Riforma rete carburanti in arrivo, più bio e green: cosa cambia

In arrivo la riforma dei distributori con il nuovo decreto carburanti. Più bio e green entro il 2027

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

Pubblicato: 4 Settembre 2024 17:23

In arrivo la riforma della rete carburanti. Il governo Meloni punta a rendere il settore più ecologico. Il decreto, composto da 11 articoli, sarà esaminato in Consiglio dei ministri e prevede un sostanziale ammodernamento delle stazioni di servizio, con un’attenzione verso le tecnologie verdi, come le ricariche elettriche e i biocarburanti. Quali sono le novità in arrivo?

Decreto riforma: incentivi e contributi in arrivo

Il decreto di riforma della rete carburanti prevede un massiccio investimento nell’ammodernamento dei distributori. Per questo obiettivo sono previsti fino a 47 milioni di euro all’anno tra il 2025 e il 2027, destinati a finanziare la riconversione delle stazioni di servizio verso soluzioni più ecologiche, come l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici e la promozione dei biocarburanti.

Gli incentivi per la riconversione includono un contributo fino a 60.000 euro, che coprirà fino al 50% delle spese sostenute dalle stazioni di servizio che installeranno infrastrutture per la ricarica elettrica entro il 31 dicembre 2027. Il contributo prevede ulteriori 10.000 euro se, oltre alle colonnine elettriche, verrà installato almeno un distributore di biocarburanti liquidi o gassosi.

In caso di chiusura degli impianti, il decreto prevede un indennizzo fino a 20.000 euro, proporzionato alla durata del rapporto in corso e agli investimenti effettuati, garantendo così un indennizzo per i gestori che decidono di cessare l’attività.

Fondo per la mobilità elettrica: le risorse

Uno degli strumenti centrali della riforma è però l’istituzione di un Fondo per la trasformazione della rete carburanti verso la mobilità elettrica, con una dotazione di 140 milioni di euro per il triennio 2025-2027. Il fondo sarà gestito dal Ministero dell’Ambiente, che coordinerà la distribuzione delle risorse per garantire la transizione delle stazioni di servizio verso modelli di distribuzione più ecologici.

Le risorse saranno impiegate per incentivare l’installazione di impianti di ricarica elettrica e la conversione verso i biocarburanti, con un occhio di riguardo anche alla gestione degli impatti economici per i gestori di stazioni di servizio, che potranno accedere ai contributi se completeranno le riconversioni entro il termine del 2027.

Autorizzazione ai distributori: nuove regole

Il decreto introduce, tra le altre cose, regole più stringenti per il rilascio delle autorizzazioni per i nuovi impianti. A partire dal 1° gennaio 2025, non sarà più possibile aprire nuovi distributori senza prevedere la presenza di almeno un vettore energetico alternativo ai combustibili fossili, come le sopra citate colonnine di ricarica elettrica o distributori di biocarburanti. Le autorizzazioni rilasciate in violazione di questa norma verranno revocate e gli impianti dovranno essere smantellati.

In caso di non conformità, il decreto prevede la decadenza dell’autorizzazione e obblighi di bonifica ambientale del sottosuolo. Inoltre, è stabilito che le superfici pubbliche e demaniali occupate dagli impianti dovranno essere ripristinate a seguito della dismissione, salvo disposizioni contrarie previste negli atti autorizzativi o in caso di subentro di un nuovo titolare.

Dubbi dei consumatori sulla concorrenza

Mentre la riforma viene accolta positivamente da molte parti, l’Unione Nazionale Consumatori (Unc) ha espresso alcune riserve. Il presidente dell’Unc, Massimiliano Dona, ha dichiarato che, sebbene sia favorevole alla riconversione e alla razionalizzazione della rete, teme che potrebbero essere introdotti vincoli nascosti a limitare la concorrenza tra i distributori. Dona ha evidenziato che, se la riforma non favorisce la competitività tra le stazioni di servizio, rischia di penalizzare i consumatori, auspicando misure più dirette a vantaggio degli automobilisti, come l’introduzione di un’applicazione per confrontare i prezzi dei carburanti.

Dona ha criticato il fatto che l’app carburanti prevista nel decreto legge del gennaio 2023, che doveva aiutare i consumatori a identificare i distributori più economici, non sia ancora stata implementata. Secondo l’Unc, questa sarebbe una soluzione efficace per razionalizzare la rete e favorire una maggiore trasparenza, costringendo i distributori meno efficienti o con prezzi elevati a uscire dal mercato.

Più carburanti alternativi: aumenta informazione

Il decreto impone nuovi obblighi anche per quanto riguarda la trasparenza verso i consumatori. I distributori dovranno fornire informazioni chiare e visibili sulla disponibilità di biocarburanti e di altri vettori energetici alternativi, come idrogeno ed e-fuels, nel momento in cui saranno disponibili presso gli impianti.