimento nel giro di pochi giorni: l’inflazione potrebbe risalire ed i tassi non caleranno finché resterà al di sopra del 2%. Affermazioni che erano in qualche modo state già digerite dai mercati, che non hanno mostrato scossoni ed hanno chiuso in modesto ribasso.
L’economia è debole
Nel corso della sua audizione trimestrale all’Europarlamento, Lagarde ha confermato che “l’attività economica dell’area euro ha ristagnato negli ultimi trimestri ed è probabile che resti debole per il resto dell’anno“. La numero uno della BCE ha poi agigunto che “mentre le prospettive di medio termine restano sottotono, l’economia è orientata rafforzarsi nuovamente negli anni a venire con l’inflazione che calerà ulteriormente, i redditi reali delle famiglie che si riprenderanno e la domanda per le esportazioni dell’area che risalirà”. Finora il mercato del lavoro dell’area euro “è rimasto complessivamente resiliente – ha aggiunto –. Tuttavia ci sono alcuni segnali che la crescita dell’occupazione possa perdere slancio verso il finale dell’anno”.
Attenzione all’inflazione
La BCE – ha assicurato – continuerà ad operare affinché “l’inflazione ritorni all’obiettivo di medio termine del 2%”, ma “non è il momento di cantare vittoria”. “Dobbiamo restare attenti alle differenti forze che influiscono sull’inflazione e fermamente concentrati sul nostro mandato di stabilità dei prezzi”, ha ribadito la Presidente, avvertendo “ci attendiamo che l’indebolimento delle pressioni inflazionistiche prosegua, anche se l’inflazione totale potrebbe risalire leggermente nei prossimi mesi“. Le prospettive sul medio termine – ha poi avvertito – restano soggette a “considerevole incertezza”.
Tassi alti fino all’obiettivo di inflazione
La presidente della BCE ha quindi ripetuto la formula, adottata da settembre, in cui i mercati leggono un segnale di raggiungimento dei picco sui tassi ufficiali. “Ci attendiamo che mantenere i tassi ai livelli attuali abbastanza a lungo darà un contributo consistente al ripristino della stabilità dei prezzi”, ha ribadito in audizione all’Europarlamento, ribadendo l’orientamento ad assumere le future decisioni in base all’evolversi dei dati. In questo ambito ha ricordato che al Consiglio direttivo di metà dicembre verranno aggiornate le previsioni economiche della BCE, che per la prima volta includeranno anche il 2026
Il Patto di Stabilità è urgente
Lagarde si è infine detta “un po’ scettica” sulla semplicità delle regole che si stanno discutendo per la revisione del Patto di stabilità e di crescita dell’Ue, in base all’ultima proposta elaborata dalla presidenza spagnola di turno dell’Ue. Ma rispondendo a domande su questo argomento durante l’audizione trimestrale al Parlamento europeo, ha più volte ribadito la necessità di raggiungere un accordo su questa revisione delle regole “il prima possibile”. Anche perché, ha spiegato, dal punto di vista del Consiglio direttivo della BCE questo eliminerebbe nelle valutazioni della politica monetaria incertezza sull’ambito entro il quale governi devono muoversi nelle loro decisioni sulle politiche di bilancio.