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La Borsa del 8 agosto, sprint Stellantis e Piazza Affari chiude ai massimi
A tenere banco oggi sono ancora i dazi, che stando alla Casa Bianca dovrebbero portare nelle casse statunitensi circa 50 miliardi di dollari al mese
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Milano chiude da maglia rosa al top da luglio 2007
A Piazza Affari la giornata si è chiusa con un nuovo massimo dal luglio 2007 per il Ftse Mib, salito dello 0,56% a quota 41.623 punti. A sostenere i listini hanno contribuito le aspettative di una Federal Reserve più propensa a tagliare i tassi, dopo i dati deludenti sul mercato del lavoro statunitense e la nomina di Stephen Miran, attuale presidente del consiglio dei consulenti economici della Casa Bianca, come membro ad interim del board della banca centrale. Un annuncio che, oltre a rafforzare l’idea di una politica monetaria più accomodante, ha riacceso i timori sull’indipendenza della Fed, elemento centrale per la credibilità dell’istituto.
A Piazza Affari si sono distinti in particolare i titoli del settore auto, trainati da Stellantis, che ha guadagnato il 2,41% sulla scia delle schiarite nei rapporti commerciali tra Stati Uniti e Giappone in ambito automotive, con la prospettiva di possibili intese analoghe anche in Europa. Bene anche le banche, con Banco Bpm in rialzo del 2,39% e UniCredit del 2,04%, mentre nel comparto tecnologico StMicroelectronics ha recuperato l’1,9%, beneficiando di un clima più disteso sul fronte dei dazi. Non sono mancati però i ribassi. In coda al listino Unipol ha ceduto il 3,83%, penalizzata, come l’intero settore assicurativo europeo, dal taglio della guidance da parte della tedesca Munich Re. In calo anche Leonardo (-2,55%) e Nexi (-1,46%).
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Milano tonica a metà giornata
I maggiori indici di Borsa Italiana si confermano in territorio positivo nell’ultima seduta della settimana. Segno meno per Francoforte, penalizzata dal ribasso di Munich. Alle ore 13.15 il Ftse Mib era in rialzo dello 0,85% a 41.745 punti, dopo aver oscillato tra un minimo di 41.461 euro e un massimo a 41.800 punti.
Giornata decisamente negativa per Unipol (-3,16% a 17,45 euro), che ha comunicato i risultati finanziari del 1° semestre del 2025. I vertici di Unipol hanno segnalato che nel mese di luglio l’attività del business assicurativo è proseguita regolarmente e non evidenziano, allo stato, eventi di portata rilevante. Sempre sotto i riflettori i titoli del settore bancario: Banco Bpm registra un progresso dell'1,51% a 11,46 euro, performance positiva anche per UniCredit (+1,38% a 67,09 euro).
Leonardo tenta il rimbalzo (+1,46% a 47,3 euro), dopo la forte correzione subita nella seduta precedente. Enel (+1,42% a 7,867 euro) guida il rialzo delle utilities.
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Fed, Trump nomina Stephen Miran membro ad interim del board
Sul fronte della politica monetaria, resta alta l’attenzione sulla Fed dopo la nomina di Stephen Miran a membro ad interim del board fino al 31 gennaio 2026, in seguito alle dimissioni di Adriana D. Kugler. Le sue posizioni critiche nei confronti della banca centrale hanno alimentato timori sull’indipendenza della Fed, provocando un lieve calo del dollaro.
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Europa in ordine sparso, dazi al centro
Le principali piazze europee avviano la seduta in ordine sparso, mentre gli investitori valutano le nuove tariffe annunciate da Donald Trump. Milano sale dello 0,25%, Parigi dello 0,36%, Madrid dello 0,31% e Londra dello 0,10%, mentre Francoforte (-0,24%) e Amsterdam (-0,08%) restano in territorio negativo.
