Smog, emergenza inquinamento nel Nord Italia: da Milano a Torino all’Emilia, la situazione

Emergenza smog in Lombardia, inquinamento a Torino, e criticità in Emilia: la lotta all'inquinamento atmosferico nel Nord Italia

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Alessandro Mariani

Giornalista

Nato a Spoleto, dopo una laurea in Storia e una parentesi in Germania, si è stabilito a Milano. Ha avuto esperienze in radio e in TV locali e Nazionali. Racconta la società, con un focus sulle tematiche ambientali.

Pubblicato: 21 Febbraio 2024 07:00

Con l’attesa delle precipitazioni che si spera possano portare un sollievo nei prossimi giorni, la preoccupazione per lo smog persiste nel Nord Italia, con particolare allerta in Lombardia. È proprio per affrontare questa sfida che la Lombardia ha sollevato l’urgenza di implementare misure decisive per combattere l’inquinamento nell’ampia regione della Pianura Padana.

Emergenza smog in Lombardia: misure anti-smog e per salvaguardare la qualità dell’aria

In Lombardia, le polveri sottili, in particolare il PM10, superano ancora i limiti consentiti in molte zone della regione, portando alla implementazione di misure anti-smog di primo livello in 9 province, compresa Milano. Le centraline di monitoraggio registrano valori che vanno da un minimo di 73 a un massimo di 122 a Milano e provincia, fino a 111 a Monza e Brianza, 78 a Como, 100 a Lecco e 94 a Varese. La situazione è aggravata dalle temperature sopra la media e dalla mancanza di precipitazioni.

A Milano, città con 24 giorni di superamento dei limiti di polveri sottili dall’inizio dell’anno, l’amministrazione comunale ha richiesto l’istituzione di un tavolo di discussione con la Regione per rendere le misure anti-smog più efficaci e stringenti. Anche Brescia ha manifestato la sua preoccupazione, chiedendo al ministro dei Trasporti Matteo Salvini di ridurre il limite di velocità nell’autostrada urbana a 110 km/h. Nel frattempo, l’assessore all’Ambiente della Lombardia annuncia la richiesta di convocazione di un tavolo di lavoro per affrontare la qualità dell’aria nella Pianura Padana, dove gli indicatori di smog sono in aumento, rendendo la situazione ancor più critica.

Controversie sull’inquinamento: ex sindaci di Torino sotto processo per presunto inquinamento atmosferico

Dopo le controversie riguardanti i dati sulla qualità dell’aria a Milano, le polveri sottili sono finite sotto i riflettori dei tribunali, con Torino. Sotto la Mole l’emergenza legata all’aria inquina si trasforma in procedura giudiziaria con gli ex sindaci, Chiara Appendino e Piero Fassino, insieme all’ex governatore della Regione Sergio Chiamparino, imputati in un processo in cui sono accusati di inquinamento ambientale. I pubblici ministeri Vincenzo Pacileo e Gianfranco Colace hanno ordinato il rinvio a giudizio nel processo avviato dalla Procura, che si terrà il 18 giugno presso il palazzo di Giustizia. L’accusa è quella di non aver intrapreso adeguate azioni correttive nel corso degli anni.

Secondo i dati forniti dall’ARPA, nel corso dell’ultimo mese a Torino l’aria è stata considerata irrespirabile nel 58% dei giorni, con elevati livelli di micropolveri (PM10 e PM2.5). Queste particelle hanno registrato concentrazioni molto alte, superando i limiti consentiti nel 29% dei casi, con valori che raggiungono o superano i 50 microgrammi per metro cubo, cifre che si collocano nei livelli più preoccupanti.

Emilia sotto assedio dello smog: livelli di PM10 oltre il doppio del limite consentito

In Emilia, i livelli di PM10 superano il doppio del limite di 50 microgrammi per metro cubo. Nel Piacentino e nel Modenese, questo limite è stato superato per dieci giorni su quattordici, con picchi rispettivi di 119 e 111 microgrammi per metro cubo. Modena si avvicina alla soglia dei 35 superamenti annui indicati dall’UE. Secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), l’Italia registra circa 80.000 morti premature all’anno a causa dell’inquinamento atmosferico, posizionandosi al primo posto in Europa per questa triste statistica. La Coldiretti attribuisce l’aumento dello smog nelle città all’effetto combinato dei cambiamenti climatici, delle emissioni di CO2 dal traffico e alla diminuita presenza di spazi verdi.

Con un’area verde urbana media di soli 32,5 metri quadrati per persona in Italia e valori ancora più bassi nelle grandi città, come i 18,5 metri quadrati pro capite a Milano, diventa evidente la necessità di azioni concrete per affrontare questo problema.