La Borsa del 9 ottobre, Milano in calo con le banche ma salgono Stellantis e Tim

Occhi sulla situazione in Francia, stabile la situazione del petrolio e l’euro. A Piazza Affari l'attenzione sarà ancora rivolta alle banche

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

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Le ultime notizie della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Dimon (JpMorgan): "forte rischio crollo, preoccupato per correzione"

    Il rischio di un forte crollo dell'azionario americano è più elevato di quanto attualmente rifletta il mercato. Ne è convinto Jamie Dimon, Ceo di JpMorgan, la più grande banca americana, che si è detto "molto più preoccupato di altri" per una grave correzione del mercato, che secondo lui potrebbe verificarsi nei prossimi sei mesi o due anni. In un'intervista alla Bbc, Dimon ha detto: "se parliamo di probabilità, io vedo una chance più alta di crollo del mercato rispetto a quello che pensano gli altri o che e' prezzato dal mercato. Se il mercato vede una possibilità del 10%, io direi più che siamo sul 30%".

    Vero è, ha spiegato Dimon, che "la tempistica di queste cose è praticamente impossibile da prevedere, potrebbe essere fra sei mesi o fra due anni". Il Ceo ha anche puntato l'indice contro gli Stati Uniti, affermando che ora sono un partner 'meno affidabile sulla scena mondiale" rispetto al passato.

  2. Ferrari, i risultati spingono il titolo a -13%

    Ferrari tracolla nel giorno del Capital Market Day, nonostante la revisione al rialzo delle stime per fine anno. I titoli, che per gran parte della mattina navigavano in area 414 euro, sono repentinamente piombati sotto la soglia dei 400 euro, non appena sono stati diffusi i numeri previsionali. Sospesi sul calo del 5,9%, sono rientrati in contrattazione e hanno continuato a essere travolti dalle vendite arrivando ad accusare un tonfo del 13,2% e portandosi a 360,3 euro.

    I vertici dell'azienda hanno appena rivisto al rialzo la guidance 2025, ma al tempo stesso hanno diffuso le stime al 2030, che sono state giudicate deludenti dal mercato e nettamente al di sotto del consensus per quanto riguarda l'ebitda, indicato a 3,6 miliardi (per gli analisti era al di sopra dei 4 miliardi). Numeri che hanno messo in secondo piano il rialzo delle previsioni per il 2025, con la casa di Maranello che si aspetta ricavi netti pari o superiori a 7,1 miliardi di euro (da 7 mld).

  3. Europa fiacca dopo i record

    Pausa di riflessione per le Borse europee dopo i recenti record registrati su entrambe le sponde dell'Atlantico. Le vendite su banche e auto, con in testa il tonfo di Ferrari (-15,4%) - il peggiore della sua storia a Piazza Affari - mandano in affanno i listini del Vecchio Continente, che chiudono fiacchi nel giorno dell'annuncio della tregua a Gaza. Il risultato è una seduta incerta, dove tocca al Ftse Mib di Milano alla fine indossare la maglia nera con un passivo dell'1,6%.

    A far rumore nelle sale operative il crollo del Cavallino di Maranello che mostra la delusione del mercato per i target al 2030 (-9% per Exor ad Amsterdam). A questo si somma la debolezza del pharma (Recordati -2,7% e DiaSorin -1,5%) e, soprattutto, quella delle banche, alle prese con il risiko. Ancora giu' Mediobanca (-1,1%) e la sua controllante Mps (-0,7%) nel giorno in cui il ceo Luigi Lovaglio frena sia sul delisting di Piazzetta Cuccia che su un possibile M&A con Banco Bpm (-0,4%), che intanto guarderebbe alla Banca di Asti (e a Credit Agricole Italia).

  4. Europa in rialzo nel giorno dell'accordo su Gaza

    Borse europee in timido rialzo, nel giorno in cui il presidente americano, Donald Trump, ha annunciato la firma del primo accordo tra Hamas e Israele. In Europa, però, preoccupa l'incertezza politica in Francia, dove le opposizioni chiedono elezioni presidenziali anticipate dopo le dimissioni del premier, Sebastien Lecornu. Oltreoceano, intanto è arrivato al nono giorno lo shutdown.

    A Milano Unicredit (-1,1%) e Mediobanca (-1%) sono le peggior; quest'ultima da metà settembre ha registrato una serie continua di ribassi, accusando un calo complessivo del 24%. Dopo la battuta d'arresto della vigilia ha ripreso a salire Stellantis (+1,2%). Sono ben impostate anche le Telecom Italia (+1,6%). Il lusso continua a salire, dopo il recupero degli ultimi giorni: Moncler guadagna lo 0,4%.

