La Borsa del 13 gennaio, Milano a -0,8%: negli Usa azzerati i guadagni post vittoria di Trump

Gli investitori rivalutano la probabilità di tagli dei tassi negli Stati Uniti a seguito dei dati sull'occupazione più forti del previsto e in vista di quelli sull'inflazione

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Giorgio Pirani

Giornalista economico-culturale

Giornalista professionista esperto di tematiche di attualità, cultura ed economia. Collabora con diverse testate giornalistiche a livello nazionale.

Pubblicato: 13 Gennaio 2025 08:46Aggiornato: 13 Gennaio 2025 18:14

Le notizie in diretta della Borsa italiana ed internazionale.

  1. Cucinelli chiude il 2024 a 1,28 mld, nel 2025 e 2026 crescita a +10%

    Brunello Cucinelli ha registrato ricavi pari a 1.278,4 milioni di euro, segnando una crescita del 12,2% a cambi correnti (+12,4% a cambi costanti) rispetto al 2023, secondo i dati preliminari esaminati dal consiglio di amministrazione del gruppo del lusso. Nel quarto trimestre 2024, i ricavi sono saliti a 358 milioni, con un incremento dell'11,6% rispetto allo stesso periodo del 2023, registrando "il migliore risultato di sempre in valore assoluto", come indicato nella nota del gruppo.

    "Le vendite delle ultime settimane dell'anno, in particolare nel canale diretto, ci hanno permesso di superare leggermente la parte più alta delle nostre aspettative di crescita per il 2024, comprese tra il +11% e il +12%". L'importante piano di investimenti e il pagamento di dividendi per complessivi 66 milioni di euro, con un pay-out del 50%, determinano un indebitamento finanziario netto caratteristico di circa 105 milioni di euro al 31 dicembre 2024.

  2. Bene Amplifon, male il tech

    A Piazza Affari, spicca Amplifon, che chiude con un +2,5% grazie all’upgrade di Intermonte, che ha alzato il rating a "outperform" e il target price da 28 a 33 euro. Bene anche il comparto energetico, sostenuto dal rialzo del prezzo del petrolio: Tenaris e Snam guadagnano rispettivamente l’1%, mentre Eni cresce dello 0,9%.

    Al contrario, il settore tecnologico è in sofferenza, complice il calo di Nvidia a Wall Street (-2,8%) dopo l’annuncio di nuove restrizioni statunitensi sull’export di chip verso Paesi non alleati. Stmicroelectronics perde il 2,6%.

  3. Milano in rosso, ecco i motivi

    Le Borse europee chiudono la prima seduta della settimana in territorio negativo, pur recuperando dai minimi intraday. Il Ftse Mib di Milano si conferma fanalino di coda in Europa, con un calo dello 0,83%.

    A pesare sui mercati sono stati principalmente due fattori: da un lato, le difficoltà di Wall Street, dove i tre principali indici hanno ormai annullato i guadagni accumulati dopo la vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 5 novembre, influenzati anche dai rendimenti dei titoli del Tesoro americano, ora ai massimi dal 2023. Dall'altro, il timore che il rincaro dei prezzi dell'energia, alimentato dalle nuove sanzioni statunitensi contro la Russia, possa riaccendere l’inflazione. Questo scenario, aggravato dall’ipotesi di nuovi dazi allo studio dell’amministrazione Trump, potrebbe spingere la Federal Reserve a ritardare ulteriori tagli dei tassi.

    Gli investitori restano cauti, complice anche la solidità del mercato del lavoro americano, che riduce la pressione sulla Fed per un allentamento monetario. L’attenzione è ora rivolta ai dati sull'inflazione statunitense e alle dichiarazioni dei membri della banca centrale, attese nei prossimi giorni, per ottenere indicazioni sulle future mosse della Fed nel 2025.

  4. Milano a -1%

    La Borsa di Milano segna un ulteriore calo dell'1%, seguendo la tendenza negativa degli altri mercati europei. A Piazza Affari, il calo è influenzato da Stm, che perde il 4,1%, e dal settore automobilistico, con Ferrari in ribasso del 3,5%, Iveco del 2,7% e Stellantis del 2,2%.

    Nel listino principale, tra i titoli in forte calo figurano Nexi (-2,8%), Campari (-2,1%) e Leonardo (-1,8%). Anche le banche sono sotto pressione, con Mps in perdita dell'1,1%, Popolare Sondrio in ribasso dello 0,8%, Intesa e Unicredit in flessione dello 0,4% e Banco Bpm dello 0,1%. In controtendenza, alcune società registrano performance positive, tra cui Eni (+0,8%), Bper (+0,6%), Snam (+0,5%) e Tim (+0,2%).

