Bonus 100 euro, sarà lordo e non automatico: come fare richiesta

Nuovi paletti per il Bonus Befana del prossimo gennaio 2025. Non saranno 100 euro, perché da questi verranno detratte le tasse, e in più occorrerà fare domanda esplicita

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 3 Maggio 2024 09:13

Nel Consiglio dei Ministri del primo maggio 2024 presieduto dal governo Meloni, è stata approvata l’iniziativa del bonus 100 euro, destinato a essere erogato insieme alla busta paga del 2025. Questa indennità unica sarà destinata esclusivamente ai lavoratori dipendenti, escludendo quindi i liberi professionisti e i pensionati.

L’ex bonus tredicesima per i lavoratori dipendenti ha subito una nuova trasformazione, assumendo la forma di una tantum di 100 euro lordi, da richiedere al datore di lavoro. Questa iniziativa, volta a fornire un aiuto finanziario aggiuntivo, presenta requisiti specifici e modalità di richiesta ben definite, che non sono automatiche.

Non saranno 100 euro, ma meno

Il bonus, pur denominato “100 euro” (o anche Bonus Befana) sarà soggetto alle normali ritenute fiscali e detrazioni, tra cui un’aliquota del 23%. Inoltre, l’importo effettivo sarà proporzionale al periodo di lavoro dell’anno: ad esempio, per chi viene assunto a metà anno, il bonus sarà ridotto di conseguenza. Non aspettiamoci dunque 100 euro, ma meno.

Secondo il viceministro al Mef, Maurizio Leo, il bonus è concepito come una sorta di tredicesima del cuneo fiscale, finalizzata a fornire un sostegno economico aggiuntivo ai lavoratori dipendenti. Non si tratta di una misura elettorale, ma piuttosto di un provvedimento attuato in concomitanza con il decreto legislativo Irpef, che regola i redditi da lavoro dipendente.

L’indennità sarà erogata insieme alla busta paga di gennaio 2025 e si stima che coinvolgerà circa 1,1 milioni di famiglie. Il lavoratore dovrà richiederla al datore di lavoro, fornendo apposita documentazione che attesti il proprio diritto al bonus, inclusi i dettagli fiscali del coniuge e dei figli. I sostituti d’imposta recupereranno il credito maturato con le imposte e i contributi da versare, e saranno responsabili anche della verifica del diritto all’indennità e del recupero in caso di assegnazione non dovuta.

Obbligatoria la richiesta esplicita al proprio datore di lavoro

Affinché il lavoratore possa ottenere il bonus, dovrà personalmente richiederlo al proprio datore di lavoro, fornendo una dichiarazione scritta che attesti il suo diritto al beneficio e includendo i codici fiscali del coniuge e dei figli, se presenti.

I sostituti d’imposta, d’altra parte, recupereranno il credito derivante dal bonus mediante compensazione con le imposte e i contributi dovuti. Inoltre, sarà compito dei sostituti d’imposta verificare durante il conguaglio finale se il lavoratore ha diritto all’indennità. Nel caso in cui risulti non spettante, saranno i datori di lavoro, quindi, a recuperare l’importo già erogato.

Si può fare richiesta entro i 28mila euro lordi

Per poter beneficiare del bonus, il reddito annuo del lavoratore non dovrà superare i 28.000 euro lordi, e contemporaneamente l’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dovrà essere superiore alle detrazioni spettanti. In pratica, coloro che risultano “incapienti”, ovvero coloro che non hanno debiti fiscali, non avranno diritto al bonus.

Necessario avere un coniuge e un figlio a carico

Un altro criterio determinante è legato alla situazione familiare del lavoratore: sarà necessario avere coniuge e almeno un figlio a carico. Inoltre, sono previste disposizioni per i nuclei monogenitoriali con almeno un figlio a carico, nonché per i casi di separazione con figli adottivi, affidati o affiliati.