Arrivano segnali distensivi tra Stati Uniti e Giappone, con il Nikkei che ha chiuso in rialzo dell’1,85%. La Casa Bianca ha confermato di non voler applicare dazi universali e di essere pronta a ridurre l’aliquota sull’automotive, comparto che ha già sostenuto costi globali per 12 miliardi di dollari a causa della guerra commerciale.
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Spread a 82 punti
Avvio senza variazioni per lo spread BTp-Bund, che resta a 82 punti base sul decennale con scadenza 1° ottobre 2035, in linea con la chiusura di ieri. Il rendimento del BTp sale lievemente al 3,46% dal 3,45% precedente. Gli operatori restano concentrati sulle possibili decisioni della Fed in materia di tassi a settembre.
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Unipol, utile semestrale in aumento grazie al comparto Vita
La compagnia assicurativa Unipol ha archiviato il periodo con un utile netto reported pari a 622 milioni di euro, in crescita del 12,1% rispetto ai 555 milioni registrati nei primi sei mesi del 2024. Il dato include il contributo, limitatamente al primo trimestre 2025, derivante dal consolidamento con il metodo del patrimonio netto di Bper Banca e Popolare di Sondrio.
Ricalcolando il risultato del primo semestre 2025 sulla base delle più recenti informazioni finanziarie diffuse dai due istituti, l’utile si attesta a 743 milioni di euro. A trainare la crescita è stato il comparto Vita, salito del 22,3% a 4,38 miliardi di euro, mentre il ramo Danni ha registrato un aumento del 4,5%.
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Male Unipol dopo i conti
In calo invece Unipol, maglia nera di giornata con un -2,75% a 17,525 euro, seguita da Generali (-1,28%), Interpump Group (-0,50%), Azimut (-0,49%) e Buzzi (-0,28%).
Nome Valore Var % Unipol 17,525 -2,75 Generali 33,12 -1,28 Interpump Group 40,10 -0,50 Azimut 30,16 -0,49 Buzzi 42,56 -0,28 Finecobank 18,745 -0,24 Bper Banca 8,634 -0,09 Brunello Cucinelli 97,86 -0,08 Prysmian 73,94 -0,08 Eni 14,804 -0,01 -
Torna a salire Leonardo
A Piazza Affari Leonardo guida i rialzi con un progresso dell’1,24% a 47,20 euro, seguita da Pirelli (+1,04%), Italgas (+0,88%), Banco Bpm (+0,84%) e Snam (+0,74%).
Nome Valore Var % Leonardo 47,20 +1,24 Pirelli & C 5,83 +1,04 Italgas 7,425 +0,88 Banco Bpm 11,385 +0,84 Snam 5,154 +0,74 Enel 7,814 +0,73 Bca Pop Sondrio 12,00 +0,71 A2a 2,158 +0,70 Campari 6,658 +0,67 Ferrari 385,40 +0,63 -
Borse in cerca di direzione
Avvio contrastato per le principali piazze europee. Francoforte si muove in leggero calo (-0,11%), mentre Londra apre in rialzo dello 0,23%. Segno positivo anche per Parigi (+0,32%) e Milano (+0,27%), entrambe senza particolare slancio.
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Oro da record, raggiunti i 3500 dollari
L’oro segna un nuovo massimo storico spinto dall’introduzione dei dazi. Il future sul metallo prezioso ha toccato quota 3.534,10 dollari, per poi ripiegare leggermente a 3.431 dollari (+0,9%). Anche il contratto spot, stabile a 3.395 dollari (-0,03%), si avvia a chiudere la seconda settimana consecutiva in rialzo, sostenuto dalle attese di un taglio dei tassi d’interesse negli Stati Uniti.
Il divario tra spot e future è stato amplificato dalla notizia dei nuovi dazi sulle importazioni introdotti da Washington, misura che rischia di destabilizzare il mercato globale dell’oro e colpire duramente la Svizzera, primo hub mondiale di raffinazione.