Donald Trump, in videocollegamento dagli Stati Uniti, risponderà alle accuse di Christine Lagarde e degli altri vertici europei sulla guerra economica che intende portare avanti a suon di dazi. Il suo è l’intervento più atteso del World Economic Forum 2025, in cui si sta parlando della situazione economica mondiale, della nuova amministrazione Usa e del suo ruolo in Medio Oriente e Asia. Atteso anche il messaggio di Papa Francesco ai potenti della Terra.
World Economic Forum, Trump “Abbiamo miliardi di deficit con l’Ue, faremo qualcosa”
La diretta del 23 gennaio 2025 dal World Economic Forum di Davos: oggi parla Trump. Tutti gli eventi, le conferenze e le interviste.
La diretta da Davos
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Trump: il discorso completo
Qui il discorso completo tenuto dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump:
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Trump con la Cina "avremo un ottimo rapporto"
Il presidente del Wef ha chiesto al presidente americano qual è il futuro dei rapporti con la Cina. Trump pensa che "avremo un ottimo rapporto". La richiesta perché questo avvenga è "correttezza", ovvero: "Vogliamo solo un campo di gioco livellato", ha detto.
Sul presidente Xi, ha detto che gli è sempre piaciuto. Poi sul ruolo cinese nella guerra in Ucraina, ha aggiunto: "Spero che la Cina possa aiutarci a fermare la guerra in Ucraina. Hanno un grande potere su quella situazione. E lavoreremo con loro. E ne ho parlato durante la nostra conversazione telefonica con il Presidente Xi".
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Trump garantirà fornitura di energia Usa all'Ue
Rispondendo alle domande, Donald Trump ha dichiarato che accetterà di garantire la fornitura di energia statunitense all'Europa. Patrick Pouyanné, Ad di TotalEnergies, ha chiesto cosa avrebbe fatto per la fornitura di Gnl. Dopo l'ok, Trump ha specificato che c'è un problema: hanno bisogno di più energia per sviluppare l'IA. Ha aggiunto anche di essere a favore dell'utilizzo massiccio del carbone.
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Trump "Porrò fine alla guerra", ma non spiega come
Trump ha definito l'Ucraina un "campo di sterminio" e promette la pace, anche se non fornisce ulteriori dettagli. "I nostri sforzi sono ora in corso", ha detto.
Donald Trump ha anche affermato che gli Stati Uniti si stanno “muovendo rapidamente per riportare forza, pace e stabilità all’estero”. Ripete l'appello ai membri della NATO per l'aumento della spesa per la difesa al 5 percento del loro PIL, “che è quanto avrebbe dovuto essere anni fa”.
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Dichiarazione di Trump su Arabia Saudita accolta dalle risate
In una lista di promesse e richieste, Trump ha detto che gli Stati Uniti chiederanno all'Arabia Saudita e all'Opec di abbassare il costo del petrolio. "Dovete farlo", ha commentato. Secondo Trump, se il prezzo scendesse, la guerra tra Russia e Ucraina finire immediatamente. "In questo momento, il prezzo è abbastanza alto da far sì che quella guerra continui. Bisogna abbassare il prezzo del petrolio. Si potrebbe porre fine a quella guerra", ha aggiunto.
Il tycoon ha elogiato l'Arabia Saudita sull'investimento da 600 miliardi di dollari negli Usa. "Potrebbero arrotondare la cifra a 1 trilione di dollari", ha commentato. La richiesta di Trump all'Arabia Saudita è stata accolta tra le risate del pubblico.
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Trump sulle tasse: "Venite a produrre in America o pagherete"
Donald Trump ha invitato le aziende a produrre in America per ottenere tasse più basse. Ha detto:
"Il mio messaggio a tutte le aziende del mondo è molto semplice: venite a produrre i vostri prodotti in America e vi offriremo una delle tasse più basse di qualsiasi altra nazione sulla terra".
Per chi non produrrà negli Usa, ci sarà una tariffa da pagare. "Una tariffa che indirizzerà centinaia di miliardi di dollari e persino trilioni di dollari nel nostro tesoro per rafforzare la nostra economia e pagare il debito", ha spiegato. -
Trump: "La fine del Green New Deal"
"Lasceremo che le persone comprino le auto che vogliono", ha dichiarato Donald Trump. Nel suo discorso a Davos, ha spiegato di aver posto fine al "ridicolo e incredibilmente dispendioso" Green New Deal. "Lo chiamo Green New Scam, mi sono ritirato dall'accordo unilaterale di Parigi sul clima e ho posto fine all'insano e costoso mandato sui veicoli elettrici", ha aggiunto.
