Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale
La Borsa del 13 ottobre, Milano chiude a +0,3%: bene Buzzi e Stm ma scivola Ferrari
Donald Trump minaccia dazi sulle esportazioni cinesi destinate agli Stati Uniti a partire dal 1° novembre. Possibili controlli anche per gli aerei Boeing
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Milano (+0,3%) stretta tra delusione di Parigi e giravolte di Trump
Chiudono a diverse velocità le Borse europee, strette da un lato dalla situazione politica in Francia e dall'altro dalle giravolte del presidente americano Trump sul fronte commerciale. Il Ftse Mib di Milano si ferma comunque sopra la parità (+0,29%). Se una reazione positiva c'è stata, riguarda invece il settore dei chip che beneficia dell'allentamento delle tensioni tra Usa e Cina: dopo i forti cali messi a segno lo scorso venerdì le principali società del comparto sono in rialzo in Europa, con il sottoindice del settore tecnologico che sale dell'1,7%. A Milano, St guadagna così il 3,23%.
Sull'azionario a Piazza Affari, nuovo scivolone per Ferrari (-4,13%), che continua a perdere quota dopo la pubblicazione dei target al 2030 delineati nel nuovo Piano, che hanno portato al tonfo della casa di Maranello in Borsa giovedì scorso. In cima al listino principale corre Buzzi (3,1%): a mettere le ali al produttore di materiali da costruzione come cemento e calcestruzzo è l'accordo di pace in Medio Oriente, che potrebbe portare a una ricostruzione della Striscia di Gaza.
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Buzzi corre mentre Ferrari va a rilento
Proseguono in territorio positivo le borse europee al giro di boa di metà seduta. Milano guadagna lo 0,53%, Parigi lo 0,38% e Francoforte lo 0,46%. L'ottimismo che si respira nasce dal cambio di tono della Casa Bianca sulla Cina in materia di dazi registrato nel fine settimana.
Venendo all'azionario, l'accordo di pace potrebbero essere preludio ad una ricostruzione della Striscia di Gaza e quindi ad una maggiore richiesta di materiali come cemento e calcestruzzo; per questo mette le ali a Buzzi (+4,6%) che sale in cima al listino milanese. In buon rialzo tutto il comparto delle costruzioni europee con l'Euro Stoxx che segna un +1%. Salgono di buon passo anche Tim (+2,95%) e Stellantis (+2,8%). Fronte opposto per Ferrari (-2,38% a 335,80 euro) che risente della decisione di Citi di tagliare il target price a 340 euro.
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Ferrari ancora in calo
Era partita in positivo dopo il pesante rosso per gli outlook 2025 che avevano disatteso le previsioni degli analisti, ma ora Ferrari è di nuovo in negativo. Il titolo del Cavallino è a -1,6% a 339,60 euro, dopo che è arrivato il taglio di rating di Citi, che ha abbassato il target price da 380 a 340 euro.
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Trump rassicura i mercati su Pechino: "andrà tutto bene"
Le borse europee inaugurano in territorio positivo la settimana dopo che ieri si è registrato un cambio di tono della Casa Bianca sulla Cina. Con Pechino "andrà tutto bene", ha detto ieri il presidente Usa, sottolineando che gli Stati uniti non intendono danneggiare la Cina, dopo la decisione di imporre nuove restrizioni all'export. Venerdì Trump aveva annunciato l'intenzione di imporre dazi commerciali contro il Dragone del 100% in più in risposta alle limitazioni imposte da Pechino all'export di terre rare. Le minacce di Trump ha portato tensione nelle piazze asiatiche (Tokyo chiusa per festività) che oggi - al momento - non hanno ancora risposto positivamente ai suoi toni più pacati . In Europa Milano sale dello 0,8% e Francoforte dello 0,7%.
Segno più anche per Parigi (+0,68%) dopo la nascita del governo Lecornu 2. L'obiettivo del nuovo governo è presentare la legge di bilancio già domani. A livello macro, focus sulle banche centrali con il discorso di domani del presidente della Fed, Jerome Powell, sulla politica economica e l'outlook economico; mentre nel Vecchio Continente giovedì toccherà alla presidente della Bce, Christine Lagarde, che interverrà al meeting annuale del Fmi (che parte oggi e terminerà il 18 ottobre).
