Ecco il testamento di Berlusconi: come verrà divisa l’eredità

Il testamento di Silvio Berlusconi è al sicuro nello studio di un notaio di Milano. Ma nei corridoi si rincorrono già le ipotesi e le fughe di notizie. Sarà Marina a guidare tutto? E la Fascina?

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Maurizio Perriello

Giornalista politico-economico

Giornalista e divulgatore esperto di geopolitica, guerra e tematiche ambientali. Collabora con testate nazionali e realtà accademiche.

Silvio Berlusconi ha lasciato varie eredità. Una politica, che sarà molto difficile da raccogliere e coltivare con la stessa pervasività del Cavaliere, e una più classica, economica, che dovrà essere divisa secondo quanto stabilito dal testamento. Il piatto è decisamente ricco: 6,9 miliardi di euro totali tra patrimonio immobiliare e aziende, come abbiamo spiegato qui.

Testamento, però, non si ancora nulla di certo. Le fonti più vicine e accreditate alla questione parlano di un consistente lascito a Marta Fascina e della consegna di Mfe (ex Mediaset) nelle mani di Marina e Pier Silvio, mentre gli analisti spiegano che la partita è tutt’altro che scontata. Cresce dunque l’attesa per scoprire le ultime volontà dell’ex premier, ma bisognerà aspettare ancora un po’. Ecco quanto e perché.

Ecco chi sono e cosa fanno i figli di Berlusconi.

Il testamento di Berlusconi: cosa sappiamo

Con ogni probabilità il testamento dell’ex Cavaliere verrà aperto ufficialmente la prossima settimana. Al momento è custodito dove l’ha assicurato lo stesso Berlusconi, e cioè in cassaforte presso il notaio Arrigo Roveda, dello Studio RLCD di Milano in via Mario Pagano. Con lo stesso gruppo di professionisti il leader di Forza Italia aveva curato in vita i fascicoli di Milan e Fininvest. Negli ultimi giorni si sono naturalmente rincorse le ipotesi più disparate, con però un denominatore comune: voler ridurre al minimo possibile le potenziali dispute tra figli ed eredi. Quasi tutte le fonti parlano inoltre di due punti fondamentali: il volante in mano a Marina Berlusconi e un lascito a favore di Marta Fascina.

Per la compagna di Berlusconi, che lui chiamava “moglie” ma che legalmente non risulta consorte, si parla di una somma tra i 50 e i 100 milioni di euro in aggiunta ad alcune proprietà immobiliari. Il grande, importantissimo punto oscuro riguarda il controllo delle aziende che compongono Fininvest e non solo. Con al centro le partecipazioni in Mediaforeurope, Mondadori e Banca Mediolanum. Le ipotesi su una possibile vendita di qualche “pezzo” – con ad esempio Urbano Cairo e a Vincent Bolloré interessati a Mfe e all’impero berlusconiano – sembrano ormai definitivamente tramontate: resterà tutto in famiglia, diviso tra i cinque figli. Compresi gli immobili, con ville e complessi, al quale l’ex premier teneva in modo particolare. E con preciso calcolo per mantenere la continuità all’interno delle aziende.

Ecco cos’era il “cerchio magico” di Berlusconi.

Le ipotesi sull’eredità: cosa va a chi

Come rivelato da Dagospia e confermato fonti interne, c’è la ferma volontà da parte dei figli di Berlusconi di lasciare tutto com’è fino alle elezioni europee programmate per giugno 2024. Da Mfe a Mondadori, passando per Forza Italia e la leadership di capofamiglia di Marina. Sembra acclarato comunque che il controllo del capitale di Fininvest sarà affidato ai due figli di primo letto, Marina e Pier Silvio, mentre agli altri tre, nati dal matrimonio con Veronica Lario, spetteranno i dividendi.

A Marta Fascina invece, oltre al lascito in denaro, andrebbero anche una o due delle grandi ville del Cavaliere. Si parla anche della donazione di altre proprietà immobiliari. E, con ogni probabilità, la deputata azzurra assumerà una posizione preminente all’interno di Forza Italia, con Marina Berlusconi che spinge per farla diventare la spalla e consigliera del futuro numero uno del partito Antonio Tajani.