Sullo sfruttamento delle risorse e l'abolizione dello stop alle trivellazioni, ha detto che gli Stati Uniti hanno la più grande quantità di petrolio e gas sulla Terra "e intendiamo sfruttarlo".
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Trump: "È iniziata l'età dell'oro dell'America"
Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, da remoto sta intervenendo a Davos. Ha detto che quella appena trascorsa è stata una settimana "davvero storica negli Stati Uniti. Tre giorni fa ho prestato giuramento e abbiamo iniziato l'età dell'oro dell'America".
Trump ha dichiarato che quello a cui il mondo ha assistito nelle ultime 72 ore non è altro che una rivoluzione del buon senso. "La mia amministrazione sta agendo con una rapidità senza precedenti per porre rimedio ai disastri che abbiamo ereditato", ha detto.
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Trump a Davos: grande attesa
C'è molta attesa per il discorso di Donald Trump. Dopo le recenti forti dichiarazioni in merito a politiche interne ed estere, le decisioni del neo presidente degli Stati Uniti potrebbero generare diversi effetti.
Prima della diretta, Trump ha deciso di pubblicare un post su Truth, nel quale si scaglia contro una proposta di progetto sostenibile. Scrive:
"Un ringraziamento speciale al grande deputato del New Jersey Jeff Van Drew per la sua lotta contro un DISASTRO di turbine eoliche su larga scala al largo della costa del sud del New Jersey. Aveva bisogno di un ENORME SUSSIDIO GOVERNATIVO che era impossibile giustificare. Si spera che il progetto sia morto e sepolto, come dovrebbero esserlo quasi tutti i progetti di turbine eoliche brutti e ambientalmente insostenibili. Congratulazioni al grande popolo del New Jersey. Avete FINALMENTE vinto la vostra guerra contro la stupidità!!!". -
Ue apre al dialogo con Trump: sì all'acquisto di energia e armi per evitare dazi
L'Unione Europea apre al dialogo con gli Stati Uniti. Per evitare dazi, sì all'acquisto di energia e armi. Trump infatti ha minacciato l'Ue con dazi pesanti per ottenere "giustizia".
Il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, ha comunque affermato che l'UE difenderà i propri diritti e interessi, ma prima di tutto si vuole impegnare al dialogo con la nuova amministrazione. Dietro c'è, per esempio, la necessità di importare gas naturale liquefatto (GNL) dagli Stati Uniti. "Stiamo cercando fornitori alternativi", ha fatto sapere. Inoltre, conferma, c'è spazio per la spesa militare, proprio come richiesto da Trump.
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Dal Wef le sfide per il futuro: il clima
Dal UN Environment Programme, l'allerta al Wef:
"Condizioni meteorologiche estreme, perdita di biodiversità e altre sfide ambientali sono in cima alla lista dei rischi a lungo termine più gravi secondo il Global Risks Report 2025 del World Economic Forum, sottolineando l'urgente necessità di agire per proteggere il nostro pianeta".
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Ex sindaco di New York coprirà spese Usa nei confronti del clima
L'ex sindaco di New York, il miliardario Michael Bloomberg, ha dichiarato che con la sua Bloomberg Philanthropies coprirà gli obblighi finanziari degli Stati Uniti nella lotta al cambiamento climatico. Insieme ad altri investitori, hanno preso la decisione di intervenire a contrasto della nuova politica anti-ambiente del presidente Donald Trump.
"Dal 2017 al 2020, durante un periodo di inazione federale, città, stati, aziende e cittadini hanno accettato la sfida di rispettare gli impegni della nostra nazione e ora siamo pronti a farlo di nuovo", ha affermato. "Il popolo americano resta determinato a continuare la lotta contro gli effetti devastanti del cambiamento climatico".
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Milei: il discorso completo
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Milei: "Il wokeismo sta capovolgendo i valori occidentali"
Javier Milei è intervenuto a Davos criticando lo stesso Wef e i valori che questo promuove. Secondo il leader argentino, il wokeismo (termine alterato che viene usato dai politici per intendere in senso dispregiativo tutti i movimenti di lotta per i diritti civili) sta "capovolgendo i valori occidentali".
Attacca il femminismo, ma anche le politiche di inclusione, equità, il diritto all'aborto, l'ambientalismo e l'identità di genere. Secondo l'argentino, tutti i propositi di ampliamento dei diritti dell'essere umano sono solo un aumento per la spesa pubblica e della "distorsione dello Stato su cause nobili".
