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La Borsa dell’11 marzo, Trump torna a minacciare sui dazi, Milano scende a -1,38%
A pesare sono le parole di Donald Trump, il quale non ha escluso un periodo di turbolenze economiche, come non ha escluso un rialzo dell’inflazione a causa dei dazi
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Peggiora la politica sui dazi, Borse in rosso
Donald Trump torna a inasprire la politica dei dazi, gettando un’ombra sui mercati finanziari. A partire da domani, le tariffe su acciaio e alluminio importati dal Canada raddoppieranno, passando dal 25% al 50%, scatenando le vendite sia a Wall Street, dove il Dow Jones perde oltre l’1%, sia in Europa. A Milano, dopo una mattinata stabile, il Ftse Mib cede l’1,38%, scendendo sotto la soglia dei 38mila punti.
Sul listino di Piazza Affari, Stellantis accusa il colpo con un calo del 5,2%, penalizzata dalla minaccia di Trump di colpire duramente il settore automobilistico canadese con ulteriori dazi a partire dal 2 aprile. La società italo-francese, infatti, ha una presenza significativa in Canada con impianti produttivi e un centro di ricerca e sviluppo. In difficoltà anche il comparto bancario, con Mps in flessione del 3% e Mediobanca in calo del 2,4%.
Tra i pochi titoli in positivo, Leonardo guadagna l’1,7%, sostenuta dalle prospettive di un incremento delle spese militari europee e dai solidi risultati finanziari del 2024, con un utile in crescita a 1,16 miliardi e una revisione al rialzo della guidance per il 2025. La società guidata da Roberto Cingolani ha inoltre aggiornato i target del piano industriale al 2029.
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Ftse Mib poco mosso, spicca solo Leonardo
A metà giornata, con i futures statunitensi in rialzo, l'indice Ftse Mib segna una leggera variazione positiva, attestandosi poco sopra i 38.200 punti (+0,04% a 38.241 punti alle 13:10). Tra i titoli in evidenza, Leonardo guadagna il 4,35% dopo che la presidente dvicinella Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha sottolineato l'importanza di sviluppare una difesa europea, mentre Nexi avanza del 2,15% grazie all'annuncio di un finanziamento da 2,9 miliardi di euro.
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L'Europa parte guardinga
Le Borse europee mostrano incertezza in avvio di seduta, con gli indici che si muovono in ordine sparso. Il clima negativo di Wall Street, dove il Nasdaq ha chiuso in ribasso del 4% sulla scia dei timori legati alle politiche economiche di Donald Trump e al rischio recessione, pesa sui mercati. Tesla ha registrato un crollo del 15% dopo dati deludenti sulle vendite in Cina.
In Europa, l'attenzione è rivolta all'impatto della spesa militare sulla congiuntura economica, tema centrale dell'Ecofin odierno. Sullo sfondo restano le trattative per una tregua in Ucraina, con i riflettori puntati su Gedda, dove è in corso un bilaterale tra Kiev e Washington.
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Spread a 105 punti
Lo spread tra BTp e Bund apre in leggero calo, attestandosi a 105 punti base rispetto ai 113 punti registrati alla chiusura di ieri. In aumento, invece, il rendimento del BTp decennale benchmark, che segna un avvio al 3,98%, in crescita rispetto al 3,95% della seduta precedente.
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Campari in crescita
Sul Ftse Mib, Prysmian guida i rialzi con un progresso del 2,32% a 53,92 euro, seguita da Buzzi, in crescita del 2,15% a 49,38 euro. Campari avanza dell'1,09% a 6,47 euro, mentre Leonardo segna un +1,07% a 43,46 euro. Anche FinecoBank chiude in positivo con un incremento dell'1,01% a 18,445 euro.
Tra i titoli in calo, Moncler registra la peggior performance della giornata con un ribasso dell'1,56% a 61,74 euro, seguita da Bper Banca, in flessione dell'1,47% a 7,24 euro. Ferrari perde l'1,25% a 402 euro, mentre Stellantis arretra dell'1,19% a 11,806 euro. Chiude la lista dei ribassi Tenaris, che cede l'1,13% a 16,60 euro.
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Borse europee in apertura, andamento incerto
Francoforte si muove lateralmente con un rialzo dello 0,26%, mentre Londra apre in calo dello 0,26%. Seduta all’insegna dell’incertezza anche per Parigi, che guadagna lo 0,55%, e per Milano, che registra un +0,31%.
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Focus sui titoli bancari
Sul listino di Milano riflettori puntati su Generali, con Francesco Gaetano Caltagirone che mira probabilmente a far nominare fino a sei consiglieri di amministrazione nella prossima assemblea della compagnia triestina, senza però avanzare una candidatura per la carica di amministratore delegato.
Commerzbank ha comunicato che, al 4 marzo, Bank of America deteneva una partecipazione del 10,16% nell’istituto tedesco, considerando sia i diritti di voto sia i derivati. Nel frattempo, Unicredit continua a rafforzare la sua posizione su Commerzbank, avendo accumulato, tra azioni e strumenti derivati, una quota vicina al 30% entro la fine del 2024.
Nel settore finanziario, Nexi ha annunciato la sottoscrizione di un finanziamento da 2,9 miliardi di euro. L'operazione, inizialmente concepita come un rifinanziamento da 2 miliardi per debiti in scadenza nel 2026, ha suscitato un forte interesse sul mercato, registrando una domanda superiore alle aspettative.
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Borse in ripresa dopo il tonfo di ieri
Borse europee attese in ripresa in avvio di seduta (+0,58% il future sull’Eurostoxx50) in seguito alle vendite della vigilia per i timori di recessione negli Stati Uniti. A pesare le parole del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il quale non ha escluso un periodo di turbolenze economiche.
Ieri il Nasdaq ha perso il 4% e ha visto andare in fumo 1.000 miliardi di dollari di capitalizzazione. Il tonfo è legato alle Magnifiche 7, spinte al ribasso da Tesla. Il colosso delle auto elettriche è caduto del 15%, il calo maggiore dal 2020.