Uno dei temi caldi del 2024 è già stato svelato da tempo. Si tratta dei costi delle bollette, che rischiano di subire un’impennata problematica per gli equilibri delle famiglie italiane. Il Consiglio dei ministri ha approvato il Decreto legge Energia, all’interno del quale però non c’è alcun riferimento alla proroga del mercato tutelato, di cui si era parlato negli scorsi mesi. Ciò vuol dire che dal prossimo anno saranno semplicemente le leggi di mercato a dettare il costo delle forniture gas e luce.
Fine del mercato tutelato
L’Italia dice addio al mercato tutelato, il che annuncia un 2024 colmo di polemiche. Paventata l’ipotesi di una proroga, ma così non sarà. Il governo di Giorgia Meloni non ha fatto riferimenti a tale ipotesi nel Decreto legge Energia, approvato dal Consiglio dei ministri.
Ciò si traduce, sul fronte pratico, nello stop immediato dal 10 gennaio 2024 alla tutela del prezzo delle forniture del gas da parte dello Stato. Dal primo aprile, invece, toccherà all’elettricità. Sarà la libera concorrenza a dettare tutto ciò, per un mercato che di fatto dovrà trovare il proprio equilibrio, tra offerte a tempo, rialzi e tutto ciò che ben conosciamo grazie al mondo della telefonia mobile e dei servizi internet.
Tutto ciò era previsto ma la discussione politica infuria comunque, considerando il mancato prolungamento degli aiuti per le bollette di luce e gas. Si prevede un salasso, come annunciato a gran voce da Verdi-Sinistra. Il PD parla invece di “governo sconcertante”, mentre il Movimento 5 Stelle di “furia cieca di Giorgia Meloni verso le famiglie”.
È bene chiarire, però, come la fine del mercato libero non rappresenti un’anomalia voluta da questo esecutivo. Tanti italiani non hanno ancora ben capito cosa cambierà dal 2024, ma di certo anche per loro sarà evitare a trasformazione in corso. Il tutto è frutto di un necessario adeguamento agli standard europei. Di fatto l’anomalia era rappresentata dalla tutela del prezzo di gas e luce.
Ad ogni modo il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, ha fatto sapere che ci sarà spazio per un tavolo, al fine di studiare modalità di passaggio “morbide” per non ottenere effetti traumatici sulle famiglie nell’immediato.
Aiuti per i soggetti vulnerabili
Come già spiegato, il libero mercato detterà il prezzo di luce e gas. Esistono però delle categorie di cittadini che verranno garantite dal servizio di tutela della vulnerabilità. Ciò si traduce in condizioni contrattuali ed economiche definite direttamente dall’Arera.
Si tratta di cittadini che si trovano in condizioni economiche svantaggiate, soggetti con disabilità o che vivono in strutture abitative di emergenza in seguito a eventi calamitosi. All’elenco si aggiungono, infine, tutti coloro che hanno compiuto 75 anni.
Cosa c’è nel Dl energia
Abbiamo posto in evidenza cosa non c’è nel Decreto legge Energia, parlando di addio al mercato tutelato, ma effettivamente cosa è stato approvato dal Consiglio dei ministri? Il ministro dell’Ambiente parla di “provvedimento che vale 27,4 miliardi di investimenti. Vogliamo rendere questo Paese riferimento nel Mediterraneo per le rinnovabili”.
Spazio a un fondo da 350 milioni all’anno, in vigore fino al 2032, indirizzato a Regioni e Province Autonome. Mira a quello che viene definito un “riequilibrio ambientale”, con installazione di impianti fotovoltaici in aree idonee.
Sguardo rivolto anche alle imprese energivore, che saranno incentivate a realizzare centrali elettriche a energia pulita. In questo scenario ci sarà un supporto notevole, per i primi tre anni, da parte del Gse, ovvero la società pubblica che promuove le fonti green. Verrà anticipata la fornitura elettrica allo stesso costo delle rinnovabili. Di seguito tutte le altre novità:
- Al Sud ci sarà la nascita di due poli per la produzione di impianti per l’eolico offshore;
- Regioni e Comuni potranno autocandidarsi per ospitare depositi nazionali di scorie nucleari, al netto di ricchi contributi e numerosi posti di lavoro;
- Nuove concessioni per l’estrazione di idrocarburi, con l’impegno di cedere quantitativi di gas al Gse, che fornirà il tutto alle imprese gasivore;
- Semplificate le procedure alle autorizzazioni di stoccaggio di anidride carbonica nei giacimenti di idrocarburi esausti