Vertice Ue di Budapest, per Mario Draghi Trump può essere un alleato
Vertice Ue di Budapest, per Mario Draghi Trump può essere un alleato
"Ci sono grandi cambiamenti in vista e credo che quello che l’Europa non può più fare è posporre le decisioni", spiega Mario Draghi prima del Consiglio Europeo
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Pubblicato: 8 Novembre 2024 11:11Aggiornato: 8 Novembre 2024 14:22
Si sta tenendo in queste ore un Consiglio Europeo informale dei capi di Stato o di governo a Budapest, per stringere un nuovo patto per la competitività economica e politica dell’Europa.
I leader stanno discutendo di questioni connesse agli affari esteri, tra cui le relazioni transatlantiche, gli ultimi sviluppi in Georgia e la legislazione recentemente adottata da Israele contro l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi nel Vicino Oriente (UNRWA).
Zelensky: "Nessuno può prevedere che cosa farà Trump"
Nel suo discorso al vertice della Comunità politica europea a Budapest, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha dichiarato: "Ieri ho parlato con il presidente Trump, come molti di voi. È stata una conversazione positiva e produttiva, ma nessuno può ancora sapere quali saranno le sue azioni concrete".
Inoltre, il presidente ucraino ha sollecitato i partner internazionali a fornire all'Ucraina più armi, sottolineando che "noi ci difendiamo non dalle parole russe, ma dagli attacchi russi." Ha quindi ribadito che "abbiamo bisogno di un numero sufficiente di armi, non di sostegno nei negoziati," aggiungendo che "gli abbracci con Putin non aiuteranno".
Per Meloni l'Europa deve trovare la quadra sui dazi
Giorgia Meloni, durante un punto stampa prima del Consiglio Ue informale, ha dichiarato che l'Europa deve trovare una soluzione e fare i conti con se stessa. "Oggi sembra che stiamo scoprendo dibattiti che sono già in corso. Penso alla competitività e ai dazi - ha precisato - ricordo che il dibattito sulla competitività europea è iniziato mesi fa, in particolare dopo l'Inflation Reduction Act, il massiccio piano di aiuti di Stato dell'amministrazione Biden, che rischiava di creare squilibri con l'attrattività dell'Europa. Alla fine, credo che il dibattito sia sempre lo stesso: non chiederti cosa gli Stati Uniti possano fare per te, chiediti cosa l'Europa debba fare per se stessa. Questo è il dibattito di questa mattina, e un tema particolarmente importante".
Per Draghi è possibile spendere 2% Pil rispettando il Patto di Stabilità
Mario Draghi ha dichiarato ai giornalisti prima dell'inizio della riunione dei 27 capi di stato e di governo dell'Ue: "È possibile spendere il 2% del Pil per la Difesa rispettando il patto di stabilità, ma sarà necessario prendere una serie di decisioni. È inutile discutere se sia possibile o meno, la vera questione è decidere cosa fare, e poi si tratterà di affrontare la questione dei soldi." Ieri, il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, aveva sottolineato che l'obiettivo del 2% del Pil per le spese militari, previsto dalla Nato, è "molto ambizioso e non del tutto compatibile" con l'azione italiana, alla luce delle nuove regole di bilancio.
Draghi: "Con Trump grande differenza relazioni ma non tutto è negativo"
"Le indicazioni contenute nel rapporto sulla competitività sono già urgenti, considerando la situazione economica attuale. Sono diventate ancora più urgenti dopo le elezioni negli Stati Uniti. Non c'è dubbio che la presidenza Trump cambierà significativamente le relazioni tra gli Stati Uniti e l'Europa, ma non necessariamente in modo negativo. Certamente, dovremo prenderne atto". Lo ha detto Mario Draghi prima di entrare nella riunione informale dei capi di Stato o di governo che si terrà a Budapest in queste ore.
"Ci sono grandi cambiamenti in vista e credo che quello che l'Europa non può più fare è posporre le decisioni. Come abbiamo visto in tutti questi anni si sono posposte tante decisioni importanti perché aspettavamo il consenso. Il consenso non è arrivato, sono arrivate solo uno sviluppo più basso, una crescita minore e oggi una stagnazione".