Dopo le disavventure di Ita Airways riguardo i casi dei piloti “addormentati” e dell’urto in pista a New York con un aereo di Air France, anche un’altra compagnia finisce nella bufera per un episodio che poteva trasformarsi in tragedia. Durante un volo del 31 luglio 2021 da Fes a Barcellona, il cui rapporto è stato pubblicato soltanto ora, una turbolenza ha provocato panico a bordo. La compagnia irlandese parla di uno sbaglio del pilota, che ha avuto conseguenze infelici per alcuni passeggeri a bordo.
Cosa è successo sul volo Fes-Barcellona
Non solo l’urto in pista a New York. Le autorità spagnole hanno reso finalmente pubblico il report sull’incidente che ha coinvolto del volo FR9017, decollato alle 12:54 del 31 luglio 2021 da Fes (Marocco) e diretto a Barcellona (Spagna). Dopo poco meno di un’ora, intorno alle 13:50, il comandante decide di effettuare una manovra di deviazione della rotta per evitare un cumulonembo, una nube a forte sviluppo verticale, incontrato durante la fase di discesa a terra. Avvisa pertanto i membri dell’equipaggio di informare i passeggeri della possibilità di turbolenze e di assicurarsi che abbiano le cinture ben allacciate.
La turbolenza si dimostra però più destabilizzante del previsto. La durata prolungata del disturbo, circa due minuti, porta l’aereo ad aumentare sensibilmente velocità, passando da 322 a 334 nodi e avvicinandosi pericolosamente al limite massimo di 340 (pari a 630 chilometri orari). A questo punto il pilota sceglie di correre ai ripari.
Le responsabilità del comandante: ecco cosa ha fatto
Per tentare di ridurre la velocità il 29enne comandante, con ben 4.041 ore di volo nel curriculum, decide di disattivare il pilota automatico e di portare così la parte anteriore del velivolo verso l’alto. La conseguenza immediata è un’accelerazione verticale di +3.09 g (circa 30 metri al secondo quadrato), motivo per cui il comandante “compensa” portando la punta del Boeing 737 verso il basso, con l’accelerazione che passa a -0.18 g.
Il rapporto ufficiale punta il dito contro il pilota. Nel testo si legge infatti che i passeggeri sono stati “sbalzati violentemente a causa della decisione del comandante di staccare il pilota automatico, per gestire manualmente la turbolenza”. Il 29enne, da parte sua, afferma che non sarebbe stato in grado di rientrare nei limiti di velocità se non avesse effettuato quel tipo di manovra.
Panico a bordo dell’aereo
La manovra provoca panico e agitazione a bordo dell’aereo. Mentre si assicurano che i passeggeri abbiano le cinture di sicurezza allacciate e i dispositivi elettronici disattivati, due assistenti di volo vengono letteralmente sbalzati contro le pareti dell’abitacolo e contro alcune persone, finendo col cadere violentemente sul pavimento.
Le conseguenze sono gravi: dal rapporto emerge che un addetto lamenta “difficoltà di respiro e forti dolori alla schiena”, mentre un altro riporta lesioni e un altro ancora ferite lievi. Rimane ferito anche uno dei viaggiatori. La crew attiva dunque il protocollo d’emergenza per chiedere assistenza medica una volta a terra.
I risultati dell’indagine
Gli inquirenti concludono che a causare l’incidente sia stato con ogni probabilità il comportamento del comandante. Nel documento si sottolinea che, in casi come quello occorso al volo FR9017, “il costruttore (Boeing) raccomanda di mantenere il pilota automatico e avverte che in caso di disattivazione si potrebbero verificare bruschi cambi della direzione del muso”. Una prassi ben nota i piloti Ryanair, visto che la compagnia irlandese “ha approfondito l’addestramento sulle turbolenze e il superamento della velocità”.