Con il termine Gen Z si indica sui media – e recentemente anche negli studi accademici – la generazione dei nati tra il 1997 e il 2012. Oggi giovani adulti e adolescenti, sono i lavoratori e, quindi, i consumatori del domani. Per sfatare vecchi miti e capire come si evolverà il mercato delle bevande nel prossimo futuro, Izi Spa e IziLab hanno condotto un’analisi per conto di QuiFinanza intitolata Beverage – Scelta e desideri della Gen Z, che restituisce una fotografia inattesa delle abitudini e del modo in cui bevono gli under 27. Vediamo la classifica delle bevande non alcoliche più consumate.
Indice
Cosa beve la Gen Z: la classifica
Attraverso lo studio di oltre 44mila post pubblicati sui social network da quasi 25mila giovani, è emerso che bevono:
- analcolici (58% dei post);
- alcolici (24%);
- bevande (18%).
I dati potrebbero essere falsati dalla volontà di condividere solo esperienze positive, in particolare relative a viaggi ed eventi culturali e musicali, con il vasto pubblico della rete, ma sono considerati comunque in linea con le abitudini di consumo, considerando anche la presenza digitale più genuina dei primi veri nativi digitali, che percepiscono le piattaforme online come un’espansione della realtà.
I prodotti senza alcol sono quasi 2,5 volte più numerosi rispetto a quelli alcolici. Si registrano comunque picchi di consumo di vino, birra, superalcolici e cocktail in concomitanza delle festività e dei ponti, come quello lungo tra il 25 aprile e il 1° maggio. E se questo dato è già una sorpresa, almeno per chi tende a pensare ai giovani come degli “sballati”, a stupire di più sono le bevande analcoliche più consumate.
La classifica delle bevande analcoliche più consumate dagli under 27 e più presenti sui social si presenta così:
- Caffè: 40,6%;
- Energy Drink: 13,9%;
- Mocktails: 2,5%.
Caffè espresso e Made in Italy
Il caffè, che su internet sembrava essere stato rivendicato a gran voce dalla generazione delle cartoline del buongiorno ed essere appannaggio esclusivo dei più agée si rivela la bevanda più consumata in assoluto, anche sopra gli alcolici. Le abitudini dei Gen Z in fatto di beverage sono infatti fortemente radicate nella tradizione, nonostante lo sguardo dei giovani all’esplorazione di nuovi sapori e alla scoperta di nuovi esperienze sensoriali e condivise.
Il rito di inizio giornata con un buon espresso è irrinunciabile anche per i giovani. È considerato anche da loro alla stregua di un vero e proprio tonico energizzante per partire con il piede giusto prima di affrontare la scuola e il lavoro, ed è la conclusione perfetta per i momenti conviviali.
Con buona pace di chi vuole i giovani esterofili e ossessionati dal mito americano e dall’estetica nipponica o coreana, bisogna poi sottolineare che gli under 27 bevono qualità dal gusto forte, deciso e pulito, possibilmente senza l’aggiunta di zucchero e di latte. La riscoperta dei sapori passa anche per una rinnovata attenzione alle materie prime e alle tecniche di torrefazione, dalla tostatura al confezionamento.
La maggior parte dei post che parlano di caffè è legata alla capitale per eccellenza di questa bevanda, Napoli, con buona pace della Serenissima che da sempre si contende con il capoluogo partenopeo questo titolo. In termini di geolocalizzazione, i dati sono questi:
- Napoli (7,93% dei post);
- Palermo (7,72% dei post);
- Milano (6,6% dei post).
Se è vero che chi beve un caffè del Golfo durante un viaggio lo comunica agli amici sui social, dalla seconda e dalla terza posizione del podio emerge come il caffè sia una tradizione che unisce Nord e Sud e che è cara ai Gen Z di tutta Italia.
Energy drink e bevande naturali
Meno rilevanti in termini di volumi di consumo sono gli energy drink. Non si tratta però dei bibitoni chimici color evidenziatore ad alto contenuto di sostanze stimolanti e sali minerali. Grande attenzione da parte dei Gen Z è riposta infatti sui prodotti più genuini e di qualità, e nella categoria rientrano succhi e spremute dall’alto valore nutritivo.
I gusti preferiti sono:
- limone (37% dei post);
- frutta fresca (25%);
- altri ingredienti naturali (23%).
Estratti e centrifughe sono assunti alla stregua di veri e propri pasti completi, inseriti in una dieta che deve essere varia ed equilibrata. Attestano la volontà, già emersa nell‘analisi di QuiFinanza realizzata grazie alla collaborazione con IZI, dei più giovani di vivere uno stile di vita sano senza rinunciare ad assumere alimenti freschi e piacevoli. Arancia, succo d’uva e miscela tropicale sono tra i sapori più pubblicizzati sui social.
Gli abitanti delle grandi città appaiono come quelli più attenti al benessere alimentare, con il podio delle località degli energy drink naturali occupato da:
- Torino (10,6% dei post);
- Roma (5,1%);
- Milano (4,8%).
Mocktail e sober party: i nuovi trend
I mocktail, fusione delle parole mock (finto) e cocktail – un tempo conosciuti semplicemente come cocktail analcolici – sono bevande perfette per l’aperitivo e serate in compagnia, per dissetarsi senza rinunciare al piacere di un mix complesso di sapori unici. Sono una vera alternativa alle bevande alcoliche preferite dalla Gen Z e offrono spunti per sperimentare combinazioni audaci ma salutari. Sono consumati ovviamente dagli astemi e da chi si deve mettere alla guida, ma non solo: sono i grandi protagonisti di un trend bandiera dei giovani, i sober party.
Le “feste sobrie” sono una nuova moda che si sta facendo strada lentamente, attraverso TikTok e l’hashtag #soberparty, tra le abitudini di consumo degli under 27 italiani. Si tratta di eventi organizzati nei locali notturni o in casa che hanno un’unica regola: è vietato il consumo di alcol e droghe. Alla scoperta di serate senza alterazione di coscienza, all’insegna della musica e del divertimento sano, le nuove leve si smarcano dalle vecchie generazioni con un modo di vivere la notte e la socialità che non può essere più lontano dal binge drinking e dagli eccessi delle generazioni precedenti.
Sorprendono anche le città più geolocalizzate nei post che parlano di mocktail:
- Palermo (4,7%);
- Bologna (4,6%);
- Milano (3,5%).
Un Sud all’avanguardia, una Bologna “ripulita” e una Milano non tanto da bere sembrano le città ideali per scoprire chi sono davvero i Gen Z e rompere gli stereotipi che accompagnano non solo interi territori e culture, ma soprattutto cambiare la visione che il mondo degli adulti e quello delle aziende hanno di adolescenti e ventenni. L’attenzione alla qualità dei prodotti e la volontà di abbandonare stili di vita dannosi, bevendo responsabilmente e low o no alcol, sono trend che bisogna tenere in considerazione per il futuro, che oggi, dati alla mano appare certamente più roseo. O almeno con aspettative migliori nei confronti delle tanto bistrattate nuove generazioni.