Manovra 2026, chi ci perde e ci guadagna: stime e simulazioni

La legge di Bilancio 2026 approva il taglio dell’Irpef, ma anche bonus per famiglie e lavoratori. Sulle pensioni aumenti limitati o nulli

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Giorgia Bonamoneta

Giornalista

Nata ad Anzio, dopo la laurea in Editoria e Scrittura e un periodo in Belgio, ha iniziato a scrivere di attualità, geopolitica, lavoro e giovani.

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Su carta è una legge di Bilancio piuttosto “prudente”, ma c’è chi potrebbe guadagnarci qualcosa. Altri invece, secondo le prime stime e analisi di un testo che comunque non è ancora definitivo, parlano di guadagni e perdite nulle.

Nella prima bozza della Manovra 2026, composta da 137 articoli, sono presenti tematiche care al governo Meloni come il taglio dell’Irpef, ma anche una serie di misure per la famiglia e la natalità. L’intento è quello di costruire una legge di bilancio per la crescita e le imprese, ma anche con bonus per la casa e una nuova rottamazione. C’è sempre chi ci perde e chi ci guadagna, ma in che misura? Ecco i dati e le stime (provvisorie) alla mano.

Taglio dell’Irpef

Anche se il testo della legge di Bilancio 2026 è ancora una bozza, su un punto si può essere certi: il taglio dell’Irpef. Si tratta di una delle misure più sentite dalla maggioranza e anche tra le più attese dai cittadini.

Il taglio dell’Irpef è previsto per la seconda fascia, quella dal 35% al 33% fino a 50.000 euro. Chi ne beneficerà? Risponde la Fondazione nazionale dei commercialisti, che secondo le prime simulazioni parla di un beneficio modesto per i redditi più bassi e più significativo per quelli medio-alti.

Esempio:

Chi ha un reddito da 30.000 euro lordi l’anno (pari a circa 1.700 netti al mese) si ritroverà con soli 3 euro di taglio mensile alle tasse.

La platea è di circa 12,5 milioni di persone. Ma, come ha spiegato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, l’intervento interesserà anche i redditi superiori: “Sopra i 200.000 euro ci sarà la sterilizzazione del taglio Irpef”. Questo significa che tutti i contribuenti con redditi tra 50.000 e 200.000 euro potranno beneficiare della riduzione dell’aliquota, ma in proporzione minore.

Le simulazioni della Fondazione nazionale dei commercialisti:

  • per i redditi fino a 28.000 euro nessuna variazione, perché rientrano nella prima fascia;
  • per i redditi tra 28.000 e 50.000 euro il beneficio medio va da 20 a 440 euro l’anno;
  • per i redditi tra 50.000 e 200.000 euro il risparmio massimo sarà di circa 440 euro annuali, pari a 36,7 euro al mese.

Novità sugli stipendi

Tante novità anche sugli stipendi. Per il 2026 arriva infatti la detassazione degli straordinari, dei festivi e del lavoro notturno per i dipendenti con redditi fino a 40.000 euro. Sarà applicata una flat tax al 15%, che sostituisce l’Irpef e anche le addizionali regionali e comunali.

Inoltre, la Manovra 2026 prevede anche un tetto massimo di 1.500 euro per lo sconto sulle tasse e un aumento da 8 a 10 euro della soglia esentasse dei buoni pasto.

Pensioni: aumenti ed età pensionabile

Sulle pensioni a guadagnarci saranno in pochi. Le novità ci sono, ma sono piuttosto limitate, come l’aumento delle minime. In questo caso, i beneficiari saranno i soggetti in condizioni disagiate, con pensioni basse e over 70, che vedranno aumentare l’assegno pensionistico di 20 euro al mese.

È stato poi raggiunto un compromesso sull’aumento dell’età pensionabile di tre mesi, che verrà diluito in tre anni. Sono esclusi i lavoratori impegnati in mansioni usuranti o gravose.

Rottamazione quinquies

Voluta, attesa e ora confermata: arriva la nuova sanatoria delle cartelle esattoriali. Questa permetterà di sanare i debiti con il Fisco, ma con requisiti di accesso e norme più stringenti.

Il periodo interessato è quello compreso tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2023. I tempi per il pagamento saranno di 9 anni, con 54 rate bimestrali.

Misure per le famiglie

Tra le misure per le famiglie, la platea dei beneficiari è piuttosto ampia. Sale infatti a 91.500 euro la soglia di esclusione della prima casa dall’Isee per l’accesso alle prestazioni assistenziali, come l’assegno di inclusione e il supporto per la formazione e il lavoro.

Sono state inoltre prorogate per tutto il 2026 le agevolazioni per la ristrutturazione della casa, compresi il bonus mobili e grandi elettrodomestici. Nella bozza è presente anche un fondo da 20 milioni per la casa dei genitori separati.

Sale a 14 anni l’età dei figli per la quale è consentito il congedo parentale. Previsto anche un nuovo fondo per la “carta dedicata”, incrementato di 500 milioni, e dal 2027 arriva la Carta Valore per i neodiplomati.