Qui abbiamo spiegato in cosa consiste la super eredità di Silvio Berlusconi, dalle aziende alle ville.

Il rebus delle quote

Fininvest possiede quote poco inferiori al 50% in Mfe. Silvio Berlusconi aveva conservato per sé il 61,2% del totale, distribuito fra quattro holding personali, mentre nel corso degli anni ha ceduto le restanti quote ai figli. Altre tre holding sono state intestate infatti a loro, con Marina e Pier Silvio che detengono il 7,65% di Fininvest. Barbara, Eleonora e Luigi posseggono invece ognuno un terzo della Holding Quattordicesima, che detiene il 21,42% delle quote del gruppo. Il restante 2% circa sono azioni proprie.

Come verranno ora divise le quote tra i figli? Il nocciolo della questione è proprio quell’oltre 60%. Le fonti hanno praticamente escluso l’ipotesi delle parti uguali tra tutti e cinque i figli, che in questo modo otterrebbero un 12,24% in aggiunta a quanto possedevano in precedenza. Uno scenario che proietterebbe Barbara, Eleonora e Luigi a detenere in tutto il 58,14% delle quote. Mentre Marina e Pier Silvio, invece, resterebbero ognuno col 19,89%. Scenario quasi impossibile, anche senza quasi, visto che la primogenita di Berlusconi è già presidente di Fininvest dal 2005 e di Mondadori dal 2003, mentre Pier Silvio è amministratore delegato di Mfe. La governance imprenditoriale delle “creature” paterne verrà sicuramente mantenuta e molto probabilmente ampliata. Resta solo da scoprire come.

Per decidere a chi destinare il diritto di voto all’interno delle holding, altro grande pomo della discordia che deciderà tutto il resto, Berlusconi avrebbe seguito l’esempio di Leonardo Del Vecchio all’epoca del suo divorzio dalla moglie (anche la sua è un’eredità da capogiro, come abbiamo spiegato qui). Alzando il quorum per le decisioni importanti fino all’unanimità richiesta per la vendita. La partecipazione di Berlusconi in Fininvest non è diretta ma mediata da quattro holding. Numerate come H1, H2, H3 e H8. Da lì partirà l’eventuale spartizione.

L’eredità (non solo politica) di Forza Italia

Il testamento, lo ripetiamo, è stato redatto in modo da sistemare tutto. Ma proprio tutto, compresa l’eredità politica dell’ex Cavaliere. Che però solo politica non è. Anche nel caso di Forza Italia tutto dipende dalle mosse e dalla volontà di Marina Berlusconi. Volontà che si concretizza nel voler tenere in vita il partito, attanagliato da debiti milionari nei confronti dell’ex leader e in crisi per quanto riguarda il simbolo, che potrebbe cambiare assieme allo statuto della formazione politica. Con inevitabile perdita di appeal sugli elettori che vedeva nel Silvio nazionale l’unica anima di Forza Italia.

Come confermato anche dal tesoriere del partito Alfredo Messina, l’esposizione coperta con fideiussioni firmate da Berlusconi è salita a 100 milioni di euro. Senza contare gli interessi maturati, in capo alla formazione azzurra. Berlusconi ha dunque 100 milioni di crediti da riscuotere da Forza Italia. A chi vanno ora questi crediti? Saranno ripartiti tra tutti i figli o spetteranno solo ad alcuni di loro? La risposta, ancora una volta, la si avrà all’apertura del testamento. Certo è che chi riceverà più crediti, avrà più potere all’interno del partito e potrà dunque dettare legge. Ed ecco che da Arcore spunta l’ipotesi: Berlusconi avrebbe lasciato l’intero credito a Marina. Possibile, ma anche no, visto che anche gli altri figli dell’ex Cavaliere hanno donato 100mila euro ciascuno quest’anno per sostenere Forza Italia.