  5. Spread a 82 punti

    Apertura stabile per lo spread tra BTp e Bund sul secondario telematico Mts. A inizio di seduta il differenziale di rendimento tra il BTp decennale benchmark e il Bund tedesco di pari durata si è attestato a 82 punti, lo stesso livello della chiusura di ieri. Fermo anche il rendimento del BTp decennale benchmark che ha segnato una prima posizione al 3,50 per cento. Lo scarto tra Italia e Francia sul mercato secondario rispetto al Bund tedesco e' di due punti a favore dei titoli italiani, con il rendimento dell'OaT francese che apre al 3,51 per cento.

  6. Calo per le banche

    Sul fronte dei ribassi, Ferrari registra la flessione più ampia, in calo dell’1,24% a 413,30 euro. Seguono Unicredit (-1,16% a 63,68 euro), Leonardo (-1,10% a 55,58 euro) e Mediobanca (-1,06% a 16,725 euro). Chiude il gruppo delle negative Banca Monte dei Paschi di Siena, che arretra dello 0,42% attestandosi a 7,298 euro.

    Nome Valore Var %
    Ferrari 413,30 -1,24
    Unicredit 63,68 -1,16
    Leonardo 55,58 -1,10
    Mediobanca 16,725 -1,06
    Banca Monte Paschi Siena 7,298 -0,42
    Lottomatica Group 22,62 -0,35
    Bca Pop Sondrio 13,625 -0,33
    Banco Bpm 12,95 -0,31
    Banca Mediolanum 17,04 -0,23
    Azimut 33,04 -0,21
  7. In crescita Stellantis

    Nel listino milanese la seduta si apre con movimenti misti tra i principali titoli. In testa ai rialzi si colloca Buzzi, che avanza dell’1,87% a 47,92 euro, seguita da Telecom Italia, in crescita dell’1,63% a 0,4799 euro, e da Stellantis, che guadagna l’1,23% portandosi a 9,432 euro. Positivi anche Stmicroelectronics (+0,77% a 24,89 euro) e Hera (+0,67% a 3,896 euro).

    Nome Valore Var %
    Buzzi 47,92 +1,87
    Telecom Italia 0,4799 +1,63
    Stellantis 9,432 +1,23
    Stmicroelectronics 24,89 +0,77
    Hera 3,896 +0,67
    Moncler 52,20 +0,62
    Eni 15,364 +0,51
    A2a 2,26 +0,49
    Tenaris 15,795 +0,45
    Italgas 8,05 +0,44
  8. Come aprono le Borse

    Le principali Borse europee hanno aperto la giornata del 9 ottobre con andamenti contrastanti. A Londra l’avvio è stato leggermente positivo, con un progresso dello 0,15%, mentre Francoforte ha mostrato un rialzo un po’ più marcato, pari allo 0,32%. Più cauta Parigi, che registra un incremento dello 0,17% in un clima di generale incertezza. Milano, invece, si muove in territorio negativo con una lieve flessione dello 0,08%, evidenziando un andamento sostanzialmente laterale.

  9. Occhi su banche e tech

    Attenzione alle banche, nel giorno in cui il numero uno di Ubs, Sergio Ermotti, dalle pagine del Sole 24 Ore, ha dichiarato che in Italia nel settore bancario “c'e' spazio per nuovi poli, e Mps ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo importante nella prossima fase”.

    Occhia anche su Stm dopo che gli Stati Uniti hanno approvato l'esportazione di chip Nvidia verso gli Emirati Arabi Uniti per un valore di diversi miliardi di dollari. Il Bureau of Industry and Security del Dipartimento del Commercio ha rilasciato le licenze di esportazione di Nvidia in base ai termini di un accordo bilaterale sull'intelligenza artificiale stipulato a maggio. L'accordo darebbe impulso alla costruzione da parte degli Emirati Arabi Uniti di centri dati fondamentali per lo sviluppo di modelli di AI.

  10. Europa attesa poco mossa

    Si profila ancora un avvio in timido rialzo per le Borse europee con il future sull'Eurostoxx che sale di un frazionale 0,09% e quello sul Ftse Mib dello 0,1%. Continuano a destare preoccupazione il caos politico in Francia, dove deve essere trovata una quadra per la formazione di un nuovo governo, mentre ai guarda con ottimismo al Medio Oriente, dopo l'annuncio del presidente, Donald Trump, sulla firma al piano di pace su Gaza.

    Oltreoceano ieri gli indici S&P 500 e Nasdaq Composite hanno aggiornato nuovi record intraday, spinti ancora dai titoli tech, con in testa Nvidia. Tuttavia la direttrice del Fondo monetario internazionale, Kristalina Georgieva, ha invitato alla prudenza, avvertendo del pericolo di una nuova bolla sui mercati azionari, simile a quella provocata 25 anni fa da internet. Intanto prosegue lo stallo tra democratici e repubblicani in Congresso sul bilancio e pertanto va avanti lo shutdown, che oggi entrerà nel suo nono giorno.