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Spread a 84 punti
Apertura di settimana stabile per i titoli di Stato dell'Eurozona. Sul mercato secondario, il rendimento del BTp a 10 anni di riferimento, scadenza 1 ottobre 2035, resta al 3,48%, in linea con il closing di venerdi'. Il differenziale rispetto al Bund di pari scadenza si conferma a 84 punti, allo stesso livello di venerdi'. In calo minimo il rendimento degli Oat francesi a 10 anni che, all'indomani della formazione del secondo governo guidato da Sebastien Lecornu, si attesta al 3,47%.
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Pochi e contenuti i titoli in calo
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Lusso e tech in ripresa
Tra i titoli più performanti della seduta spicca Telecom Italia, che guida i rialzi con un incremento del 2,59% a 0,4871 euro. In evidenza anche Buzzi e Brunello Cucinelli, entrambe in crescita del 2,19%, rispettivamente a 49,42 e 90,48 euro. Buon andamento inoltre per Interpump Group (+2,18% a 39,40 euro) e StMicroelectronics (+2,17% a 24,485 euro).
Nome Valore (€) Var % Telecom Italia 0,4871 +2,59 Buzzi 49,42 +2,19 Brunello Cucinelli 90,48 +2,19 Interpump Group 39,40 +2,18 Stmicroelectronics 24,485 +2,17 Stellantis 8,737 +2,07 Bca Pop Sondrio 13,69 +2,01 Bper Banca 9,75 +1,80 Prysmian 89,26 +1,52 Recordati Ord 52,10 +1,17 -
Borse per il momento positive
Le principali borse europee hanno aperto la giornata del 13 ottobre in lieve rialzo, mostrando un andamento complessivamente positivo ma senza grandi scosse. A Francoforte l’indice segna un aumento dello 0,54%, mentre Parigi avvia la seduta con un progresso dello 0,52%. Più contenuti i guadagni a Londra, dove l’apertura registra un +0,08%. Anche Piazza Affari si muove in territorio positivo, con Milano in crescita dello 0,42%, in linea con il clima di moderato ottimismo che caratterizza i mercati europei.
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Torna a crescere il petrolio
Tra le materie prime, i prezzi del petrolio rimbalzano dopo aver toccato i minimi degli ultimi cinque mesi nella sessione precedente in scia all’annuncio che la guerra a Gaza è terminata. Inoltre, gli investitori speravano che i colloqui previsti tra i presidenti americano e cinese potessero attenuare le tensioni commerciali tra le due maggiori economie e i principali consumatori di petrolio al mondo, ma per ora non è così.
I futures sul Brent crescono dell’1,32% a 63,56 dollari al barile dopo essere scesi venerdì 10 ottobre fino al livello più basso dal 7 maggio. Il greggio statunitense Wti sale a 59,68 dollari al barile (+1,32%) dopo una perdita del 4,24% che lo ha portato al livello più basso dal 7 maggio. Le importazioni cinesi di greggio a settembre sono aumentate del 3,9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo 11,5 milioni di barili al giorno.
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Occhi su Leonardo, Ferrari e i titoli oil
Sul listino milanese attenzione a Leonardo perché la joint venture con Rheinmetall ha ricevuto un ordine da circa 700 milioni di euro dall'esercito italiano per la fornitura di Lynx, veicoli blindati su ruote da combattimento. Mentre Eni ha finalizzato un accordo di ingegneria con l'argentina Ypf per il progetto di gas naturale liquefatto di Vaca Muerta. Tra l’altro Citi ha alzato il target price da 13,5 a 14,5 euro (rating neutral).
Restando nel settore oil, occhio a Saipem perché Morgan Stanley ha alzato il target price da 3,15 a 3,35 euro (rating overweight). Mentre, dopo la perforformance pessima a seguito di un outlook al 2030 troppo prudente, Citi ha tagliato il target price su Ferrari da 380 a 340 euro (rating sell) .
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Tornano le tensioni Usa-Cina
Borse europee attese positive (+0,40% il futures sull’Eurostoxx50) nonostante il forte calo di quelle cinesi in scia alle nuove tensioni commerciale tra Cina e Stati Uniti. Il presidente americano, Donald Trump, ha minacciato dazi del 100% sul made in China e la stretta sull'export di software critici a partire dal 1° novembre, in risposta alla nuova serie di controlli di Pechino sulle spedizioni di terre rare e di tecnologie e attrezzature correlate, nonché di altri prodotti come le batterie agli ioni di litio.
In particolare, gli Stati Uniti potrebbero imporre controlli sulle esportazioni di parti di aerei Boeing come parte della risposta ai limiti alle esportazioni cinesi di minerali di terre rare.