Accordo tra Italia e SpaceX, nota di Palazzo Chigi smentisce investimento da 1,5 miliardi

L'Italia è in trattativa con SpaceX per un accordo da 1,5 miliardi: Elon Musk offrirà telecomunicazioni criptate e sicurezza per governo e forze armate

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Francesca Secci

Giornalista

Giornalista pubblicista con esperienza in redazioni rilevanti, è specializzata in economia, finanza e geopolitica.

Pubblicato: 6 Gennaio 2025 09:09

Aggiornamento (nota di Palazzo Chigi) 

La presidenza del Consiglio ha voluto smentire con una nota ufficiale che siano stati firmati contratti o siano stati conclusi accordi tra il Governo e SpaceX per l’uso di Starlink. Si legge: “Le interlocuzioni con SpaceX rientrano nei normali approfondimenti che gli apparati dello Stato hanno con le società, in questo caso con quelle che si occupano di connessioni protette per le esigenze di comunicazione di dati crittografati”. Giorgia Meloni ha aggiunto che considera “ridicola” la notizia che vuole il tema di SpaceX essere stato trattato durante l’incontro informale con il presidente Donald Trump.

 

Agli albori del 2025, il governo italiano e SpaceX si trovano a discutere i dettagli di un accordo che, se siglato, cambierebbe il panorama delle comunicazioni governative in Europa. Secondo Bloomberg, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni è in trattative avanzate con SpaceX, la creatura spaziale di Elon Musk, per un contratto quinquennale per la fornitura di un sistema di telecomunicazioni criptato di ultima generazione.

Un investimento stellare da 1,5 miliardi di euro

Le cifre parlano da sole: un piano da 1,5 miliardi di euro per dotare il governo italiano di una rete di telecomunicazioni blindata, pronta a resistere a ogni tipo di intrusione. Ma non è tutto. Il pacchetto include anche servizi di comunicazione avanzati per le forze armate nel Mediterraneo e la possibilità di connettere dispositivi mobili via satellite durante le emergenze, dai disastri naturali alle minacce terroristiche.

La trattativa, che sembrava essersi arenata, avrebbe ripreso slancio dopo che Giorgia Meloni ha incontrato Donald Trump in Florida. La stretta relazione tra Trump e Musk ha avuto un ruolo di primo piano: il miliardario è stato una figura centrale nella campagna elettorale che ha riportato il tycoon alla Casa Bianca.

In cambio l’imprenditore ha ottenuto la guida del nuovo “Dipartimento all’efficienza governativa”, un incarico che gli dà il controllo su contratti federali e regolamentazioni che toccano direttamente Tesla e SpaceX, così come i loro concorrenti.

Anche il legame tra Meloni e Musk si è rafforzato negli anni. Già nel 2023 Musk era stato accolto a Palazzo Chigi per un incontro con la premier e, pochi mesi dopo, era stato ospite d’onore ad Atreju, l’evento politico di Fratelli d’Italia.

Gli incontri si sono moltiplicati nel tempo, fino a quello recente a Parigi, dove Meloni, Trump e Musk hanno discusso apertamente di temi economici e tecnologici. Tra questi, le trattative per portare in Italia la produzione di camion e furgoni elettrici Tesla e, appunto, la rete satellitare di SpaceX per garantire servizi internet avanzati e banda larga.

Malumori per la scelta del Governo

Entrare in orbita con SpaceX significa molto più che adottare una tecnologia all’avanguardia. Si tratta di una decisione con implicazioni profonde, in un settore strategico che in Italia ha visto decenni di lotte intestine e crisi finanziarie. Non tutti, infatti, sono entusiasti. Alcuni funzionari temono che un accordo di questa portata possa danneggiare i già fragili operatori locali.

Il mondo a portata di satellite con Starlink

SpaceX non è certo nuova a operazioni di questo calibro. Nel 2024, il servizio Starlink ha conquistato oltre 20 nuovi mercati, dal Ghana all’Argentina, aggiungendosi a una rete che già copre più di 100 paesi. Con oltre 4 milioni di utenti, la costellazione di satelliti di Elon Musk sta trasformando il modo in cui il mondo si connette, mettendo sotto pressione giganti storici del settore e concorrenti come Amazon.

Non solo internet per tutti: in Ucraina, Starlink è diventato una risorsa strategica, permettendo di mantenere le comunicazioni mobili fuori dalla portata degli attacchi russi.

La salute delle telecomunicazioni in Italia

Il mercato italiano, tra i più competitivi d’Europa, è da anni un terreno instabile. Gli operatori storici sono stretti tra margini ridotti e cambiamenti tecnologici. Ad esempio Telecom Italia ha venduto la sua rete fissa a un fondo statunitense Kkr per 22 miliardi di euro, segnando un capitolo unico nel settore europeo. Nonostante ciò, Roma non ha mai perso di vista l’importanza strategica delle telecomunicazioni, mantenendo partecipazioni in società chiave come FiberCop e Open Fiber.

Il nostro Paese ha valutato anche altre opzioni, tra cui Iris², il progetto di costellazione satellitare promosso dall’Unione Europea, e l’ambiziosa idea di costruire una rete nazionale. Ma entrambe le soluzioni avrebbero comportato costi astronomici, ben oltre i 10 miliardi di euro.

Certo, l’accordo con Elon Musk apre scenari inediti per le telecomunicazioni governative italiane, con la promessa di sistemi avanzati e infrastrutture all’avanguardia. Tuttavia affidare a un privato americano – nonché uomo più ricco del mondo coinvolto con il governo statunitense – un ruolo così cruciale nella gestione di dati sensibili e nella sicurezza nazionale potrebbe tradursi in una ulteriore dipendenza strategica che ridisegna i confini della sovranità tecnologica del Paese.