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Papa: "Tecnologia porta a crisi della verità"
In un messaggio scritto, letto dal cardinale Peter Turkson, Papa Francesco lancia il suo allarme al World Economic Forum: la tecnologia rischia di esacerbare una crescente "crisi della verità". Da qui il monito ai leader politici ed economici di monitorare con attenzione lo sviluppo delle intelligenze artificiali.
Non ci sono solo allarmi, il Pontefice ha elogiato la tecnologia, ma sottolineando la necessità di controllarla. "I risultati che l'intelligenza artificiale può produrre sono quasi indistinguibili da quelli degli esseri umani, il che solleva interrogativi sul suo effetto sulla crescente crisi della verità nel dibattito pubblico", ha specificato.
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Nato: "I Paesi membri spenderanno di più per la difesa"
La necessità per gli Stati membri della Nato di aumentare le spese per la difesa ha messo l’alleanza in una situazione di crisi. Lo ha dichiarato il segretario generale dell'Alleanza Mark Rutte durante un panel sul tema dell’Ucraina al World Economic Forum di Davos. “Siamo davvero in crisi”, ha affermato. “Per quanto riguarda la produzione industriale, ci troviamo in una situazione molto critica”. Ha inoltre previsto che gli Stati membri della Nato finiranno per spendere “considerevolmente di più” rispetto all’attuale livello del 2% del Pil destinato alla difesa.
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Il programma degli eventi e delle conferenze
Discorsi
- 09:30 – Messaggio di Papa Francesco;
- 10:15 – Discorso speciale di Javier Milei, presidente dell'Argentina;
- 15:00 – Conversazione con Muhammad Yunus, Consigliere Capo del Governo del Bangladesh;
- 17:00 – Discorso speciale e dialogo con Donald Trump, presidente degli Stati Uniti d'America.
Investire nelle Persone
- 10:00 – Ridefinire la geografia del lavoro;
- 11:00 – Il mondo in numeri: mobilità sociale;
- 13:15 – Reskilling per l'era intelligente;
- 15:00 – Quando il clima ridefinisce la salute;
- 16:15 – Rompere le barriere alimentari;
- 17:45 – Governare diversamente: il vantaggio della neurodiversità;
- 18:00 – Forum aperto: giustizia attraverso l'arte.
Ripensare la Crescita
- 09:00 – L'Europa alla ricerca di finanziamenti;
- 10:15 – Fermare la frammentazione finanziaria;
- 11:30 – Come espandere il potere dell'Europa;
- 13:15 – Ambizioni green, compromessi reali;
- 16:15 – I cambiamenti nella natura del commercio.
Industrie nell'Era Intelligente
- 09:00 – Rendere utile la tecnologia climatica;
- 10:15 – Alimentare la rivoluzione tecnologica;
- 11:30 – Dal calcolo ad alte prestazioni alla soluzione di problemi ad alte prestazioni;
- 15:00 – Come percepiscono gli esseri umani;
- 17:00 – Infrastrutture industriali di nuova generazione.
Salvaguardare il Pianeta
- 08:30 – Nuovo dilemma a tre: clima, sviluppo e classe media;
- 09:00 – Le opportunità dell'economia oceanica;
- 10:15 – Nuovo accordo sulla plastica: cosa serve?;
- 11:30 – Tutti a bordo per la transizione energetica;
- 17:45 – La minaccia dei deserti assicurativi.
Ricostruire la Fiducia
- 09:00 – Navigare nei punti caldi dell'Asia;
- 10:00 – Ucraina: la strada da percorrere;
- 15:00 – Governi riconfigurati;
- 17:45 – Arte con una missione.
Altri eventi
- 09:00 – Confrontare l'antisemitismo in un contesto polarizzato;
- 09:30 – Forum aperto: difendere la natura;
- 13:15 – La Gen Z ridisegna le mappe;
- 19:00 – Proiezione speciale di "Flower".
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Cos'è successo a Davos il 22 gennaio
Il 22 gennaio 2025 al World Economic Forum di Davos, la presidente della Bce Christine Lagarde ha esortato l’Europa a reagire con determinazione alle minacce di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti, evidenziando la necessità di sviluppare il mercato interno e mantenere il dialogo transatlantico. Anche il Commissario Valdis Dombrovskis ha ribadito la prontezza dell’Ue a difendere i propri interessi. Il focus si è spostato sul Medio Oriente con gli appelli contrastanti di Iran e Nazioni Unite sul miglioramento delle relazioni regionali. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha lanciato un duro attacco ai social media, accusandoli di danneggiare la democrazia.