    Lo spread tra Btp e Bund sale a 122 punti base, con il rendimento del decennale italiano che raggiunge il 3,84%.

  5. Europa debole aspettano Trump e guardando alla Fed

    La prospettiva di una Federal Reserve meno propensa a tagliare ulteriormente i tassi di interesse dopo i dati migliori delle attese sul mercato del lavoro americano continua a penalizzare i listini azionari europei. Le Borse si preparano anche all'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca, in calendario tra una settimana, e cercano di prevedere l'impatto delle politiche già annunciate dal tycoon, in particolare sul fronte del commercio internazionale.

  6. Spread a 121 punti, oggi parte l'asta Btp a 3 anni e 7 anni

    I rendimenti nell'Eurozona continuano a salire sul mercato secondario all'inizio della settimana. Già venerdì i titoli di Stato erano stati interessati da vendite, a seguito dei dati positivi sull'occupazione negli Stati Uniti, che riducono la necessità di interventi significativi da parte della Federal Reserve sui tassi di interesse. Gli analisti di UniCredit osservano che i tassi overnight attualmente prezzano un solo taglio nel corso del 2025.

    In avvio di seduta, il rendimento del BTp decennale benchmark sale al 3,81%, rispetto al 3,77% registrato alla chiusura di venerdì. Parallelamente, il Bund decennale si attesta al 2,59%. Lo spread tra BTp e Bund sulle scadenze decennali rimane stabile a 121 punti base, in linea con il valore di venerdì.

    Oggi il Tesoro prevede un'asta di BTp, con la riapertura di titoli a 3 anni (scadenza ottobre 2027) e a 7 anni (scadenza novembre 2031). Anche la Bundesbank ha programmato il collocamento di 3 miliardi di euro in titoli a 2 anni.

  7. I rialzi e ribassi di oggi

    Sul Ftse Mib, tra i titoli in maggiore rialzo si distinguono Bper Banca, che segna un progresso dell'1,05% a 6,34 euro, seguita da Eni, in aumento dello 0,77% a 13,85 euro. Incrementi più contenuti per Amplifon (+0,44% a 25,31 euro), Mediobanca (+0,24% a 14,535 euro) e Telecom Italia (+0,20% a 0,2553 euro).

    Sul fronte dei ribassi, Stmicroelectronics guida le perdite con un calo del 2,54% a 23,43 euro, seguita da Ferrari, in flessione dell'1,24% a 413,30 euro. Nexi arretra dell'1,14% a 5,188 euro, mentre Leonardo e Stellantis aprono rispettivamente in calo dell'1,12% a 27,39 euro e dell'1,09% a 12,142 euro.

  8. Borse tutte in calo

    Le principali borse europee hanno aperto sui livelli della chiusura precedente. A Francoforte, l'indice registra un calo dello 0,28%, mentre Londra segna un ribasso dello 0,27%. Anche Parigi segue una tendenza simile, con un'apertura in flessione dello 0,29%, mentre Milano segna un avvio in calo dello 0,35%.

  9. Attenzione a Stellantis e le banche

    Sul listino milanese riflettori puntati su Stellantis, dopo che il chief operating officer per l'Europa, Jean-Philippe Imparato, ha confermato che l'obiettivo dell'UE di introdurre esclusivamente auto a zero emissioni entro il 2035 non è in discussione.

    Tra i titoli bancari, focus su Banco BPM, che entro il primo trimestre presenterà un aggiornamento del piano industriale mirato a incrementare la redditività e la remunerazione degli azionisti, e su UniCredit, che nei giorni scorsi ha avuto colloqui a Palazzo Chigi con la funzionaria responsabile per i dossier golden power, in merito all'offerta per il Banco.

  10. Mercati attesi in calo

    Le borse europee sono previste in ribasso, con il future sull’Eurostoxx50 in calo dello 0,30%, seguendo l’andamento negativo dei mercati asiatici (Tokyo chiusa per festività) e dei futures statunitensi (-0,11% per il Dow Jones e -0,34% per l’S&P500).

    Gli investitori stanno riconsiderando la possibilità di un taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti, dopo i dati sull'occupazione più solidi del previsto diffusi la scorsa settimana, in attesa dei dati sull'inflazione previsti per mercoledì 15 gennaio.