PMI quotate profittevoli ma sottovalutate: l’analisi di Integrae Sim

Il valore dei titoli non rispecchia il valore dell'impresa, la performance attuale e le opportunità future e quindi esiste un potenziale upside futuro

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Redazione

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Le PMI italiane quotate sul mercato dedicato di Borsa Italiana – Euronext Growth Milan – evidenziano ottimi fondamentali e prospettive di crescita, ma appaiono sottovalutate rispetto al loro valore intrinseco. Un chiaro segno che la vetrina offerta dalla quotazione non convince del tutto gli investitori internazionali, che si mantengono prudenti nell’operatività su questo mercato, anche se la bassa valutazione di queste società potrebbe costituire una ghiotta opportunità futura.
E’ quanto emerge dal report “Euronext Growth Milan: Companies and Investors Analysis 2024”, a cura dell’Ufficio Studi di Integrae SIM, leader in Italia nella finanza straordinaria per le piccole e medie imprese.

Contesto economico complesso

“Dopo aver superato le difficoltà della pandemia e aver affrontato con resilienza la crisi del 2022, le PMI Italiane si sono trovate a fronteggiare un contesto economico ancora complesso, ma comunque in graduale miglioramento”, sottoliena Luigi Giannotta, Direttore Generale di Integrae SIM, ricordando che il 2023 “ha visto persistere le sfide relative all’inflazione e ai tassi di interesse, che hanno continuato ad esercitare pressioni sui costi operativi e sul potere d’acquisto dei consumatori”.

L’anno, però, è stato caratterizzato anche da “una forte risposta dalle realtà che compongono l’EGM, che hanno navigato scenari instabili con nuove strategie di diversificazione, innovazione tecnologica e soprattutto una maggiore attenzione alla sostenibilità, rispecchiando le tendenze globali verso un’economia più verde e digitale”.

“Lo scorso anno abbiamo individuato uno scenario di forte ripresa in termini di fatturato, con una crescita mediana maggiore del 20,0%, ma non senza evidenti impatti negativi sulla struttura dei costi delle società, penalizzate da rincari di materiali ed energia elettrica e con una redditività mediana in calo di circa un punto percentuale”, spiega Mattia Petracca, responsabile Equity Research di Integrae SIM, segnalando che quest’anno c’è “uno scenario opposto”.

Fondamentali molto solidi

I fondamentali delle PMI quitate sull’EGM appaiono piuttosto solidi. L’analisi ha evidenziato infatti che i settori  con una crescita mediana più forte dei ricavi, nel 2023, sono stati Technology (+16,8%), Industrials (+13,0%) e Consumer Discretionary (+9,4%).

I primi due settori spiccano anche per quanto riguarda la crescita dell’EBITDA del 2023, con Technology che segna un +16,9% e Industrials con un +16,1% rispetto al 2022.

Ma quotazioni sottovalutate

Osservando le stime di consensus, gli analisti di Integrae SIM hanno segnalato che i settori Consumer Discretionary e Healthcare siano i più sottovalutati, mentre il Consumer Staples è la categoria di imprese più “cara” rispetto alla crescita espressa in termini di EV/EBITDA (rapporto fra enterprise value e ebitda).

Gli analisti appaioni ottimisti sui titoli quotati su EGM con un potenziale di rialzo medio che va dal +40,0% di Energy & Utilities al circa +90,0% del Consumer Discretionary.

Chi investe sull’EGM?

Dal punto di vista dell’analisi degli investitori che operano sul mercato EGM, risulta che il primo operatore istituzionale è un fondo di ARCA Fondi SGR, ovvero il fondo “ARCA Economia Reale Equity Italia” e che il  listino, inoltre, è riuscito ad attrarre 143 investitori istituzionali nel corso del 2023 (erano 181 nel 2022). Si evidenzia come la maggioranza degli investimenti dei fondi internazionali nell’EGM (39,0%) interessano società con capitalizzazione superiore ai 100 milioni, le quali compongono solamente il 12,1% del mercato EGM.