Debito pubblico a 2.894,7 miliardi: 49mila euro a italiano e 109mila a famiglia

Il debito pubblico tocca un nuovo primato, ma il cambio di rotta nella politica monetaria della Bce potrebbe far respirare l'Italia

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Secondo i dati di Bankitalia, a marzo il debito complessivo è cresciuto di 23 miliardi, raggiungendo un totale di 2.894,7 miliardi di euro. Il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (27,7miliardi) ha più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (4,2 miliardi, a 38,6 miliardi).

A quanto ammonta il debito italiano

Gli effetti derivanti dagli scarti e dai premi all’emissione e al rimborso, insieme alla rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e alle fluttuazioni dei tassi di cambio, hanno determinato una riduzione del debito complessivo di 0,6 miliardi di euro.

Esaminando la ripartizione per sottosettori, emerge che il debito delle Amministrazioni centrali è salito di 22,8 miliardi di euro, mentre quello delle Amministrazioni locali ha registrato un modesto incremento di circa 0,1 miliardi di euro. Nel frattempo, il debito degli Enti di previdenza è rimasto pressoché invariato.

La durata media residua del debito è rimasta costante a 7,8 anni. La quota del debito in possesso della Banca d’Italia è scivolata al 23,7% a marzo, rispetto al 24,0% del mese precedente. Per quanto concerne febbraio, la percentuale detenuta dai non residenti ha segnato un aumento, attestandosi al 28,3%, mentre quella detenuta dagli altri residenti, principalmente famiglie e imprese non finanziarie, è salita al 13,6%, rispettivamente in crescita rispetto al 27,9% e al 13,5% del mese precedente.

A febbraio, il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta aveva ammonito il governo italiano sul debito pubblico: “Il nostro Paese deve dare certezza agli investitori su una traiettoria discendente del debito pubblico. La riduzione dei premi per il rischio che ne potrebbe derivare renderebbe meno arduo il percorso”, aveva affermato all’Assiom Forex a Genova.

Debito pubblico in aumento

Che la cifra aumenterà con il passare dei mesi lo conferma anche la Commissione europea. L’esecutivo comunitario punta su una ripresa graduale dell’attività, dopo un 2023 particolarmente debole, ma sul fronte italiano il debito pubblico è destinato nuovamente ad aumentare. “I disavanzi pubblici – ha osservato il commissario agli affari economici Paolo Gentiloni – dovrebbero diminuire a seguito del ritiro di quasi tutte le misure di sostegno all’energia, ma il debito pubblico è destinato ad aumentare leggermente l’anno prossimo, evidenziando la necessità di un consolidamento di bilancio”. In Italia il debito pubblico tornerà a salire: dal 137,3% del Pil nel 2023, al 138,6% nel 2024, al 141,7% nel 2025.

Debito italiano pari a 49mila e 64 euro

“Record storico! Il debito pubblico tocca un nuovo primato. Una pessima notizia, anche se il cambio di rotta nella politica monetaria della Bce previsto a breve potrebbe dare all’Italia un sospiro di sollievo rispetto all’onere del debito” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Se fosse un debito a italiano si tratterebbe di una cifra mostruosa, pari a 49mila e 64 euro, se fosse a famiglia sarebbe addirittura pari a 109 mila e 645 euro” conclude Dona.

Nel 2014 il debito pubblico ammontava a 2.203 miliardi di euro, con una popolazione residente di circa 60,3 milioni e un debito pro capite di 36.510 euro. Nel corso degli anni successivi, il debito pubblico è aumentato costantemente, raggiungendo l’attuale picco di 2.894 miliardi di euro a marzo 2024. Questo aumento è avvenuto nonostante una leggera diminuzione della popolazione residente, che si è attestata a circa 59 milioni di persone nello stesso periodo.