Roberto Vannacci indagato per istigazione all’odio razziale sul suo libro: che sanzione rischia

Dopo l'indagine per peculato, il generale Vannacci è sotto inchiesta per istigazione all'odio razziale su alcuni passaggi del suo libro "Il mondo al contrario"

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Claudio Carollo

Giornalista politico-economico

Classe ’88, è giornalista professionista dal 2017. Scrive di attualità economico-politica, cronaca e sport.

A distanza di qualche giorno dall’inchiesta per peculato e truffa, per Roberto Vannacci arrivano altri guai giudiziari. Il generale, noto per il suo libro “Il mondo al contrario”, è indagato a Roma per istigazione all’odio razziale proprio a causa dei contenuti della sua pubblicazione, che aveva fatto clamore per il tono omofobo e discriminatorio in alcuni suoi passaggi. La notizia è stata commentata immediatamente dalla Lega, con la quale il generale potrebbe correre per le elezioni europee, e dal segretario del Carroccio, Matteo Salvini: “Lo stimo ancora di più” è stata la difesa d’ufficio del vicepremier.

Vannacci indagato per istigazione all’odio razziale

Le accuse di istigazione all’odio razziale sono state avanzate nelle denunce di alcune associazioni impegnate nella difesa dei diritti civili e dal Sindacato dei militari assistito dall’avvocato Massimiliano Strampelli

Cari omosessuali, normali non lo siete, fatevene una ragione!” è una delle affermazioni del libro “Il mondo al contrario” contestate dalle associazioni.

“La normalità è l’eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame della lobby gay internazionali” scrive ancora il generale Vannacci nella sua pubblicazione.

La difesa di Vannacci

“Non abbiamo ancora gli atti, non abbiamo nulla, ancora una volta apprendiamo le notizie dalla stampa” ha dichiarato l’avvocato difensore di Roberto Vannacci, Giorgio Carta. “L’unica istigazione fatta è quella alla riflessione e alla lettura e ai temi sociali e generali – è il commento del legale – Nessuna istigazione all’odio o volontà di indicare la supremazia di una razza rispetto ad altre”.

“Anche Galileo Galilei è stato processato per le sue idee ma 300 anni dopo è stato ‘assolto’. Speriamo, per dati anagrafici, di risolvere questa vicenda prima” ha aggiunto Carta.

Secondo l’altro rappresentante legale di Roberto Vannacci, Massimiliano Manzo, il generale “mai nel libro sostiene che una razza sia superiore a un’altra, ma semplicemente si limita a criticare un eccessivo multiculturalismo estremo che, come abbiamo visto, alcune volte può causare problematiche anche molto serie; ciò non vuol dire che il mio assistito Vannacci abbia mai proclamato la superiorità della razza italiana”.

“Ogni etnia è diversa dall’altra ed ogni cultura ha aspetti positivi e negativi senza che in alcun modo si possa mai parlare di superiorità, ma non sempre la convivenza forzata è di semplice soluzione – ha aggiunto il penalista fiorentino -. Le parole del mio assistito non sono altro che una manifestazione della propria libertà di opinione espressa a titolo del tutto privato, e punirle o colpirle potrebbe invece proprio integrare una forma di censura poco consona alla nostra democrazia costituzionale”.

La notizia dell’inchiesta su Roberto Vannacci è stata commentata anche dalla Lega, che ha a lungo corteggiato il generale per inserirlo nella propria lista alle elezioni europee: “Indagini che sono medaglie – ha affermato in una nota il Caroccio -. Vecchi metodi del vecchio sistema. Avanti generale, avanti insieme, avanti Italia!”

Parole che fanno eco alle affermazioni del segretario del partito, Matteo Salvini: “Io non lo conoscevo prima del libro (Il mondo alla rovescia, ndr), di cui ho condiviso buona parte, alcuni passaggi no – ha commentato il vicepremier – Ho conosciuto Vannacci dopo aver letto il libro scandalo e stavo facendo conto alla rovescia: 5, 4, 3 , 2, 1, indagato! Vuol candidarsi forse con la Lega? 3, 2, 1, indagato!”.

“Noi sorridiamo – ha aggiunto il ministro – mi metto nei panni di un uomo che ha rischiato la vita per i suoi ragazzi e per la bandiera e si è fatto qualche antipatia ai vertici quando ha combattuto la causa dell’uranio impoverito. A me farebbe molto piacere se fosse uno dei portabandiera della Lega in queste battaglie di libertà, di sicurezza, di civiltà, di democrazia, di coraggio”.

Lui è stato “indagato poi non in un posto a caso, a Mosca ovviamente” ha detto infine Salvini, in riferimento alle indagini su peculato e truffa su Vannacci, relative a quando il generale ha ricoperto l’incarico di Rappresentante della Difesa in Russia dal 2021 al 2022. “Se lo stimavo fino a ieri, ora lo stimo ancora di più” è la conclusione del vicepremier (qui avevamo parlato delle polemiche per la nomina di Vannacci a capo di Stato maggiore delle forze terrestri).

Cosa rischia Vannacci e a quanto ammonterebbe la sanzione

L’istigazione all’odio razziale è punita dall’articolo 604-bis del Codice penale, secondo il quale chi “propaganda idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico”, e anche chi “istiga a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi” commette un reato.

Se Vannacci venisse giudicato colpevole per questo reato potrebbe rischiare la multa fino a 6mila euro prevista dalla legge, che stabilisce anche la possibilità del carcere per un periodo fino a un anno e mezzo.